157° MG - All'ombra delle fanciulle in fiore di Marcel Proust

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elisa

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Oggi è il 25 aprile ed oltre ad essere la Festa della liberazione è anche l'inizio del nostro viaggio letterario nel secondo tomo di Alla Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust: All'ombra delle fanciulle in fiore.

I viaggiatori che intraprendono insieme questo affascinante percorso saranno alcune fanciulle ed un fanciullo ma tutti possono aggregarsi e saranno i benvenuti.

Ricordo a tutti di scrivere come titolo la pagina a cui si è arrivati o il capitolo in modo da orientarsi nei commenti.

Siamo tutti pronti?

elisa
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Tanny


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ayuthaya

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Vi seguiró con immenso piacere!!! Buona lettura!!!
 

elisa

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Marcel Proust

Alla ricerca del tempo perduto

2

All'ombra delle fanciulle in fiore

Parte prima

Nel "giro" della signora Swann

Io mi prefiggo dieci pagine al giorno circa, proprio perché non riuscirei ad "assaporarne" di più, pena l'abbandono, comunqe oggi parto
:MUCCA





 

Tanny

Well-known member
Tra oggi e domani finisco la lettura di Kundera e poi parto con questo, dopo aver fatto una progressione di lettura Proust-Mann-Joyce ci vuole qualcosa di soft da affiancare a questo libro, fra quelli che ho messo in sfida credo che la mia scelta cadrà su Carlo Levi in quanto Bolano e Dosto non mi sembra il caso di accompagnarli a Proust :OO
 

Spilla

Well-known member
Partita! spero mi perdonerete, ho iniziato ieri! non ho resistito, ma non so se saprò rimanere nel gruppo di testa :mrgreen:
Non ho il cartaceo, sono al 25% del primo capitolo, penso di aver letto una trentina di pagine. l'ho trovato molto più scorrevole del precedente e ... immediatamente avvolgente.
Non anticipo niente, aspetto voi, io lo sto trovando piacevolissimo.
:)
 

elisa

Motherator
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pagina 20

subito due riflessioni:

1) cosa significa secondo voi questo passo che mi rimane un po' oscuro, che è proprio nella seconda pagina?

" Si dirà forse che questo dipendeva dal fatto che la semplicità dello S*ann elegante era stata in lui solo na forma più raffinata della vanità e che, come certi israeliti, il vecchio amico dei miei genitori aveva potuto presentare volta per volta gli stadi successivi attraverso cui erano passati quelli della sua razza: dallo snobismo iù ingenuo e dalla volgarità più grossolana fino alla più squisitta compitezza."


2) Sono molte le linee che congiungono al primo libro oltre a S*ann e Odette c'è Gilberte e il concerto della Berma ad esempio, ma anche la salute cagionevole del protagonista. Mi chiedo se non avessimo letto il primo, si potrebbe cominciare dal second aprezzandolo o meno in modo autonomo?
 

Spilla

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subito due riflessioni:

1) cosa significa secondo voi questo passo che mi rimane un po' oscuro, che è proprio nella seconda pagina?

" Si dirà forse che questo dipendeva dal fatto che la semplicità dello S*ann elegante era stata in lui solo na forma più raffinata della vanità e che, come certi israeliti, il vecchio amico dei miei genitori aveva potuto presentare volta per volta gli stadi successivi attraverso cui erano passati quelli della sua razza: dallo snobismo iù ingenuo e dalla volgarità più grossolana fino alla più squisitta compitezza."


2) Sono molte le linee che congiungono al primo libro oltre a S*ann e Odette c'è Gilberte e il concerto della Berma ad esempio, ma anche la salute cagionevole del protagonista. Mi chiedo se non avessimo letto il primo, si potrebbe cominciare dal second aprezzandolo o meno in modo autonomo?

Questa frase non l'ho proprio trovata.... stavo forse dormendo?:? Elisa, che edizione leggi? Io ho quella tradotta da Raboni, ma in formato ebook, per cui con i numeri d pagina non mi ritrovo :boh:

Alla tua domanda mi sono data anche io una risposta: no, senza aver letto il primo non capirei nulla :paura:
 

Spilla

Well-known member
Mi dite quante pagine compongono ciascuno dei cinque capitoli? così magari mi ci raccapezzo un po' :?? :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Questa frase non l'ho proprio trovata.... stavo forse dormendo?:? Elisa, che edizione leggi? Io ho quella tradotta da Raboni, ma in formato ebook, per cui con i numeri d pagina non mi ritrovo :boh:

Alla tua domanda mi sono data anche io una risposta: no, senza aver letto il primo non capirei nulla :paura:

io ho l'edizione Einaudi, collana Gli Struzzi, traduzione di Franco Calamandrei e Nicoletta Neri. Io non ho la suddivisione in capitoli. La parte prima arriva fino a pagina 231. La seconda fino a pagina 560. Poi c'è l'Appendice.

La frase è contenuta nella seconda facciata e te la riporto sottolineata:

Quando si trattò di invitare a pranzo per la prima volta il signor di Norpois, poiché mia madre si rammaricava che il professor Cottard fosse in viaggio e che Swann non facesse più parte dell'ambiente che lei frequentava, convinta com'era che l'uno e l'altro sarebbero parsi interessanti all'ex-ambasciatore, mio padre replicò che un commensale eminente, uno scienziato illustre come Cottard non poteva mai sfigurare a un pranzo, ma che Swann, con il suo esibizionismo, con la sua abitudine di gridare ai quattro venti anche la più trascurabile delle sue relazioni, era un volgare sbruffone che il marchese di Norpois avrebbe certamente giudicato, secondo il suo modo di esprimersi, "pestilenziale". Questa affermazione di mio padre richiede qualche parola di spiegazione, dal momento che qualcuno ricorderà forse un Cottard decisamente mediocre e uno Swann capace di portare sino al massimo della delicatezza, in fatto di mondanità, discrezione e modestia. Ma, per quanto riguarda il secondo, era successo che allo "Swann figlio", e anche allo Swann del Jockey, il vecchio amico dei miei genitori aveva aggiunto una personalità nuova (e destinata a non essere l'ultima), quella di marito di Odette. Adeguando alle umili ambizioni di costei l'istinto, il desiderio, l'alacrità di cui era sempre stato provvisto, s'era ingegnosamente costruito, ben al di sotto dell'antica, una situazione nuova, appropriata alla compagna che l'avrebbe condivisa con lui. E, in essa, egli appariva come un altro uomo. Poiché (pur continuando a frequentare da solo í suoi amici personali, ai quali non voleva imporre Odette se non erano loro a chiedergli spontaneamente di conoscerla) aveva cominciato una seconda vita, in comune con la moglie, in mezzo ad altra gente, sarebbe stato ancora comprensibile che per misurarne il rango, e quindi la soddisfazione che il suo amor proprio poteva ricavare dal frequentarla, avesse usato come pietra di paragone non le persone più brillanti che formavano il suo "giro" prima del matrimonio, ma le precedenti relazioni di Odette. Invece, pur sapendo che erano goffi funzionari, donne tarate, ornamento di balli ministeriali, coloro con cui desiderava stringere legami, si restava sbalorditi sentendolo annunciare solennemente, lui che un tempo e ancora oggi dissimulava con tanta grazia un invito a Twickenham o a Buckingham Palace, che la moglie di un vice-capogabinetto aveva fatto visita a Madame Swann. Si dirà, forse, che questo dipendeva dal fatto che la semplicità dello Swann elegante era stata, in lui, soltanto una forma più raffinata della vanità e che, come certi israeliti, il vecchio amico dei miei genitori aveva incarnato via via gli stadi successivi attraverso i quali erano passati gli uomini della sua razza, dallo snobismo più ingenuo e dalla cafonaggine più smaccata fino alla più squisita finezza. Ma la ragione principale, e applicabile, fra l'altro, all'umanità in genere, era che le nostre stesse virtù non sono qualcosa di libero e fluttuante, di cui conserviamo in permanenza la disponibilità; al contrario, esse finiscono con l'associarsi così strettamente, nel nostro intimo, alle azioni per le quali ci siamo sentiti in dovere di esercitarle, che qualsiasi attività d'altro tipo ci prende alla sprovvista, neppure sfiorati dall'idea che anche questa possa implicare la messa in opera delle medesime virtù. Swann, nel suo darsi da fare con queste nuove relazioni e nel citarle con fierezza, era come quei grandi artisti modesti o generosi che, avendo cominciato negli ultimi anni di vita a occuparsi di cucina o di giardinaggio, manifestano un'ingenua soddisfazione per le ... ...


 

isola74

Lonely member
Edzione Mondadori- fino a pag. 24

Non voglio cantare vittoria così presto, ma l'approccio mi è risultato molto più semplice rispetto al primo.

Per rispondere alla seconda riflessione di Elisa, credo che aver letto il primo capitolo della Recerche ci sia servito per entrare nell'atmosfera, per conoscere i personaggi, e soprattutto i'Io narrante che ho ritrovato con piacere, con i suoi dubbie e le sue storie mentali :)

Vi ricordate quante elucubrazioni per il bacio della bonanotte? beh le ho ritrovate in pieno per la questione del teatro: ci voglio andare, non mi ci mandano, ci posso andare, forse è meglio di no....:OO e come quando abbiamo troppe aspettative poi sistematicamente restiamo delusi..
 

isola74

Lonely member
subito due riflessioni:

1) cosa significa secondo voi questo passo che mi rimane un po' oscuro, che è proprio nella seconda pagina?

" Si dirà forse che questo dipendeva dal fatto che la semplicità dello S*ann elegante era stata in lui solo na forma più raffinata della vanità e che, come certi israeliti, il vecchio amico dei miei genitori aveva potuto presentare volta per volta gli stadi successivi attraverso cui erano passati quelli della sua razza: dallo snobismo iù ingenuo e dalla volgarità più grossolana fino alla più squisitta compitezza."



io ho pensato che fosse frutto di un modo di dire.... tipo l'ebreo errante. ......:?
 

Spilla

Well-known member
Riletta la frase. Anche a me è sembrata un riferimento a qualche modo di dire, tipo: gli ebrei passano dallo snobismo alla cafonaggine per approdare alla raffinatezza. Il perché, poi, bisognerebbe chiederlo a Marcel :boh:
Comunque vuole dire che esattamente questo è il percorso compiuto da Swann (che forse aveva qualche discendenza ebraica... voi cosa ricordate?).

La parte "vado a teatro, anzi no, se non vado muoio -ma se ci vado sto male" :mrgreen: a me è piaciuta un sacchissimo :mrgreen::mrgreen:

Il mio libro sembra essere diviso in cinque parti, più o meno della stessa lunghezza. Io ho superato la metà della prima. Se il libro è di 600 pagine, dovrei essere circa a pagina 70 :?

Anche secondo me, Isola, finora è molto più scorrevole. Forse solo perché sapevo già cosa aspettarmi? :mrgreen:
 

Tanny

Well-known member
:OO
.... scritto in corpo 7 ?

2v0e3ja.jpg


In effetti è scritto piccolo, fortuna vuole che mia madre mi ha donato una vista da falco, ciò non toglie che la cosa è abbastanza fastidiosa, mi è già capitato di fare confusione e rileggere la stessa riga due volte, cosa che non mi capita praticamente mai :W
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Non voglio cantare vittoria così presto, ma l'approccio mi è risultato molto più semplice rispetto al primo.

Per rispondere alla seconda riflessione di Elisa, credo che aver letto il primo capitolo della Recerche ci sia servito per entrare nell'atmosfera, per conoscere i personaggi, e soprattutto i'Io narrante che ho ritrovato con piacere, con i suoi dubbie e le sue storie mentali :)

Vi ricordate quante elucubrazioni per il bacio della bonanotte? beh le ho ritrovate in pieno per la questione del teatro: ci voglio andare, non mi ci mandano, ci posso andare, forse è meglio di no....:OO e come quando abbiamo troppe aspettative poi sistematicamente restiamo delusi..

Posso dire anch'io la mia, tanto per cambiare??? :mrgreen:
Innanzitutto, almeno secondo la mia personalissima opinione, la seconda parte (il libro è diviso nettamente in due parti), che dà il titolo all'intero volume, è ancora più bella e frizzante della prima... e poi, per rispondere a Elisa, c'è da dire che i volumi della Recherche (sono abbastanza sicura di questo) non sono sette romanzi bensì proprio sette tomi di uno stesso romanzo, che infatti risulta essere (se non erro) il più lungo mai scritto, almeno fra quelli moderni, per un totale di oltre 4000 pagine. Per cui secondo me è impensabile poterne leggere un osenza aver letto i precedenti... Vero è che grazie anche alle dettagliatissime note (e agli utilissimi "riassunti") del Raboni io sono riuscita a leggere il secondo a distanza di anni dal primo, non ricordandoi praticamente nulla se non a linee generali...
 

velvet

Well-known member
Prime 30 pagine

Eccomi! Ho iniziato sabato e ho letto circa 30 pagine.

Anche io ho le vostre impressioni, approccio meno arduo del previsto, il nostro caro Marcel si fa sempre mille paranoie ma descrive e racconta come solo lui sa fare.

Mi è piaciuto molto il paragone di Swann con un artista che fa e accetta mille critiche ai suoi capolavori e poi va oltremodo fiero di un esperimento culinario o di un'aiuola fiorita... (certo come lo dice Proust è un'altra cosa... :))

Invece mi ha fatto sorridere quando il piccolo Marcel voleva scrivere qualcosa per Norpois ma si rendeva conto di non avere talento e dopo poco si annoiava e gli prendeva il sonno... ora noi sappiamo che di talento ne ha da vendere, ma sull'effetto soporifero ci aveva visto giusto... :mrgreen:
 
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isola74

Lonely member
............l piccolo Marcel voleva scrivere qualcosa per Notarpois ma si rendeva conto di non avere talento e dopo poco si annoiava e gli prendeva il sonno... ora noi sappiamo che di talento ne ha da vendere, ma sull'effetto soporifero ci aveva visto giusto... :mrgreen:

cattiva :mrgreen:
 
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