178° MG - Lo Zahir di P. Coelho

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io e Nefertari iniziamo oggi questo libro di Coelho.

Entrambi abbiamo letto "L'alchimista" e a entrambi (se non ricordo male), non è piaciuto.

Ma non bisogna essere ottusi nella vita, al contrario sempre dare almeno una seconda possibilità e a cuor leggero.

Chiunque si volesse aggiungere, sarà ovviamente il benvenuto!
 
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Nefertari

Active member
Eh si, oggi si parte!!!! Sono proprio curiosa!! L'alchimista non mi è dispiaciuto però i bei libri sono un'altra cosa!! Vediamo se questa seconda possibilità non andrà sprecata :)
 

Tanny

Well-known member
Ma che bel libricino! A me è piaciuto moltissimo nonostante alcuni pareri negativi che ho letto in giro su internet, ho giusto parlato di questo libro con una perfetta sconosciuta (per la serie, mille modi per attaccar bottone :mrgreen:) durante l'attesa per l'ingresso al padiglione dell'expo del Kazakistan, il motivo per cui questo libro centra con questo particolare stato asiatico ve lo lascio scoprire con la lettura, non voglio anticiparvi nulla :mrgreen:
Ricordo quasi a memoria tutto il discorso relativo ai binari del treno, un altro passaggio bellissimo di questo libro.:sbav:

Buona lettura a tutti e complimenti per la scelta:wink:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Appena iniziato. Il libro si preannuncia interessante a livello tematico, anche se non certo originalissimo, si tratta in buona sostanza del classico personaggio in crisi e in cerca di sè stesso.

Per quanto mi riguarda Coelho si sta confermando autore non di primo livello, scarsi, quasi inesistenti gli approfondimenti sui personaggi e alcune parti del libro, fondamentali per la narrazione, vengono raccontati come semplici episodi poco significativi.

Uno scrittore che ammica ad un pubblico poco pretenzioso e che vuole gratificazioni a poco prezzo. Minimo sforzo e massima resa.

La buona letteratura, per me, risiede altrove.

Ma vediamo...
 

Nefertari

Active member
16 %

Devo dire che per il momento mi sta piacendo, è scorrevole e mi incuriosisce capire cosa è successo ad Esther.

Il nostro scrittore protagonista è una figura abbastanza classica come base di partenza x un libro: un uomo che per ritrovare se stesso parte per un viaggio in solitaria e improvvisamente trova l'ispirazione e ne esce un libro che vende moltissimo e si realizza il suo desiderio.

Proseguo..... :MUCCA
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
Questo è un libro che mi ha regalato mia madre per il Natale di qualche anno fa. Coelho non mi ispira più per cui non ho gran voglia di leggerlo... magari uno di voi due riuscirà a farmi cambiare idea! :)
 

Nefertari

Active member
20%

Il nostro protagonista continua la sua vita senza sapere cosa sia successo alla moglie scomparsa. Lui prosegue nella sua quotidianità pensando si risolleverà conoscendo qualche altra donna e innamorandosi di nuovo anche se lo Zahir, Esther, lo tormenta. Ora si è ritirato per ritrovare l'ispirazione per un nuovo libro e l'argomento è ancora la moglie. Scrive una lunghissima lettera proprio a lei. La nuova compagna non si ingelosisce affatto e lo sostiene. Vedremo......


Io non so come si possa vivere dopo la scomparsa di una persona, non credo ne sarei capace. Continuare a chiedersi come abbia deciso di allontanarsi senza spiegazioni, se abbia incontrato qualcun altro e abbia deciso di ricominciare da qualche altra parte del mondo o se invece sia stata rapita o uccisa ....... Credo sia devastante....
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Più o meno sono al punto in cui sei arrivata tu, Nef, forse solo leggermente un po' più in là.

Piccolo spoiler

Finalmente il protagonista, evidente alter ego dell'autore, incontra il famoso Mikail, colui che forse ha portato via la moglie al nostro. Anche se forse le cose non saranno come sembrano.

E' un libro che si fa leggere volentieri, ma senza troppe pretese, non approfondisce personaggi, luoghi e situazioni. Il cammino di Santiago, ad esempio, di importanza vitale per il protagonista, viene liquidato in poche righe e nulla si sa del protagonista se non della sua crisi ripetuta con le più o meno solite frasi da cioccolatino perugina.
 

Nefertari

Active member
Più o meno sono al punto in cui sei arrivata tu, Nef, forse solo leggermente un po' più in là.

Piccolo spoiler

Finalmente il protagonista, evidente alter ego dell'autore, incontra il famoso Mikail, colui che forse ha portato via la moglie al nostro. Anche se forse le cose non saranno come sembrano.

E' un libro che si fa leggere volentieri, ma senza troppe pretese, non approfondisce personaggi, luoghi e situazioni. Il cammino di Santiago, ad esempio, di importanza vitale per il protagonista, viene liquidato in poche righe e nulla si sa del protagonista se non della sua crisi ripetuta con le più o meno solite frasi da cioccolatino perugina.



Anche a me sarebbe piaciuto leggere un pò più di approfondimento, soprattutto sul cammino di Santiago.
Comunque anch'io lo sto leggendo volentieri. Sono proprio curiosa di sapere cosa ha portato all'allontanamento della moglie.
 

Nefertari

Active member
45%

Sono arrivata quasi alla metà e devo dire che tutto sommato mi piace questo libro. Mi piace il modo in cui è scritto e la curiosità che mi suscita.
Abbiamo assistito ad una rappresentazione teatrale un pò particolare e il fatto che Maria abbia accompagnato il protagonista nonostante ci sia andato per parlare con Mikhael riguardo Esther mi ha lasciata un pò perplessa........

Non riesco ancora ad immaginare l'origine della decisione di Esther di allontanarsi :boh:
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Sono arrivato circa a metà e per adesso il libro si sta rivelando deludente.

I modi di Coelho di tener alto l’interesse del lettore sono piuttosto banali; non si sa che fine abbia fatto la moglie del protagonista, ma Mikail –che sembra proprio ciò che non vorrebbe sembrare, cioè una specie di fanatico che sente voci-, l’unico a conoscere la sua sorte, rinvia continuamente la spiegazione, sostenendo che qualcuno, dentro, gli dice che adesso non è il momento.

Il libro, tra l’altro, è ripetitivo e zeppo di frasi fatte.
Anch’io sono curioso di sapere come va a finire e di sapere che fine ha fatto la moglie, ma è la stessa cuirosità fine a sé stessa, che ho nel voler sapere chi vincerà x factor o il campionato di calcio.
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
70% circa

ho poco da aggiungere rispetto a quanto scritto negli ultimi post, perchè questo libro procede senza aggiungere.

Un uomo si è perso, ha perso sè stesso e ha perso la moglie. Mentre sui motivi per cui la moglie se ne sia andata viene mantenuta una suspence melliflua, sulle ragioni profonde per cui il protagonista avrebbe smarrito il senso della vita non viene detto nulla di particolare. Cammina sul ghiaccio di una fontana sicuro che non finirà nell'acqua gelata, perchè la mano di Dio è con lui, rispetta la scelta della moglie di essersene andata perchè tutti dobbiamo rispettare le scelte altrui ed essendo scrittore di fama (come poteva essere diversamente?) va a cene di gala e a presentazioni dei suoi straordinari libri che nessuno capisce fino in fondo.

Noioso, ripetitivo, vuoto, irritante.

Mai dire mai, ma non credo che leggerò mai più un libro di questo profeta del nulla assoluto.

ps "prima di trovare mia moglie, dovevo trovare me stesso" (citazione)

credo che "non ci sono più le mezze stagioni" poteva andare bene lo stesso.
 

Nefertari

Active member
Sono più indietro rispetto a te ma l'opinione è la stessa. E' tutto un ripetersi senza arrivare ad un dunque..... Hai ragione tu, mi tiene lì la curiosità per capire che fine ha fatto 'sta donna ma per il resto niente di nuovo per pagine.....

Sono un pò delusa... vediamo come prosegue ma mi sa che.....
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
90% circa

Ieri sera ho interrotto la lettura alla frase “i soldi non comprano l’amore”. Se non fosse che mi mancano poche pagine chiuderei immediatamente il libro per non riaprirlo mai più.

Coelho aggiunge imbarazzo ad imbarazzo, ripetizioni del nulla a ripetizioni del nulla. Ora il protagonista si trova ad una festa di gala a cui ovviamente non vorrebbe partecipare, perché tutti fanno discorsi triti e ritriti, mentre lui è l’intellettuale incompreso e un po’ triste, di una tristezza indefinita perché l’autore non ha saputo minimamente descriverla.

Sono tutti stupidi a quella festa e i giudizi del protagonista (evidente alter ego dell’autore) calano come una mannaia su tutti gli invitati. Se solo quest’ultimo si rendesse conto che tra Energia dell’Amore, voci interiori e banalità esasperanti, il suo scritto rappresenta il vuoto assoluto, forse criticherebbe meno gli altri.

Un romanzo pessimo di uno scrittore la cui filosofia è veramente...imbarazzante.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Lo Zahir è la repentina ossessione amorosa da cui viene sorpreso uno scrittore e che getta una nuova luce sul suo usurato rapporto matrimoniale.
Scatenata dall'inspiegabile scomparsa della moglie, corrispondente di guerra, conferma che l'amore si nutre di fughe e di assenze.
Quale ulisside – è Itaca di Kavafis la premessa – intraprende un viaggio mistico alla sua ricerca anche per scoprire l'essenza dell'amore liberato dalle convenzioni e il senso della sua vita.


ho cercato di riassumere queste considerazioni con una battuta, prendendo come spunto il commento di Zingaro, che condivido, ed esacerbandolo in forma satirica.
dunque questione di linguaggio, quello che io sono solito preferire.
altro che ot.
almeno per chi vuole capire.
 
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