Petizione - I libri, di qualunque "gender", si leggono... non si censurano!

brenin

New member
Mi permetto un distinguo e pongo una domanda,rivolta soprattutto a chi di voi è genitore : secondo voi un bimbo/bimba di 3 - 4 anni è in grado di capire un libro come "Piccolo uovo " ???
pubblico stralcio inerente alla presentazione del libro ed alle finalità cui si rivolge:

" Nel corso della presentazione è emersa la volontà
di adottare il fumetto - che racconta il viaggio di
Piccolo Uovo che prima di schiudersi vuole
conoscere le diverse tipologie di famiglie possibili
- negli asili per raccontare ai bambini che esistono
tanti tipi di famiglie diverse, non solo quelle etero ma anche quelle omosessuali, quelle
monogenitoriali (nel fumetto un ippopotamo single
con prole) e quelle formate da coppie miste.
Un mondo ricco e variegato (all'interno del quale la
famiglia classica composta da mamma e papà
coniglietto e i loro tre piccoli sembra quasi strana)
al quale forse è giusto che i bambini vengano
introdotti sin da piccoli.
Alla presentazione era presente anche Pierfrancesco
Majorino, assessore alle Politiche sociali del
Comune di Milano, che ha dichiarato di aver letto il
fumetto ai suoi bambini e di consigliarlo a tutti i
padri.
Proprio a Majorino è stato chiesto da parte di
Rosaria Iardino, del PD, di favorire l’inserimento di
Piccolo Uovo nell’elenco di libri acquisiti dalle scuole materne comunali."

C'è una frase che mi ha colpito " all'interno del quale la
famiglia classica composta da mamma e papà
coniglietto e i loro tre piccoli sembra quasi strana "

Per quanto ovvio non voglio fare il moralista,ma ritengo che certe problematiche vadano spiegate ai bambini all'età opportuna,e NON certo alla scuola materna, e NON prima di aver fornito almeno una prima base di educazione sessuale. Torno a ripetermi,ma non riesco ad immaginare il mio bimbo di 3 anni con un libro del genere. Un ultimo pensiero per il sindaco di Milano, tanto solerte in questa ed altre iniziative discutibili e tanto "distratto" da alcune serie problematiche della sua - spero ancora per poco - Milano ( Stazione Centrale solo per citarne una ).
La censura è ingiusta,ma questo non vuol dire che allora si debba eccedere in senso opposto soprattutto coinvolgendo bimbi così piccoli
che cominciano a scoprire il mondo che li circonda. Facciamogli fare i "bimbi",arriverà il giusto momento,più avanti,quando si potranno affrontare con loro simili problematiche....
 

velmez

Active member
io invece sono convinta che i bambini capiscano tutto senza problemi, certo si faranno le idee più chiare crescendo, ma non ci vedo nulla di sconvolgente in ciò che hai riportato, anzi!
Quello da cui bisogna proteggerli è la violenza e su questo non c'è dubbio.
Ma spiegare loro le diversità che ci sono al mondo è una cosa da fare quanto prima! anche perché... effettivamente, se vai in una classe delle scuole materne o dei primi anni di elementari, i bambini con ancora entrambi i genitori sposati sono circa il 50%... non vedo perché forzarli in un'incubatrice che si disfa da sola!
Se il tuo atteggiamento da genitore è questo, rischi che il bambino faccia esperienza di questi argomenti prima che tu possa spiegarglieli e si faccia un'idea sbagliata...
i bambini sono molto curiosi e hanno più capacità di apprendimento e molta curiosità quando sono piccoli: personalmente credo che la cosiddetta età dei "perché?" sia meravigliosa... hanno voglia di sapere, più di quella che avranno per il resto della loro vita... è l'età in cui ti ascoltano di più! (vallo a spiegare a un adolescente o a un preadolescente, già pieno di pregiudizi e ostinato a darti torto!)
e poi non vedo cosa potrebbe venirne di male :? anch'io ricordo di non averci capito molto quando da piccola vidi Lady Oscar (forse perché nessuno me lo spiegò) ma non mi ha certo rovinato l'esistenza!
 

velvet

Well-known member
Mi permetto un distinguo e pongo una domanda,rivolta soprattutto a chi di voi è genitore : secondo voi un bimbo/bimba di 3 - 4 anni è in grado di capire un libro come "Piccolo uovo " ???
pubblico stralcio inerente alla presentazione del libro ed alle finalità cui si rivolge:

" Nel corso della presentazione è emersa la volontà
di adottare il fumetto - che racconta il viaggio di
Piccolo Uovo che prima di schiudersi vuole
conoscere le diverse tipologie di famiglie possibili
- negli asili per raccontare ai bambini che esistono
tanti tipi di famiglie diverse, non solo quelle etero ma anche quelle omosessuali, quelle
monogenitoriali (nel fumetto un ippopotamo single
con prole) e quelle formate da coppie miste.
Un mondo ricco e variegato (all'interno del quale la
famiglia classica composta da mamma e papà
coniglietto e i loro tre piccoli sembra quasi strana)
al quale forse è giusto che i bambini vengano
introdotti sin da piccoli.
Alla presentazione era presente anche Pierfrancesco
Majorino, assessore alle Politiche sociali del
Comune di Milano, che ha dichiarato di aver letto il
fumetto ai suoi bambini e di consigliarlo a tutti i
padri.
Proprio a Majorino è stato chiesto da parte di
Rosaria Iardino, del PD, di favorire l’inserimento di
Piccolo Uovo nell’elenco di libri acquisiti dalle scuole materne comunali."

C'è una frase che mi ha colpito " all'interno del quale la
famiglia classica composta da mamma e papà
coniglietto e i loro tre piccoli sembra quasi strana "

Per quanto ovvio non voglio fare il moralista,ma ritengo che certe problematiche vadano spiegate ai bambini all'età opportuna,e NON certo alla scuola materna, e NON prima di aver fornito almeno una prima base di educazione sessuale. Torno a ripetermi,ma non riesco ad immaginare il mio bimbo di 3 anni con un libro del genere. Un ultimo pensiero per il sindaco di Milano, tanto solerte in questa ed altre iniziative discutibili e tanto "distratto" da alcune serie problematiche della sua - spero ancora per poco - Milano ( Stazione Centrale solo per citarne una ).
La censura è ingiusta,ma questo non vuol dire che allora si debba eccedere in senso opposto soprattutto coinvolgendo bimbi così piccoli
che cominciano a scoprire il mondo che li circonda. Facciamogli fare i "bimbi",arriverà il giusto momento,più avanti,quando si potranno affrontare con loro simili problematiche....

Non conosco il libro se non per averne sentito parlare quindi rispondo solo in base a quello che scrivi tu.
Sono mamma di un bambino di 2 anni e mezzo e sono sicura che davanti ad un libro in cui si parla della mamma ippopotamo single o di famiglie con una mamma coniglio e un papà gallo o anche due mamme gallina non batterebbe ciglio, non ci troverebbe niente di strano e credo che sia giusto così.
I bambini a questa età sono aperti e curiosi di conoscere il mondo che li circonda, e accetterebbero l'esistenza di diversi tipi di famiglie allo stesso modo dell'esistenza di diversi tipi di animali, o di tutte le cose che inizian a conoscere, non considererebbero la cosa una "problematica" come la chiami tu.

Sinceramente io non ci vedo niente di strano, potrebbe aiutare i bimbi all'accettazione degli altri, o potrebbe non avere alcun effetto perchè il peso maggiore in queste cose lo hanno le famiglie. Male di certo non fa e potrebbe essere un buon punto di partenza.

Trovo invece un po' eccessivo e dannoso parlare di libri "gender" per indicare libri tanto semplici, spaventa e fomenta l'avversione. Purtroppo pochi sono quelli che si informano, molti si fermano all'appellativo e sono contro senza neanche sapere di che si parla.
 

mame

The Fool on the Hill
Io credo che in ogni caso la decisione di cosa dire ai bambini e quando e come farlo spetti ai genitori. Io mi arrabbierei moltissimo se decisioni importanti venissero prese dalla scuola senza che io venga prima avvertita. Qualche tempo fa una signora si lamentò su un giornale perché in un programma televisivo un uomo aveva chiesto al suo partner artistico di sposarlo e la figlia le aveva chiesto: "Mamma, ma un uomo può sposare un uomo?". Alla signora era scocciato molto essersi trovata di fronte all'obbligo di affrontare un discorso così delicato per un programma televisivo. Secondo me, non fosse stato per la tv, comunque la bambina avrebbe potuto chiederlo dietro altra sollecitazione. Però credo che spiegare il mondo ai bambini sia compito innanzi tutto dei genitori e solo dopo della scuola.
 

bernoccolo

Vivo, e vegeto.
La cosa spassosissima è dare un'occhiata alla lista dei titoli messi al bando, nella quale figurano libri che con gli studi di genere non c'azzeccano proprio nulla... Se del resto qualcuno riuscisse a postare l'elenco completo, ci si potrebbe divertire un po' insieme!
 

Tanny

Well-known member
Io sono dell'idea che sarebbe meglio smettere di continuare a far polemiche inutili e lasciare ai bambini l'infanzia che giustamente gli appartiene, lasciando agli adulti le stupide beghe di bottega relative alla sessualità
 

ila78

Well-known member
Sono d'accordo con Tanny.

Io credo che se a un bambino di 3 anni leggi una favola in cui l'ippopotamo è sposato con la gallina lui non si pone domande tipo "Ma l'ippopotamo non dovrebbe sposare l'ippopotama?" al massimo ti chiede come fa la gallina a vivere in acqua con l'ippopotamo o viceversa l'ippopotamo nel pollaio.
Se mettiamo in discussione libri del genere dovremmo discutere anche sulla moralità di Biancaneve che viveva da sola con 7 nani, sul villaggio dei Puffi in cui erano tutti maschi tranne la Puffetta (e Puffo vanitoso che secondo me proprio maschio non era....:mrgreen:), su Masha che se la fa con un orso...ma dai....:W :??
Che poi ci facciamo delle paturnie assurde su queste cose quando certi cartoni che passano adesso (in chiaro a tutte le ore) sono di un orridume e di una violenza inaudita per non parlare di certi giochi della playstation che gli diamo in mano senza colpo ferire. :OO
 

mame

The Fool on the Hill
Io sono dell'idea che sarebbe meglio smettere di continuare a far polemiche inutili e lasciare ai bambini l'infanzia che giustamente gli appartiene, lasciando agli adulti le stupide beghe di bottega relative alla sessualità

Condivido. Io sono un genitore vecchio stampo, di quelli che vogliono fare i genitori e non delegano il proprio ruolo alla scuola. E ritengo che ci sia tempo e luogo per ogni cosa. I bambini hanno diritto a crescere sereni e vanno tenuti fuori dalle cose "degli adulti". Perché allora bisognerebbe spiegargli cos'è un pedofilo e cosa fa ai bambini, o spiegargli perché ci siano madri e padri che uccidono i propri figli. Gli adulti hanno il diritto di fare quello che vogliono delle proprie vite, ma i bambini devono restarne fuori. Penso a quelle donne che si fanno mettere incinta per tenersi un uomo, a quelle coppie che usano i figli come arma l'uno contro l'altra, e a quei genitori che portano a casa la sequela di zii/zie post-divorzio. Lasciamoli stare, questi bambini. Avranno tutto il tempo per crescere e imparare le tante sfaccettature del mondo. Come abbiamo fatto noi, senza nessun danno.
 

velvet

Well-known member
Condivido. Io sono un genitore vecchio stampo, di quelli che vogliono fare i genitori e non delegano il proprio ruolo alla scuola. E ritengo che ci sia tempo e luogo per ogni cosa. I bambini hanno diritto a crescere sereni e vanno tenuti fuori dalle cose "degli adulti". Perché allora bisognerebbe spiegargli cos'è un pedofilo e cosa fa ai bambini, o spiegargli perché ci siano madri e padri che uccidono i propri figli. Gli adulti hanno il diritto di fare quello che vogliono delle proprie vite, ma i bambini devono restarne fuori. Penso a quelle donne che si fanno mettere incinta per tenersi un uomo, a quelle coppie che usano i figli come arma l'uno contro l'altra, e a quei genitori che portano a casa la sequela di zii/zie post-divorzio. Lasciamoli stare, questi bambini. Avranno tutto il tempo per crescere e imparare le tante sfaccettature del mondo. Come abbiamo fatto noi, senza nessun danno.

Sono ovviamente d'accordo.
Non ci trovo un gran legame con la lettura di un libro a scuola.

Avevo letto questo articolo qualche giorno fa e lo condivido in pieno, metto il link sotto, spero si possa fare... :)

https://piccolopasso.wordpress.com/2015/07/02/cosa-ci-si-aspetta-dai-libri-per-bambini/
 

mame

The Fool on the Hill
Sono ovviamente d'accordo.
Non ci trovo un gran legame con la lettura di un libro a scuola.

Avevo letto questo articolo qualche giorno fa e lo condivido in pieno, metto il link sotto, spero si possa fare... :)

https://piccolopasso.wordpress.com/2015/07/02/cosa-ci-si-aspetta-dai-libri-per-bambini/

Dipende dal libro. E guarda che non trovo fuori luogo soltanto i libri che parlano di omosessualità o sesso in generale. Libri come "Peter Pan" o favole come "Biancaneve" e "Cenerentola" sono estremamente diseducativi. Orfani/e allo sbando, in balia di matrigne malefiche che tentano di ammazzarle o le mettono a lucidare i pavimenti con lo spazzolino da denti. Ma che roba è??? Non si riesce proprio a trovare un equilibro tra una storia serena e tematiche che dovrebbero attendere un'età più adulta?
 

velvet

Well-known member
Dipende dal libro. E guarda che non trovo fuori luogo soltanto i libri che parlano di omosessualità o sesso in generale. Libri come "Peter Pan" o favole come "Biancaneve" e "Cenerentola" sono estremamente diseducativi. Orfani/e allo sbando, in balia di matrigne malefiche che tentano di ammazzarle o le mettono a lucidare i pavimenti con lo spazzolino da denti. Ma che roba è??? Non si riesce proprio a trovare un equilibro tra una storia serena e tematiche che dovrebbero attendere un'età più adulta?

Ecco, io invece concordo con quanto scritto in quell'articolo, non so se l'hai letto ma è l'antitesi di quanto detto da te... Ovviamente però ognuno ha le sue opinioni... :HIPP
 

mame

The Fool on the Hill
Ecco, io invece concordo con quanto scritto in quell'articolo, non so se l'hai letto ma è l'antitesi di quanto detto da te... Ovviamente però ognuno ha le sue opinioni... :HIPP

L'ho letto. Perfettamente d'accordo sul fatto che la lettura sia un momento di familiarità tra adulto e bambino. Sul fatto che le storie non influiscano sul bambino, direi che basterebbe all'autore dell'articolo andare a guardare i danni che ha fatto il Principe Azzurro su generazioni e generazioni di bambine che hanno creduto che esistesse davvero.
Non mi sembra in ogni caso che la censura sia "da regime". Il punto non è "nascondere" la realtà, ma semplicemente rimandarne la conoscenza a un'età più avanzata. Ovviamente non parlo di aspettare letture di gruppo all'istituto geriatrico, ma semplicemente dare il tempo alle persone, ché tali sono i bambini, di imparare prima di tutto a pensare con la propria testa.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
L'ho letto. Perfettamente d'accordo sul fatto che la lettura sia un momento di familiarità tra adulto e bambino. Sul fatto che le storie non influiscano sul bambino, direi che basterebbe all'autore dell'articolo andare a guardare i danni che ha fatto il Principe Azzurro su generazioni e generazioni di bambine che hanno creduto che esistesse davvero.
Non mi sembra in ogni caso che la censura sia "da regime". Il punto non è "nascondere" la realtà, ma semplicemente rimandarne la conoscenza a un'età più avanzata. Ovviamente non parlo di aspettare letture di gruppo all'istituto geriatrico, ma semplicemente dare il tempo alle persone, ché tali sono i bambini, di imparare prima di tutto a pensare con la propria testa.

perché Peter pan è secondo te diseducativo?
 

wolverine

New member
I bimbi sono bimbi e lasciamoli fare i bambini, ci sarà tempo crescendo per spiegare ee affrontare i problemi e per crearni di nuovi .
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Però credo che spiegare il mondo ai bambini sia compito innanzi tutto dei genitori e solo dopo della scuola.

Io sono un genitore vecchio stampo, di quelli che vogliono fare i genitori e non delegano il proprio ruolo alla scuola.

Il problema è proprio questo, e cioè che il genitore di vecchio stampo, almeno quello all’italiana, non arriva mai in tempo a parlare coi figli di certe cose, perciò è essenziale che a muoversi sia qualcun altro, in primis la scuola e i libri.

Io sono dell'idea che sarebbe meglio smettere di continuare a far polemiche inutili e lasciare ai bambini l'infanzia che giustamente gli appartiene, lasciando agli adulti le stupide beghe di bottega relative alla sessualità

E ritengo che ci sia tempo e luogo per ogni cosa. I bambini hanno diritto a crescere sereni e vanno tenuti fuori dalle cose "degli adulti".

Nei bambini, la sessualità, i relativi dubbi e problemi, viene fuori già a tre anni quando osservano i propri amici/che fare la pipì in maniera diversa da loro, perciò dare loro risposte immediate, chiare e sincere, è la cosa giusta, altrimenti prenderanno per giuste le prime panzane che sentiranno dire dagli altri.
Parlare ai bambini di questi argomenti serve proprio a permettere loro di crescere sereni, non a prepararli ad essere adottati da una coppia di omosessuali (come gli isterici anti-gender vogliono farci credere).
E per crescere sereni bisogna che il bambino capisca e impari a convivere sia con la propria sfera sessuale che con quella dei genitori, compresi quelli eterosessuali che non sono affatto esenti da problemi.

Il punto è che ognuno ha una propria individualità che può essere legata alla propria sfera sessuale, a quella della famiglia in cui si vive o ad altre circostanze. Individualità che ogni bambino deve scoprire, accettare senza traumi e pretenderne il rispetto.
Vorrei ricordare – a leggere i giornali sembra non sia venuto in mente a nessuno – che la famiglia costituita da un gallo solo o da una papera sola, non deve per forza rappresentare un omosessuale stile Village People, ma anche un vedovo, una ragazza-madre, un divorziato… condizione molto più comune della classica famiglia formato Barilla o Mulino Bianco, e che i bambini avvertono e subiscono da una società che non li capisce e spesso condanna.

Mio figlio a tre anni era pronto per lasciare il velocipede e passare alla bicicletta.
Un mio amico mi dice <<se vuoi quella di mia figlia è nuova.>>
<< Perfetto >> ho detto io, e l’ho presa.
Da allora ogni weekend sono andato a pedalare sulla passeggiata tra Framura e Levanto, io sono dimagrito (un po’) e a lui sono venute delle cosce così.
Ovviamente, siccome la gente non si fa i cavoli propri, si sentiva domandare << ma sei un bambino o una bambina? Perché hai la bicicletta rosa? >>
Siccome mio figlio è equilibrato rispondeva sereno <<un bambino>> e ripartiva scomparendo in fondo alle gallerie.
Poi un giorno non ha più voluto la bici perché gli altri bambini lo dileggiavano e gli davano della femminuccia. Allora gli ho spiegato che il rosa è un colore come un altro, gli ho fatto vedere su youtube che è tipico delle moto da cross, che se qualcuno gli dice qualcosa deve spiegare quanto sopra, e che se non capiscono e insistono nel dileggiarlo, che dia loro un bel calcio nelle palle: almeno capiranno di farsi i cavoli loro.
Da allora ha ripreso la bici e tornato ad essere felice come prima.
Parliamo di un bambino sereno e determinato e del colore di una bicicletta: ma se fosse stata una questione più delicata, sarebbe stato così semplice superare il problema?

Quando ero bambino (parlo della fine degli anni 70, primi 80) mi mandavano nelle colonie estive del comune: un branco di disadattati che per 2 settimane venivamo mollati in montagna o al mare per riversare i nostri problemi su noi stessi, sugli altri, su chiunque, purchè lontani dalle famiglie.
Una volta – avrò avuto 12 anni - eravamo in campeggio in montagna e ricordo che un gruppo di ragazzi si divertiva a prendere le ranocchie e gonfiarle fino a farle scoppiare, oppure scovavano i pipistrelli e li crocifiggevano. Io non tolleravo tutto ciò, intervenivo e finiva sempre in una zuffa.
Dopo qualche giorno, mentre noi maschi facevamo la doccia nei nostri bagni, sentiamo trambusto in quelli delle femmine. Usciamo e dalle urla delle ragazze scopriamo che una bambina, molto più robusta, villosa, sviluppata nel seno e introversa delle altre, era stata cacciata dalle docce dalle altre bambine perché aveva il pene. Ricordo che alcuni ragazzi iniziarono a fare domande, ma dai toni era evidente che il loro scopo non era proprio capire…
<< Ma sei un bambino o una bambina? >>
<< … bambina… >>
<< Ma hai il ***** o la fica? >> e tutti a ridere.
<< … il pisello … >>
<< E allora sei un maschio. >>
<< Non è vero, perché ha le tette >> e tutti che ridevano.
<< Dai, facci vedere. >>
<< … non voglio…>>
<< Ma a loro lo hai mostrato. Perché a noi no? >>
Io assistevo all’interrogatorio zitto, allibito e curioso.
Insomma, che per un paio di giorni la bambina fece la doccia da sola, dopo che tutti gli altri erano usciti, in compagnia di un adulto, ma poi interruppe la vacanza e se ne tornò a casa anzitempo.
Se qualcuno – la mia famiglia, la scuola, un libro, chi se ne frega chi! – mi avessero insegnato certe cose, mi avessero aiutato a sviluppare anche per quella bambina la sensibilità e il rispetto che già avevo e pretendevo per rane e pipistrelli, non dico che sarei riuscito a salvarle l’estate, ma almeno l’avrei fatta sentire meno sola e avrei avuto un’amica in più.

Ai bambini va insegnato da subito ciò che è giusto e a difenderlo a ogni costo, a essere buoni e forti, e perciò che il branco (a una certa età della crescita è inevitabile) deve servire a proteggere i più deboli, non a vessarli.
Altrimenti gli adulti, non serviamo a niente.
 
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