Yoshimoto, Banana - Il corpo sa tutto

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I racconti di Il corpo sa tutto propongono l’arduo percorso dal dolore alla guarigione attraverso una gamma sorprendente di modulazioni. Il corpo (e la psiche) al centro di questi racconti è così attaccato al dolore da opporsi alla guarigione, fino a che la liberazione si fa strada a un tratto, accarezzando la mente e alleggerendo il peso della carne. A ostacolare la guarigione a volte è solo la paura di nuovi dolori, di altri ostacoli. In Barche un trauma infantile ha bloccato la memoria della protagonista, cancellando il ricordo di un’esperienza dolorosa. La chiave della liberazione è nascosta nello stesso luogo dove giace imprigionato il ricordo del trauma. Il tema della memoria e del trauma riaffiora in Farfalla nera: una giovane donna rivive un’esperienza infantile quando, durante la separazione dei genitori, la madre ubriaca coinvolge le figlie in un party nel giardino. Banana racconta l’atmosfera disperata ed euforica di questa festa improvvisata con accenti di realismo carveriano per lei insoliti. In Le dita verdi, dall’atmosfera fiabesca, una nonna chiaroveggente insegna alla nipote il linguaggio delle piante, che è quello della cura e dell’amore. I fiori e il temporale, ambientato in Italia tra Sicilia e Toscana, tratta della contiguità tra la felicità e il dolore. Per uno dei personaggi, dietro un momento di gioia e spensieratezza è in agguato un’esperienza di lutto. Accettare il distacco della morte significa abbandonare la dimensione dell’infanzia ed entrare nella maturità. Toni tra il gotico e il dark in La mummia, un racconto attraversato dall’ombra di un serial killer, che si trasforma in un’inattesa e toccante love story. In questi racconti si avvicendano personaggi, storie e ambienti diversi, in paesi esotici o luoghi quotidiani che formano un caleidoscopico paesaggio del Giappone, realistico e insieme visionario, doloroso e vibrante di ottimismo.

Questo libro si colloca tra una raccolta di racconti ed una raccolta di pensieri in libertà, una specie di viaggio tra il presente ed il passato. Nel leggerlo si ha l'impressione di sfogliare un album di fotografie e le molte descrizioni di paesaggi confermano quest'idea ed arricchiscono molto le varie narrazioni. Tutti i racconti sono raccontati in prima persona da svariate narratrici donne.
Non è male, ma non rientra nei miei libri preferiti perché non c'è una vera e propria storia, un filo logico, un tempo scandito... è più un insieme di ricordi raccontati da persone diverse. Comunque, se vi piace il genere, ve lo consiglio, tra l'altro è ben scritto.
 
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