Faulkner, William

Simenon

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WILLIAM FAULKNER. Spero di colmare una lacuna.

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Biografia: Nasce nel 1897, primo di quattro figli di una famiglia aristocratica del Mississipi. Abbandonata la scuola superiore, nel 1915 e va a lavorare nella banca del nonno. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruola nell’Aviazione canadese, senza tuttavia partecipare ad alcuna azione di guerra. Tornato a Oxford viene ammesso, in qualità di ex combattente, alla University of Mississippi, ma ben presto lascia gli studi per poter scrivere, e si guadagna da vivere con vari mestieri.

Data la peculiarità sociale e storica del sud degli Stati Uniti, è comprensibile che il giovane Faulkner sia stato influenzato ed abbia attinto dalla storia della propria famiglia e della sua regione. Il Mississippi ha segnato il suo sense of humor, il suo sentire la tragica contrapposizione tra neri e bianchi, le caratterizzazioni nitide dei personaggi tipici ed i suoi temi ricorrenti.
Nel 1929 esce Sartoris, nell'edizione "Harcourt, Brace", il primo romanzo ambientato nella mitica Yoknapatawpha County che era la fedele riproduzione della vera Contea Lafayette dove Faulkner trascorse quasi tutto l'arco della sua vita.
La storia narrata nel romanzo è quella del bisnonno e del nonno dell'autore e darà inizio al filone faulkneriano con la ricostruzione immaginaria ma in fondo realistica della storia del Sud ottocentesco. Nell'ottobre di quell'anno esce anche L'urlo e il furore , che narra il dramma di una vecchia famiglia del Sud, i Compson, una volta ricca e ora in decadenza. Il romanzo, pur essendo considerato dallo stesso autore il suo migliore, non ebbe successo e rimane ancor oggi una tra le sue opere più difficili e allo stesso tempo il suo vertice letterario.

Con l'uscita e il successo di Santuario arrivano anche le proposte di collaborazione con Hollywood dove Faulkner lavora per i vent'anni successivi, alternando il suo tempo tra la città del cinema e Oxford con un ritmo di vita tranquillo e poco appariscente.
Sempre negli anni Trenta scrisse e pubblicò alcuni romanzi, come Luce d'agosto , Assalonne, Assalonne!, Gli invitti tutti considerati, insieme a L'urlo e il furore e Mentre morivo, i suoi grandi capolavori. Il successo fu però provvisorio e tra il 1931 e il 1945 la sua opera passò quasi inosservata in America mentre la sua fama era maggiore in Europa e soprattutto in Francia, dove Faulkner ebbe l'appoggio di Gide, Malraux e Sartre.
In quegli anni nasce la rivalità con Ernest Hemingway, ed entrambi gli scrittori, così diversi per temperamento e stile di scrittura, ebbero sostenitori accaniti uno contro l’altro.
Ritenendosi responsabile della morte del fratello Dean, morto ai comandi dell’aereo che aveva comperato soltanto per consolidare la sua reputazione usurpata di pilota, lo scrittore attraversa allora una grave crisi psicologica.
Nel 1949 gli viene assegnato il premio Nobel, e per l’occasione Faulkner pronuncia un discorso di ringraziamento rimasto memorabile.

Conduce ormai una vita tranquilla di gentiluomo di campagna, caccia, monta a cavallo, beve oltre ogni limite; interrompe la quiete con giri di conferenze e lezioni all’università della Virginia. Lotta in modo coraggioso per l’emancipazione dei neri, che hanno sempre tenuto un posto importante nella sua opera. I romanzi della seconda fase (Il borgo, Gli invitti, 1938, Scendi Mosè, 1942, Non si fruga nella polvere,1948, Requiem per una monaca,1954, Una favola,1954,) suscitano soltanto un successo di stima e pochissima attenzione commerciale..
L’ultimo scorcio della sua vita è segnato da gravi scompigli, dovuti all’ubriachezza. Sembrerebbe anche che questo cavallerizzo fanatico abbia cercato di farsi uccidere dal proprio cavallo a forza di ripetute cadute. Meraviglioso il suo ultimo romanzo, I saccheggiatori (1962) scritto alla maniera del miglior Faulkner. È il suo canto del cigno: l’alcool e gli incidenti finiscono per avere ragione di lui. Muore a sessantaquattro anni, il 16 luglio 1962.



Commento. Non è facile approcciarsi all’opera di Faulkner. La furia retorica ed idealistica, lo stile febbrile, visionario, ermetico, simbolico e poco lineare spesso allontanano i lettori dai suoi libri. Eppure è uno dei più grandi narratori del Novecento. I suoi démoni e la sua sensibilità gli hanno permesso di trovare in sé stesso i grandi miti fondativi dell’umanità, validi per tutti i tempi e tutti i paesi. Il mito degli antenati fondatori, le colpe razziali, la violenza personale, il rapporto conflittuale con la Natura, la terra fertile e sterile, lo stupro e l’espiazione. Tutto avvolto nell’atmosfera morbosa e insana degli Stati del Sud. Faulkner resta anche ( e forse) soprattutto un grande scrittore di personaggi. E di personaggi che narrano la “loro storiaâ€�, la percezione più profonda e intima della vicenda nella quale sono coinvolti e spesso intrappolati.
I miei preferiti sono Luce d’agosto, Santuario, Mentre morivo e ovviamente L’urlo e il furore.
Ho letto Faulkner molti anni fa. Ricordo poco le storie, gli intrecci, le vicende. Ricordo invece perfettamente la vertigine della sua grande scrittura.
 

elisa

Motherator
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Di Faulkner ho letto Luce d'agosto, Requiem per una monaca, Oggi si vola.
Scrittura ermetica al punto tale che mi capitava di leggerlo senza comprendere il significato di intere pagine, spesso i contenuti sono violenti, non l'ho mai amato particolarmente soprattutto per la sua impenetrabilità.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho letto con curiosità queste notizie, che non conoscevo, sulla vita di questo autore. Ho letto L'urlo e il furore, dire che Faulkner è ermetico è un eufemismo...ma, nonostante all'inizio non ci capissi niente :boh:, non mi sono arresa, anzi ho vissuto questa lettura quasi come una sfida e alla fine sono riuscita ad entrare nel meccanismo, anche se con molte difficoltà e se sicuramente parecchie cose mi saranno sfuggite...consiglio a tutti di fare la stessa cosa perchè ne vale veramente la pena, è uno dei romanzi più coinvolgenti che abbia mai letto. Potrei definirlo struggente, a tratti angosciante, ma bellissimo. Leggerò di sicuro gli altri.
 

Candy

New member
La mia opinione è che sia uno dei più grandi scrittori della storia della letteratura. 'Le palme selvagge' è uno dei miei libri preferiti in assoluto. Non trovo la sua scrittura ermetica, anzi. Molto profonda, ben articolata - assolutamente ben articolata - molto sottile. Le note in corsivo spaccano.
 
P

ParallelMind

Guest
devo leggerlo questo faulkner, ha uno stile che mi ricorda shakespeare, maestoso e intrepido
bello
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Resuscito questa discussione, visto che sto leggendo proprio in questi giorni "Gli invitti". Faulkner è anche un po' inquietante, secondo me, in alcuni romanzi. I suoi larghi incastri nella prosa turbano un po' all'inizio ma poi danno grande soddisfazione. È un autore atipico che oggi purtroppo passerebbe forse inosservato, i suoi romanzi rimarrebbero anonimi. Meno male che ha scritto e ha vissuto negli anni d'oro della letteratura.

Fra i romanzi più "normali" molti citano "Luce d'agosto", ma io ci metto anche uno dei miei preferiti: "La paga del soldato". Uno dei miei preferiti, e non solo fra i suoi. Che storia! E che penna!
Leggere Faulkner fa sentire appagati, alla fine. Come un ottimo risultato dopo un lungo sforzo :wink:.
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Yoknapatawpha

Per chi volesse avvicinarsi, o meglio approfondire l'opera di William Faulkner non può, ovviamente, evitare o ignorare la famosa contea di Yoknapatawpha. I loro personaggi compaiono e ricompaiono puntualmente nei suoi romanzi. Basta pensare al colonnello Sartoris, ad Ab Snopes, ai Compson...

Bene, in Wikipedia ho trovato "come" leggere Faulkner: da come fare, da dove iniziare e quali romanzi leggere per primi. Qui sotto ho copiato l'articolo che indica i romanzi da leggere in modo da avere un flusso temporale "corretto". Magari non sarà forse l'ordine che Faulkner indicherebbe, ma se v'interessa, forse, conoscere i suoi personaggi in un modo più cronologico, questo vi può facilitare i complessi incastri della sua prosa e la comparsa dei personaggi che vivono nei suoi imperdibili romanzi.

Yoknapatawpha (pronuncia "ioknapatofa") è una contea immaginaria del sud degli Stati Uniti con capitale, altrettanto immaginaria, Jefferson, dove lo scrittore statunitense William Faulkner (Premio Nobel per la letteratura nel 1949) ha ambientato molti dei suoi romanzi e racconti. Di fatto è sovrapponibile alla, realmente esistente, contea di Lafayette (Mississippi), con capitale Oxford. Nei suoi primi scritti la contea si chiamava Yocona, poi più tardi cambiò nome in Yoknapatawpha.


Indice




Romanzi, racconti e testi teatrali di William Faulkner ambientati nella Contea di Yoknapatawpha


In ordine di cronologia interna al flusso narrativo:

 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Un aiutino... in inglese (sorry)

Mi sto accorgendo che man mano che leggo sempre di più Faulkner, mi rendo conto che la sua opera dovrebbe essere "studiata" nella sua interezza.
Spero quindi che le immagini sottostanti possano servire per districarsi almeno un po' in mezzo al groviglio delle sue storie. Le riletture, a mio parere, sono essenziali per assimilare e godere appieno dei suoi ostici romanzi. Vi si aprirà un mondo nuovo, racchiuso in una contea americana del sud dell'America che molti conoscono bene... La contea, non l'America. :wink:

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Come vedete, il numero dei personaggi è davvero alto e non aiuta di certo il fatto che il nostro mica ti dice chi è chi! Te lo devi scoprire da solo. A volte non ci riesci, a volte ce la fai solo se hai il "coraggio" di leggere il romanzo successivo, rare volte alla fine della storia ci arrivi da solo. Ma vi garantisco che molti non hanno apprezzato il grande premio Nobel proprio per la difficoltà di districarsi fra nomi, parenti, nonni, matrigne e chi più ne ha più ne metta che Faulkner usa nei suoi libri.
Chi lo conosce ed è riuscito ad apprezzarlo però, sa quanto appagati ci si sente dopo aver finito uno dei suoi migliori lavori! Avevo, precedentemente, postato un ordine col quale consigliavo come avvicinarsi all'ostico romanziere. Dopo sono arrivate queste immagini. Sto seguendo il consiglio di quella scaletta di lettura e rileggerò anche quello che ho già letto di lui. Ne sono dentro fino al collo :mrgreen: e non mollo!
Se trovo altro materiale ve lo condividerò su queste pagine...

Ciao
Sandro :wink:
 
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alessandra

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Grandissimo Faulkner, ma tosto :)
Il massimo è ne L'urlo e il furore, dove ci sono due Quentin, uno è maschio e una è femmina, e vai a capirlo prima di metà libro!
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
La famiglia Compson

Continuo con le genealogie. Come da titolo, ecco la famiglia Compson:

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I Compson compaiono in diversi romanzi, spero vi interessi conoscere l'albero genealogico dei personaggi di uno dei più complessi e sconcertanti romanzi del grande William Faulkner, "L'urlo e il furore". Rifiutato all'epoca da tutti gli editori, è diventato, in seguito, uno dei più grandi e importanti romanzi del secolo scorso!
Gide, all'epoca, lo considerò il più grande romanzo americano contemporaneo.

PS: spero aiuti Alessandra con i Quentin...
 
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c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
I Sartoris

A parte "Una rosa per Emily", dove la storia la fanno le donne, "Gli invitti" presentano una delle più importanti famiglie della contea: i Sartoris. Ecco il loro albero genealogico.

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Se se seguite la scaletta che vi ho postato, i Sartoris sono i primi personaggi che conosceremo. Dal Colonnello Sartoris a suo figlio Baiardo... Molti nomi si ripetono, ma ehi, quando mai Faulkner è stato facile?
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
La famiglia Sutpen

Eccone un'altra. Come da titolo, i Sutpen. Li trovate in Assalonne, Assalonne!

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Spero vi sia utile.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Continuo con le genealogie. Come da titolo, ecco la famiglia Compson:

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I Compson compaiono in diversi romanzi, spero vi interessi conoscere l'albero genealogico dei personaggi di uno dei più complessi e sconcertanti romanzi del grande William Faulkner, "L'urlo e il furore". Rifiutato all'epoca da tutti gli editori, è diventato, in seguito, uno dei più grandi e importanti romanzi del secolo scorso!
Gide, all'epoca, lo considerò il più grande romanzo americano contemporaneo.

PS: spero aiuti Alessandra con i Quentin...

Qui parte proprio dalle origini, ce ne sono ben quattro ... comunque dopo la confusione iniziale mi sono orientata :mrgreen: In quali altri libri oltre a L'urlo e il furore sono presenti i Compson? Quali generazioni?
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Dopo L'urlo e il furore e Mentre morivo, cosa mi consigliate di faulkneriano altrettanto folle e appassionante?
 

ayuthaya

Moderator
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Dopo L'urlo e il furore e Mentre morivo, cosa mi consigliate di faulkneriano altrettanto folle e appassionante?

Credo che potrebbe risponderti con una certa "competenza" Bouvard... :D Comunque mi pare di ricordare che Santuario fosse abbastanza "particolare", mentre io potrei consigliarti Gli invitti che pur essendo un libro meno sperimentale, è comunque molto appassionante e significativo, secondo me! Per il resto credo che Faulkner valga sempre la pena, io proprio ieri ho iniziato La paga del soldato!
 

bouvard

Well-known member
Uhm per un consiglio "competente" forse ti conviene sentire Cocotimbo, io mi limito a risponderti in base ai libri letti.

Se vuoi leggere un Faulkner "di peso" allora ti consiglio o Santuario come già detto da Ayu, oppure Luce d'Agosto. Quest'ultimo per quanto "di peso" è un Faulkner scorrevolissimo. Santuario...è il solito Faulkner spiazzante per i personaggi che non sai chi siano, e soprattutto non proprio simpatici.

Se vuoi leggere un Faulkner "leggero" allora La paga del soldato o Una rosa per Emily, non sembrano neppure scritti da Faulkner tanto sono scorrevoli :mrgreen:
 

c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Ciao!
Non so se hai già iniziato "a farti del male" :mrgreen:; volevo solo confermare gli ottimi consigli che, come sempre, ti hanno dato Ayu e Bouvard.
Pure io, se non t'interessa andare con ordine (i tempi e i personaggi di Faulkner si intrecciano, nei suoi romanzi), ti consiglierei "La paga del soldato". Se ben ricordo non annovera personaggi che poi ritroveresti in altri suoi titoli.
Molto buoni per iniziare anche "Gli invitti" e "Luce d'agosto".
 

booster

New member
un grande autore insomma, spero che non sia necessario leggerli tutti per capirne uno, però, dato che ricorrono gli stessi personaggi!
 
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