Chiesa, Guido - Il partigiano Johnny

unkadunka

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Johnny, studente universitario appassionato di letteratura inglese, dopo l'8 settembre 1943 diserta dall'esercito a Roma e ritorna a casa, ad Alba. Inizialmente rifugiatosi in una villa in collina, dove si dedica ai suoi studi, dopo la morte di un amico decide di agire in prima persona, lascia quindi la città e si aggrega alla prima formazione partigiana che incontra, i "rossi" guidati dal Biondo, dei quali non condivide l'ideologia comunista, ma solo il desiderio di combattere i fascisti.

Rimasto solo dopo che il gruppo si è sbandato sotto l'attacco tedesco, riesce a raggiungere la formazione autonoma degli "azzurri", guidati dal carismatico Comandante Nord, in contatto con gli alleati angloamericani, meglio equipaggiati ed organizzati. Tra di loro ritrova il suo caro amico Ettore e insieme partecipano alla temporanea, simbolica occupazione di Alba.

Ma tanti, piccoli scontri decimano e disperdono le loro forze, Ettore viene catturato e condannato a morte, Johnny si ritrova ad affrontare il duro inverno del 1944 di nuovo solo. In primavera, Nord riunisce gli uomini e riprendono le attività di guerriglia. Il film si chiude su un'immagine fissa di Johnny impegnato in combattimento, forse sopraffatto dai nemici, seguita dalla scritta "Due mesi dopo la guerra era finita". (Trama tratta da wiki). Ottima trasposizione di un romanzo complesso come quello di Fenoglio,che riesce a rimanere equidistante dal racconto degli avvenimenti di guerra,per cui la grande storia,e dalle questioni private dell'io narratore,vale a dire Fenoglio stesso,dunque una piccola storia più intima e privata. Convincente il nutrito gruppo di attori,in primis Dionisi e Gifuni,menzione speciale per quel grandissimo che risponde al nome di Umberto Orsini.
 
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Minerva6

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Dopo aver visto il film non sono ancora riuscita a leggere il libro :W, ci ho provato, ma ho trovato fastidiose tutte le parti in inglese (so che l'autore sperimentò in tal senso) che nel film -se c'erano- non le trovai tali.
Concordo su Gifuni e Dionisi che apprezzo sempre nei loro ruoli.
 
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