Brown, James

Meri

Viôt di viodi
James Joseph Brown, Jr. nacque in una baracca nella campagna del South Caroli Si guadagnò da vivere lavorando, sin da bambino, come raccoglitore di cotone, come lustrascarpe e raccogliendo le mance dei soldati neri di stanza in città. Fu infatti incaricato, non ancora decenne, di procurare clienti per il bordello a cui il padre lo diede in "affidamento" dopo che entrambi furono abbandonati dalla moglie e madre.
Cominciò ad esibirsi in qualche piccolo locale della zona, ma allo stesso tempo commettendo piccoli reati. A 16 anni fu arrestato per rapina a mano armata e fu recluso nel riformatorio di Toccoa, in Georgia. Qui conobbe Bobby Byrd (per molto tempo seconda voce del futuro Padrino del Soul, sia sul palco che in studio), la cui famiglia aiutò quella di Brown ad ottenerne il rilascio sulla parola dopo solo tre anni di detenzione, a condizione che non tornasse ad Augusta o nella contea di Richmond.
Si dedicò allora a tempo pieno alla musica.
Esordì alle fine degli anni quaranta nel quartetto vocale dei Gospel Starlighters, destreggiandosi anche alla batteria, all'organo ed al pianoforte.
Alla metà del decennio successivo fondò la sua prima band firmando un contratto con una delle più celebri case discografiche dell'epoca, la King Records: The Flames. Spostatosi dal gospel al rhythm & blues, James Brown arriva al successo nel 1956 con Please, Please, Please che schizzò immediatamente nella hit parade di Billboard (e che a tutt'oggi ha collezionato ben 40 dischi d'oro).
Negli anni sessanta Brown fu stabilmente in vetta alle classifiche dei dischi di rhythm & blues.Grazie alla sua popolarità riuscì a trasmettere messaggi sui temi sociali e esistenziali, come l'importanza dell'istruzione e la necessità di migliorare la propria condizione individuale e sociale.
Gli anni settanta lo videro ancora grande protagonista con ben otto album di successo.
Il boom della disco music lo spiazzò un po', ma la sua breve apparizione nella parte del predicatore invasato nel famoso film The Blues Brothers (di John Landis, con John Belushi e Dan Aykroyd) lo rilanciò al grande pubblico. Travolgente fu anche la sua esibizione in Living in America nel film Rocky IV (con Sylvester Stallone).
 
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