147° Minigruppo - Notre-Dame de Paris di Victor Hugo

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Io assieme allo Zingaro e Smemorina stiamo leggendo questo splendido romanzo, il primo grande successo del grandissimo Victor Hugo, se qualcuno vuole aggiungersi è bene accetto :mrgreen:
 

Cocci

New member
La verità è che dovete smettere di fare minigruppi su libri che vorrei leggere da un sacco! ahaaaaaaaa! Vabbè questo lo salto ma vi leggerò evitando gli spoiler:mrgreen:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Grazie Tanny, sono contento di leggere questo capolavoro assieme a te e assieme a Smemo.

Io e Smemo veniamo da una lettura di Dumas (Il Conte) e direi che mai due autori tra loro contemporanei sono stati così stilisticamente lontani.

Benchè abbia amato Dumas, Hugo si sta dimostrando, già dalle prime pagine, molto più "asciutto" ed essenziale rispetto al "signor aggettivo":HIPP

Io ho appena terminato il libro II, ho fatto la conoscenza di Gringoire e di Esmeralda. E, di sfuggita, ho visto il brutto Quasimodo, personaggio assai intrigante.
 
Grazie Tanny, sono contento di leggere questo capolavoro assieme a te e assieme a Smemo.

Io e Smemo veniamo da una lettura di Dumas (Il Conte) e direi che mai due autori tra loro contemporanei sono stati così stilisticamente lontani.

Benchè abbia amato Dumas, Hugo si sta dimostrando, già dalle prime pagine, molto più "asciutto" ed essenziale rispetto al "signor aggettivo":HIPP

Io ho appena terminato il libro II, ho fatto la conoscenza di Gringoire e di Esmeralda. E, di sfuggita, ho visto il brutto Quasimodo, personaggio assai intrigante.

Neanche a farlo apposta siamo allo stesso punto, a me sta piacendo moltissimo, la festa per l'elezione del papa dei folli è descritta magnificamente, mi sarebbe veramente piaciuto assistere ad una simile celebrazione, l'inquietante corte dei miracoli non è da meno con il disgraziato Gringoire ritto su una gamba a frugare il manichino, scena epica :mrgreen:

Io il Conte di Montecristo l'ho letto all'inizio del 2014 e tra Dumas e Hugo a mio avviso c'è una certa differenza, pur apprezzando moltissimo Dumas ho recentemente letto I Miserabili e sono rimasto praticamente folgorato, insomma è una lotta impari, Hugo per me è l'eroe del momento e visto come stà procedendo questo libro credo che questa condizione durerà ancora per molto. :mrgreen:
 
Libro terzo capitolo 1 - Notre Dame

Stasera ricomincio a leggere e cosa trovo... una descrizione incredibile della cattedrale di Notre Dame de Paris; se c'è una cosa che mi fa andare in brodo di giuggiole sono i monumenti, sembrerò scemo o fuori di testa a dire questa cosa ma l'ho riletto due volte la descrizione e poi non essendo mai stato a Parigi (cosa a cui devo assolutamente rimediare) sono andato a cercarmi le foto su internet e ho riletta per la terza volta, mi sembra superfluo dire che questo capitolo mi è piaciuto particolarmente :sbav:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Stasera ricomincio a leggere e cosa trovo... una descrizione incredibile della cattedrale di Notre Dame de Paris; se c'è una cosa che mi fa andare in brodo di giuggiole sono i monumenti, sembrerò scemo o fuori di testa a dire questa cosa ma l'ho riletto due volte la descrizione e poi non essendo mai stato a Parigi (cosa a cui devo assolutamente rimediare) sono andato a cercarmi le foto su internet e ho riletta per la terza volta, mi sembra superfluo dire che questo capitolo mi è piaciuto particolarmente :sbav:

Il libro 3 mi sembra sia una sorta di "storia a parte". Bisognerebbe andare a Parigi e rileggersi la parte della città descritta a volo d'uccello dall'ottimo Hugo.

Poi soffermarsi fuori da Notre Dame e leggere la parte che descrive i mutamenti della cattedrale nel tempo. Lo scrittore ci dice che il tempo non è niente in confronto a ciò che hanno fatto, in peggio, gli uomini. Di certo gli architetti che si sono avvicendati ai lavori, si saranno rotolati nelle tombe. Hugo si dice rattristato dell'involuzione che la cattedrale ha avuto, eppure rimane un pezzo di umanità meraviglioso.

Veramente notevole, concordo Tanny!
 

ila78

Well-known member
Il libro 3 mi sembra sia una sorta di "storia a parte". Bisognerebbe andare a Parigi e rileggersi la parte della città descritta a volo d'uccello dall'ottimo Hugo.

Poi soffermarsi fuori da Notre Dame e leggere la parte che descrive i mutamenti della cattedrale nel tempo. Lo scrittore ci dice che il tempo non è niente in confronto a ciò che hanno fatto, in peggio, gli uomini. Di certo gli architetti che si sono avvicendati ai lavori, si saranno rotolati nelle tombe. Hugo si dice rattristato dell'involuzione che la cattedrale ha avuto, eppure rimane un pezzo di umanità meraviglioso.

Veramente notevole, concordo Tanny!

Scusate l'intrusione, non resisto. Essere davanti a Notre Dame meglio ancora DENTRO, meglio ancora, come è capitato a me, rifugiarsi al suo interno perché sorpresi dall'ennesimo acquazzone e quindi vederla ancora più buia e cupa, dopo aver letto questo libro è un'esperienza da pelle d'oca....sembra di vedere spuntare Quasimodo in ogni angolo. :wink:

Io veramente mi immaginavo anche Esmeralda danzare sul sagrato. :wink:

notredame.jpg


foto_parigi_04.jpg
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Scusate l'intrusione, non resisto. Essere davanti a Notre Dame meglio ancora DENTRO, meglio ancora, come è capitato a me, rifugiarsi al suo interno perché sorpresi dall'ennesimo acquazzone e quindi vederla ancora più buia e cupa, dopo aver letto questo libro è un'esperienza da pelle d'oca....sembra di vedere spuntare Quasimodo in ogni angolo. :wink:

Io veramente mi immaginavo anche Esmeralda danzare sul sagrato. :wink:

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Grazie, magnifica intrusione!

Solo un like, perchè non è possibile darne di più.

Quando vorrai intrometterti, e sono sicuro di parlare anche a nome dei miei due compagni di lettura, sarà un grandissimo piacere!

Anzi...fallo, please!
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
citazione da un romanzo straordinariamente "gotico"

L'Egitto lo (Quasimodo) avrebbe preso per il dio di quel tempio; il Medio Evo lo riteneva il demone di esso; ne era l'anima.​

Al punto che, per quelli che sanno che Quasimodo è esistito, Notre-Dame è oggi deserta, inanimata, morta. Si avverte che qualcosa è scomparso. Questo corpo immenso è vuoto; è uno scheletro; lo spirito l'ha abbandonato e se ne vede il posto che ha lasciato; ecco tutto.

È come un cranio in cui ci sono ancora i fori per gli occhi, ma non c'è più sguardo.​
 

ila78

Well-known member
L'Egitto lo (Quasimodo) avrebbe preso per il dio di quel tempio; il Medio Evo lo riteneva il demone di esso; ne era l'anima.​

Al punto che, per quelli che sanno che Quasimodo è esistito, Notre-Dame è oggi deserta, inanimata, morta. Si avverte che qualcosa è scomparso. Questo corpo immenso è vuoto; è uno scheletro; lo spirito l'ha abbandonato e se ne vede il posto che ha lasciato; ecco tutto.

È come un cranio in cui ci sono ancora i fori per gli occhi, ma non c'è più sguardo.​

eheheheh....spiega in maniera sublime il concetto che ho espresso io ieri in parole poverissime (d'altronde io non sono Hugo :mrgreen:)
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Quasimodo, che personaggio meraviglioso!

Sordo e di aspetto orrendo, non sappiamo se sia realmente muto. In ogni caso non parla mai con nessuno, perché la sordità lo ha relegato in una sorta di isolamento senza speranza.

Ma…anche Quasimodo, ha il suo modo di volare, di essere sé stesso e di piacersi.

Di sera si arrampica sulla magnifica Notre Dame e lo vediamo apparire da qualche parte sulla facciata, confondendosi con i mostri di pietra. Ci stupiamo della sua agilità, gobbo e maldestro com’è solitamente. Parla con le statue che, proprio come lui, possiedono un aspetto poco rassicurante e non rispondono a nessuno. Quasimodo teme le persone, ma non di cadere dalle altissime torri della sua cattedrale, di cui si fida teneramente.

Ognuno ha il proprio rifugio da qualche parte nel mondo, un riparo nel qualche sentirsi amato, bello e unico. Quello di Quasimodo è Notre Dame di Parigi.

Ps mi piacerebbe sapere se voi ce l’avete un riparo così, può essere un luogo vero o un’astrazione.
 
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Adelina

Guest
Scusate l'intrusione, non resisto. Essere davanti a Notre Dame meglio ancora DENTRO, meglio ancora, come è capitato a me, rifugiarsi al suo interno perché sorpresi dall'ennesimo acquazzone e quindi vederla ancora più buia e cupa, dopo aver letto questo libro è un'esperienza da pelle d'oca....sembra di vedere spuntare Quasimodo in ogni angolo. :wink:

Io veramente mi immaginavo anche Esmeralda danzare sul sagrato. :wink:

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Come è vero quello che dici,io nel visitarla non riuscivo a trattenermi dall'accarezzare le varie parti della cattedrale. Era come sentirla pulsare,come fosse viva. Era come essere parte del libro.
 

ila78

Well-known member
Sordo e di aspetto orrendo, non sappiamo se sia realmente muto. In ogni caso non parla mai con nessuno, perché la sordità lo ha relegato in una sorta di isolamento senza speranza.

Ma…anche Quasimodo, ha il suo modo di volare, di essere sé stesso e di piacersi.

Di sera si arrampica sulla magnifica Notre Dame e lo vediamo apparire da qualche parte sulla facciata, confondendosi con i mostri di pietra. Ci stupiamo della sua agilità, gobbo e maldestro com’è solitamente. Parla con le statue che, proprio come lui, possiedono un aspetto poco rassicurante e non rispondono a nessuno. Quasimodo teme le persone, ma non di cadere dalle altissime torri della sua cattedrale, di cui si fida teneramente.

Ognuno ha il proprio rifugio da qualche parte nel mondo, un riparo nel qualche sentirsi amato, bello e unico. Quello di Quasimodo è Notre Dame di Parigi.

Ps mi piacerebbe sapere se voi ce l’avete un riparo così, può essere un luogo vero o un’astrazione.

Mi reintrometto (ma tanto vi va bene no? :D) per dire che quel "riparo" penso lo si trovi in qualunque posto ci si senta accolti amati e accettati per quello che si è, pregi e difetti il pacchetto completo. Quasimodo è rifiutato dalla società e si sente bene solo tra le statue che, ovviamente, non lo giudicano e non lo respingono e la cima delle torri è l'unico posto dove ha un qualche "potere" sul mondo, solo lui arriva lì e solo lui puo' dominare la città da quel punto di vista.:wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Spoiler (libro quinto)

Il dialogo tra il padre adottivo di Quasimodo, l’arcidiacono Claude Frollo e i due medici a servizio del re, è, per Hugo, lo spunto per parlarci della nuova tecnologia che si sta affacciando sul mondo (nuova al momento del racconto): la stampa.

Frollo, dopo aver disquisito con i due di scienza, religione e arte, indica dalla sua stanza la cattedrale che si scorge dalla finestra, dicendo che il libro ucciderà “quella”. Immagine memorabile e geniale.

La digressione che ne segue è veramente notevole.

Retrospettivamente Hugo guarda questa grande rivoluzione con l’occhio dell’intellettuale che ha visto 400 anni di storia. Dice che la stampa ha ucciso l’architettura, almeno per quanto riguarda il terreno che fino a quel momento le era proprio, cioè quello del “raccontare”.

Sostiene che nel XX secolo sarà sulla parola stampata che si vedrà la “vera arte”, intendendo per “vera arte” quella originale, quella che ha qualcosa di nuovo da dire. Le altre arti non faranno altro che ripetersi.

Come aveva visto lungo! Pensiamo solo agli artisti americani che faranno proprio della riproduzione seriale una forma d’arte “nuova”, capendo che nulla di nuovo in senso stretto poteva essere fatto.

Hugo rappresentava bene la metafora del “genio”, che sulle spalle della propria erudizione poteva vedere nel passato e nel futuro senza impedimenti di sorta.
 
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smemorina

New member
Fino alla fine della seconda parte.
Adoro i personaggi di Hugo:
Gregoire poeta incompreso e spiantato; ridicolo e pasticcione
Quasimodo totalmente diverso dal personaggio simpatico dei cartoni, Hugo lo descrive basso e tarchiato, brutto e cattivo, sordo e guercio; odiato da tutti odia tutti eppure approfitta della festa per mischiarsi alla folla, farne parte, sentirsi accettato.
L'unico a fargli paura è l'abate Claude frollo , calvo e furibonda che guarda con occhio lascivo la Esmeralda "di tanto in tanto un sorriso e un sospiro s'incontravano sulle sue labbra, ma il sorriso era più doloroso del sospiro"
La Esmeralda agile e bella zingara dalla dolcissima voce e dal cuore puro (per non parlare della capretta "da guardia")
Ci sono poi altri personaggi che sembrano meno importanti (ma Hugo ci insegna subito, grazie al mendicante che quasi non notiamo durante la festa e che invece scopriamo essere il Re dei mendicanti!) che non si butta via niente ;)
Ecco quindi Johannes Frollo, il fratello birichino e scanzonato di Claude; la reclusa, o insaccata, che urla dalla sua prigione; coppenale, gagliardo e orgoglioso grande amico del "re" trouillefou; per finire col bellissimo sole, phoebus...

Li adoro tutti! E adoro la corte dei miracoli. Che fifa trovarmi al posto di gregoire mentre, di notte, dalle stradine buie avanza strisciando come insetti questi uomini pericolosi che mi si stringono addosso, mi sbarrano la strada, mi spingono verso i fuochi accesi, tra bambini rubati, vecchie sdentate, prostitute e tagliagole...siiiiii vi lascio la tour eiffel !!!
 

ila78

Well-known member
Fino alla fine della seconda parte.
Adoro i personaggi di Hugo:
Gregoire poeta incompreso e spiantato; ridicolo e pasticcione
Quasimodo totalmente diverso dal personaggio simpatico dei cartoni, Hugo lo descrive basso e tarchiato, brutto e cattivo, sordo e guercio; odiato da tutti odia tutti eppure approfitta della festa per mischiarsi alla folla, farne parte, sentirsi accettato.
L'unico a fargli paura è l'abate Claude frollo , calvo e furibonda che guarda con occhio lascivo la Esmeralda "di tanto in tanto un sorriso e un sospiro s'incontravano sulle sue labbra, ma il sorriso era più doloroso del sospiro"
La Esmeralda agile e bella zingara dalla dolcissima voce e dal cuore puro (per non parlare della capretta "da guardia")
Ci sono poi altri personaggi che sembrano meno importanti (ma Hugo ci insegna subito, grazie al mendicante che quasi non notiamo durante la festa e che invece scopriamo essere il Re dei mendicanti!) che non si butta via niente ;)
Ecco quindi Johannes Frollo, il fratello birichino e scanzonato di Claude; la reclusa, o insaccata, che urla dalla sua prigione; coppenale, gagliardo e orgoglioso grande amico del "re" trouillefou; per finire col bellissimo sole, phoebus...

Li adoro tutti! E adoro la corte dei miracoli. Che fifa trovarmi al posto di gregoire mentre, di notte, dalle stradine buie avanza strisciando come insetti questi uomini pericolosi che mi si stringono addosso, mi sbarrano la strada, mi spingono verso i fuochi accesi, tra bambini rubati, vecchie sdentate, prostitute e tagliagole...siiiiii vi lascio la tour eiffel !!!

Mancano 4-5 secoli alla Tour Eiffel smemo.... :mrgreen: la Parigi di allora doveva essere molto, ma molto diversa, a parte che anche al giorno d'oggi se scendi in metropolitana un po' in periferia le facce che vedi in giro non sono dissimili alla Corte dei Miracoli né...:OO
Occhio a definire Phoebus il sole....niente è come sembra in questo romanzo. E qui mi fermo.
 

smemorina

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Sordo e di aspetto orrendo, non sappiamo se sia realmente muto. In ogni caso non parla mai con nessuno, perché la sordità lo ha relegato in una sorta di isolamento senza speranza.

Ma…anche Quasimodo, ha il suo modo di volare, di essere sé stesso e di piacersi.

Di sera si arrampica sulla magnifica Notre Dame e lo vediamo apparire da qualche parte sulla facciata, confondendosi con i mostri di pietra. Ci stupiamo della sua agilità, gobbo e maldestro com’è solitamente. Parla con le statue che, proprio come lui, possiedono un aspetto poco rassicurante e non rispondono a nessuno. Quasimodo teme le persone, ma non di cadere dalle altissime torri della sua cattedrale, di cui si fida teneramente.

Ognuno ha il proprio rifugio da qualche parte nel mondo, un riparo nel qualche sentirsi amato, bello e unico. Quello di Quasimodo è Notre Dame di Parigi.

Ps mi piacerebbe sapere se voi ce l’avete un riparo così, può essere un luogo vero o un’astrazione.


Dire casa sarebbe troppo facile, anche perché non è sempre vero (rifugio spesso troppo affollato)
Diciamo che quando vado in montagna a camminare col cane e scelgo percorsi isolati mi capita di provare l'ebbrezza della solitudine (tra le droghe più pericolose), le cose più urgenti perdono importanza e rimangono solo le essenziali, mi sento a mio agio perché escludo gli altri e i loro giudizi, sono come quasimodo, solo un po' più alta
 

smemorina

New member
Mancano 4-5 secoli alla Tour Eiffel smemo.... :mrgreen: la Parigi di allora doveva essere molto, ma molto diversa, a parte che anche al giorno d'oggi se scendi in metropolitana un po' in periferia le facce che vedi in giro non sono dissimili alla Corte dei Miracoli né...:OO
Occhio a definire Phoebus il sole....niente è come sembra in questo romanzo. E qui mi fermo.

:) se ci fosse sta la torre sai che gusto per quasimodo! intendo dire che potendo visitare Parigi trascurerei alcune tappe turistiche e mi butterei direttamente sul gotico... Oltretutto devo ancora visitare pere-lachaise e Montmartre ;)

Esmeralda rimane affascinata da phoebus e chiede a suo marito (per soli 4 anni, ne vogliamo parlare di questa interessante parte del contratto?!) gregoire cosa significa il suo nome... Sole
Se poi non è destino pazienza, vogliamo parlare di tutti i Gabriele che poi tanto arcangeli non sono??! :p
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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