1° Memorial GdL - Oliver Sacks

Dory

Reef Member
Benvenuti in questo primo gruppo di lettura speciale per ricordare uno degli uomini migliori che abbia mai abitato il nostro caro pianeta Terra:

il Dr. Oliver Sacks


In questo gruppo di lettura ognuno potrà leggere uno dei suoi libri a scelta (di cui riporto l'elenco qui sotto).
A meno di diverse indicazioni da parte delle mod, proporrei tutto il mese di Settembre come tempo per iniziare a leggere, dopodiché si potrà continuare con i commenti finché tutti gli aderenti avranno finito il libro scelto.

Ultima cosa: siccome il 15 Ottobre dovrebbe uscire in Italia la sua autobiografia, se a qualcuno interessa potremmo considerare di tenere aperto questo gruppo per leggere insieme anche quella.

Neurologo di fama mondiale, nato a Londra il 9 Luglio del 1933, il Dr. Sacks ci ha lasciato lo scorso 30 Agosto, all'età di 82 anni.
Non ha avuto una vita perfetta, ha fatto i suoi sbagli, come tutti, ma ha anche vissuto intensamente e dato tanto per gli altri, non solo per i suoi pazienti ma anche per tutti coloro che lo hanno conosciuto e per tutti i suoi lettori.
Nei suoi libri ha raccontato con grande attenzione e delicatezza esperienze vissute in prima persona e da suoi pazienti affettti da particolari condizioni neurologiche.

Qui potete trovare la discussione su di lui nella sezione Autori

Questo è il suo sito internet.

Opere

Emicrania, Adelphi, 1992, (Migraine, 1970).
Risvegli, Adelphi, 1987, (Awakenings, 1973).
Su una gamba sola, Adelphi, 1991, (A leg to stand on, 1984) (la personale esperienza di Sacks nel perdere e riacquistare il controllo di una gamba in seguito a un incidente).
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Adelphi, 1986, (The Man Who Mistook His Wife for a Hat, 1985).
Vedere voci, un viaggio nel mondo dei sordi, Adelphi, 1990, (Seeing Voices, 1989) (lingua dei segni e la cultura dei sordi).
Un antropologo su Marte, sette racconti paradossali, Adelphi, 1995, (An Anthropologist on Mars, 1995).
L'isola dei senza colore, Adelphi, 1997, (The Island of the Colorblind, 1996).
Zio Tungsteno - Ricordi di un'infanzia chimica, Adelphi, 2002, (Uncle Tungsten: Memories of a Chemical Boyhood, 2001).
Diario di Oaxaca (Oaxaca Journal, 2002)
Musicofilia / Racconti sulla musica e il cervello, Adelphi (Musicophilia /Tales of Music and the Brain, 2007)
L'occhio della mente, Adelphi, Milano, 2011 (The Mind's Eye, 2010).
Allucinazioni, Adelphi, Milano, 2013 (Hallucinations, 2012).
In movimento, Collana Biblioteca, Adelphi, Milano, 2015 (in pubblicazione a ottobre) (On The Move: A Life, Alfred A. Knopf, New York, 2015)

I suoi libri sono tra quelli in cui c'è tanto da imparare, sulla soggettività, sulla prospettiva, sulla comprensione degli altri, sulla vita, su se stessi.

Buona lettura!


***Complimenti ad unkadunka, l'idea del gruppo speciale è sua! :D
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Musicofilia

La mia lettura sarà Musicofilia, scritti sul rapporto tra musica e cervello.

Sacks-Musicofilia.jpg
 
Ultima modifica:

Dallolio

New member
Bellissima iniziativa, è uno dei miei scrittori preferiti; nei media la sua morte non ha fatto clamore ed è stato giusto così perchè i suoi libri sono il risultato di approfondimento umano e culturale e mal si adattano a questo decennio distratto e superficiale. Rileggo i miei brani preferiti di Allucinazioni, il testo dove l'autore ha maggiormente approfondito il rapporto tra la Realtà percepita e il disturbo mentale.
 

gamine2612

Together for ever
Dory sarei interessata anche io, ci sono date di inizio lettura o resta libera la partecipazione?
Dato il momento di mia discontinuità ed un libro da finire , potrei unirmi fra una decina di giorni.
Metterei poi il titolo scelto.
:wink:grazie per i chiarimenti
 

Dory

Reef Member
Dory sarei interessata anche io, ci sono date di inizio lettura o resta libera la partecipazione?
Dato il momento di mia discontinuità ed un libro da finire , potrei unirmi fra una decina di giorni.
Metterei poi il titolo scelto.
:wink:grazie per i chiarimenti

Partecipazione libera.
Penso che potremmo considerare tutto Settembre come tempo indicativo per aderire, se le mod pensano che possa andare bene. :wink:


Per tutti: ho aggiunto delle cose al primo post, se l'avete già letto e siete interessati rileggetelo :wink:
 
Ultima modifica:

Dory

Reef Member
Musicofilia

"When we 'remember' a melody, it plays in our mind; it becomes newly alive... We recall one tone at a time and each tone entirely fills our consciousness, yet simultaneously it relates to the whole. It is similar when we walk or run or swim - we do so one step, one stroke at a time, yet each step or stroke is an integral part of the whole, the kinetic melody of running or swimming"

tumblr_nl0ju41rqG1rfd7lko1_500.png


hqdefault.jpg
 

velvet

Well-known member
Partecipo anche io!
Leggerò, ma verso la fine del mese, L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, che è nella mia libreria da un po' in attesa di essere letto. :wink:
 

gamine2612

Together for ever
Partecipo anche io!
Leggerò, ma verso la fine del mese, L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, che è nella mia libreria da un po' in attesa di essere letto. :wink:

Anche io leggerò lo stesso, l'ho acquistato come ebook :wink:.
Spero di iniziare fra una settimana.
 

gamine2612

Together for ever
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Iniziato ieri, ho letto due capitoli. Lo trovo molto interessante, mi unirò ai commenti di Velvet poi per non rovinarle la lettura.:wink:



Probabilmente a fine libro vi dirò cosa mi ha spinto( questione privata) a leggere di Sacks ora oltre all'occasione della sua celebrazione.
 

velvet

Well-known member
Iniziato ieri, ho letto due capitoli. Lo trovo molto interessante, mi unirò ai commenti di Velvet poi per non rovinarle la lettura.:wink:



Probabilmente a fine libro vi dirò cosa mi ha spinto( questione privata) a leggere di Sacks ora oltre all'occasione della sua celebrazione.

Inizio in questi giorni. 😊
 

velvet

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Iniziato e già mi ha presa. Mi piace il modo di raccontare, preciso, didascalico ma mai noioso, anzi molto interessante anche per chi come me non è del mestiere. Nella prefazione l'autore dice di essersi ispirato ai casi clinici studiati nel' 800 quando oltre agli effetti della malattia si era soliti descrivere "la realtà vissuta legata alla condizione esistenziale di paziente" , metodo poi considerato arcaico e non oggettivo e scientifico nel 900.

Ho letto i primi due casi e ho apprezzato la narrazione che segue proprio la realtà vissuta da Sacks, a partire dalla conoscenza del paziente, dalla descrizione dei sintomi e di tutte le impressioni del medico e l'osservazione della vita del paziente, fino a farsi man mano un'idea sempre più precisa della situazione clinica.

Il primo racconto risulta quasi divertente perché il protagonista, il dottor P, riesce a condurre una vita abbastanza 'normale' e serena a differenza di Jimmie, il marinaio perduto, ma si sente come entrambi siano 'cari' al dottor Sacks che riesce a trasmettere benissimo queste sensazioni nonostante si tratti 'soltanto' della descrizione di un caso.
 

gamine2612

Together for ever
Iniziato e già mi ha presa. Mi piace il modo di raccontare, preciso, didascalico ma mai noioso, anzi molto interessante anche per chi come me non è del mestiere. Nella prefazione l'autore dice di essersi ispirato ai casi clinici studiati nel' 800 quando oltre agli effetti della malattia si era soliti descrivere "la realtà vissuta legata alla condizione esistenziale di paziente" , metodo poi considerato arcaico e non oggettivo e scientifico nel 900.

Ho letto i primi due casi e ho apprezzato la narrazione che segue proprio la realtà vissuta da Sacks, a partire dalla conoscenza del paziente, dalla descrizione dei sintomi e di tutte le impressioni del medico e l'osservazione della vita del paziente, fino a farsi man mano un'idea sempre più precisa della situazione clinica.

Il primo racconto risulta quasi divertente perché il protagonista, il dottor P, riesce a condurre una vita abbastanza 'normale' e serena a differenza di Jimmie, il marinaio perduto, ma si sente come entrambi siano 'cari' al dottor Sacks che riesce a trasmettere benissimo queste sensazioni nonostante si tratti 'soltanto' della descrizione di un caso.

:) quoto totalmente la tua esposizione. Ciò a cui penso costantemente quando lo leggo é la sua ricerca, se i pazienti abbiano conservato la loro "anima".
:? non so tu sia arrivata ai racconti sui casi con sindrome di Tourette. Questo mi fa osservare con occhio clinico certe persone della nostra vita quotidiana.
 

francesca

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Iniziato ieri e letti i primi due "casi".
Ammetto che non mi aspettavo una lettura così piacevole, se mi passate il termine visto che si tratta comunque di un libro che parla di sofferenza.
Scorrevole, gradevole, mai pesante, comprensibile.
Sono rimasta colpita dall'amore disinteressato che traspare in ogni frase, dalla sincera empatia che Sacks mostra per i suoi pazienti, dalla sua umanità, intesa come interesse per il suo simile, al di là del caso clinico che rappresenta.

Ho trovato incredibilmente interessanti i continui riferimenti filosofici, che mostrano come la mente umana sia qualcosa ben al di là di un organo che si può ammalare e può danneggiarsi e che mostrano anche l'incredibile umiltà di Sacks davanti a tutto quello che non riesce a spiegare, i suoi tentativi per avvicinarsi con ogni strumento possibile alle diverse forme di alienazione in cui si imbatte.
Interessante almeno in questi due capitoli, il riferimento alla "perdita" dei due pazienti in relazione alla loro sindrome:
perdita di giudizio per il dottor P. che non riesce più a riconoscere volti e oggetti nel loro insieme, e perdita di collegamento per Jimmie, intrappolato per sempre in un eterno 1945.

Nonostante la gradevolezza della lettura, ovvio che tali argomenti suscitano comunque inquietudine e una miriadi di interrogativi su cosa possa significare per una persona perdere capacità cognitive che diamo per scontate.
Interrogativi che si fa anche Sacks, ogni qualvolta si chiede come deve essere trovarsi nelle condizioni dei suoi pazienti, avere davanti un volto caro e non riconoscerlo, non riuscire a ricordare niente dopo pochi minuti.
Impossibile non chiedersi quanto queste menomazioni mentali privino le persone che le subiscono della loro specificità di essere uomini.
Mi hanno fatto molto riflettere per esempio nel caso di Jimmie le parole del collega Lurija a cui Sacks chiede un consulto e un aiuto per questo caso: un uomo non consiste solo di memoria.
Parole che aprono infiniti spunti di riflessione su cosa sia veramente un uomo, cosa lo definisca nella sua essenza: le relazioni, la memoria, la consapevolezza dell'essere qui ed ora, la capacità di giudizio, la sua "anima", i sentimenti.... Si può essere pienamente uomini quando una o più di queste "possibilità" viene a mancare?

Sento che sarà una bellissima lettura.

Francesca
 

velvet

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Nonostante la gradevolezza della lettura, ovvio che tali argomenti suscitano comunque inquietudine e una miriadi di interrogativi su cosa possa significare per una persona perdere capacità cognitive che diamo per scontate.
Interrogativi che si fa anche Sacks, ogni qualvolta si chiede come deve essere trovarsi nelle condizioni dei suoi pazienti, avere davanti un volto caro e non riconoscerlo, non riuscire a ricordare niente dopo pochi minuti.
Impossibile non chiedersi quanto queste menomazioni mentali privino le persone che le subiscono della loro specificità di essere uomini.

Sono d'accordo e ancora piú forte questo interrogativo mi si è presentato nel terzo caso, la disincarnata.
Non sapevo neanche che esistesse il senso della propriocezione, figuriamoci cosa significa perdere una cosa che davi per scontata a tal punto da non conoscerne neanche l'esistenza...
 

francesca

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Ho finito la prima sezione dedicata alle perdite.
Ogni pagine è una scoperta di qualcosa a cui non avevo mai fatto caso, nè mi ero mai immaginata.
Innanzitutto non avevo mai nemmeno intuito che esistesse un senso della "priopriocezione" che ci fa essere consapevole del possesso del nostro corpo, della sua esistenza.
Interessantissimo anche l'ultimo capitolo "Il discorso del presidente" che mi ha fatto riflettere su come in effetti la comunicazione verbale non sia fatta solo di parole che ci appaiono messe in un ordine più o meno comprensibile, ma in modo ugualmente importante di mimica, gestualità, tono, e anche di "costruzione" della frase.

In tutto il capitolo poi mi hanno colpito i vari espedienti dei pazienti che in qualche modo cercano di compensare il loro deficit, a volte con trovate buffe, a volte con colpi di genio, spesso quasi senza nemmeno rendersi conto di star innescando un processo compensativo.
La complessa macchina umana non si dà mai per vinta.
Bello anche il passaggio in cui Sacks ammette che in questo tipo di malattie il medico e il paziente sono alleati sullo stesso piano, imparano l'uno dell'altro per migliorare la qualità di vita del paziente stesso.

Francesca
 

velmez

Active member
se lo recupero leggo anch'io L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello! Posso iniziarlo anche la prossima settimana?
 

velvet

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Finito anche io la prima parte!

Confermo le prime impressioni, continua a piacermi molto.
In particolare ho apprezzato i casi sulla percezione e propriocezione (che è stata una grande scoperta per me) e poi anche l'ultimo sull'afasia, il discorso del presidente.
Ho apprezzato meno quello dei fantasmi forse per la struttura minima diversa dagli altri, che non suscitava la stessa empatia.
 

velvet

Well-known member
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Ho iniziato la seconda parte, Eccessi e ho letto i primi due casi.
E devo dire che questa parte è ancora più interessante perchè ci fa capire come non sia tutto bianco o nero, come la malattia in questi casi possa mostrare qualcosa in più, una vita più viva, possa dare nuovo slancio, creatività. Ovviamente ci sono i contro, i problemi, le degenerazioni, una malattia in fondo è questo. Ma non solo e lo mostra il fatto che i pazienti (Ray e Natasha) vogliano guarire sì, ma non completamente.
 
Alto