Docter, Pete - Inside out

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il film inizia con la comparsa di una ragazzina dai capelli azzurri e l'aria vivace, che si alterna alla visione di una neonata. Dopo qualche secondo si intuisce che la prima esprime ad alta voce (si fa per dire :mrgreen:) i pensieri della seconda.
La neonata è Riley, protagonista in carne e ossa (!) del film; la ragazzina dai capelli azzurri è Gioia che, insieme a Tristezza - piccola e grassoccia, adorabile con quegli occhi spauriti nascosti dietro un paio di enormi occhialoni e con quella voce malinconica - Paura, Rabbia (fantastico!) e Disgusto, vive nell'intimo di Riley e guida ogni sua scelta e comportamento. E' una storia di formazione che, pur partendo dalla nascita di Riley, si concentra soprattutto in un momento particolarmente decisivo per la sua crescita: a undici anni, è costretta a trasferirsi in un'altra città. Nuova casa, nuova scuola, nuove conoscenze, nuove difficoltà. E' in questo momento che Gioia, fino ad allora decisamente prevalente nell'animo di Riley, inizia a manifestare un'insicurezza per lei del tutto nuova ed è qui che si sviluppano tra le varie emozioni nuovi equilibri - tali da far prevalere a momenti Tristezza, a momenti Paura o Rabbia e così via, con un continuo oscillare, a momenti quasi frenetico, tra Tristezza e Gioia - che culminano in una serie di peripezie di cui è protagonista anche l'adorabile amico immaginario di Riley, nonché le emozioni dei genitori, riprodotte fantasticamente in chiave "adulta"; tutto ciò a rappresentare in maniera geniale, sublime, la confusione e il tormento interiore di Riley forse meglio di qualsiasi analisi scientifica.
Film bellissimo, ripeto: geniale, sia nell'idea che nel suo continuo svilupparsi e nella studiata rappresentazione della crescita psicologica della protagonista (non sono ferrata in materia, ma azzardo l'ipotesi che qualche esperto e psicologo abbia lavorato dietro le quinte). Ogni dettaglio è significativo, l'alternarsi e l'amalgamarsi fra le varie emozioni è rappresentato in modo estremamente vivo ed efficace e ogni loro gesto o atteggiamento si riflette simultaneamente nelle espressioni e nei comportamenti di Riley. Bellissima la rappresentazione dei ricordi e il loro oscillare continuo tra Gioia e Tristezza.
Forse ho raccontato troppo, ma vederlo è un'altra cosa: lo consiglio con entusiasmo a tutti, soprattutto dagli 8-9 anni in su. Chi ne ha di meno si godrà comunque i colori, la vivacità dei personaggi e l'azione :)
Dimenticavo, per chi non lo sapesse: è un cartone animato :mrgreen:
 

Cocci

New member
Uno dei migliori film Pixar ed uno dei migliori film d'animazione in generale. Probabilmente molto più adatto ai genitori che accompagnano i loro bambini e rimangono colpiti dalla quantità di riflessioni che scaturiscono dalla visione di questo film. Secondo è davvero significativa la conclusione a cui arriva Gioia: per poter vivere momenti felici sono necessari anche i momenti di tristezza. La tristezza svolge un ruolo fondamentale nella formazione di chiunque, senza di essa non potremmo davvero comprendere le innumerevoli sfumature del mondo esterno, ed interno, in cui siamo "immersi". Geniale il modo in cui questo film affronta elementi di psicologia cognitiva davvero impegnativi (la scena del pensiero astratto in cui i personaggi vengono scomposti oppure le paure che si nascondono nel subconscio), molto elegante la visione della fabbrica dei sogni come cinema che a sua volta capovolge la metafora: il cinema è la realizzazione concreta della fabbrica dei sogni inconscia di ciascuno di noi.
Infine Bing Bong: l'amico immaginario di Riley, un personaggio splendido che rimane nel cuore.

Insomma un film bellissimo, non posso che consigliarlo a tutti ma specialmente alle mamme e ai papà di quei bambini che lo vedranno, che sicuramente possono cogliere più sfumature dei loro figli.
 

Lauretta

Moderator
Sono andata a vederlo con entusiasmo, e non mi ha deluso.
Anche colleghi psicologi ne sono rimasti estremamente entusiasti anche per la fedeltà con cui vengono riproposte tematiche di psicologia clinica pura.
la costruzione del mondo dell'infanzia è evidenziata in modo fedele, infatti i bambini che crescono in una famiglia "normale" e senza traumi particolari sono esattamente come Riley, con ricordi base e realtà vista tutta con gli occhi della gioia, che in un preciso momento con la pre adolescenza e l'adolescenza si scontra con tutte le altre emozioni portando al crollo dei mondi costruiti per fare spazio a mondi più ampi e più complessi.

Ho trovato questo film geniale e decisamente, condivido, uno dei più belli della Pixar.
 

isola74

Lonely member
Si fa presto a dire cartone animato.......
è davvero un bel film, con la F maiuscola:D ... delicato, intelligente e ..... divertente quando cerca di farci capire il funzionamento del cervello maschile:mrgreen:
Non sono esperta in pedagogia nè psicologia ma sono convinta che durante la crescita accadano davvero quelle lotte intestine dentro di noi....
Adatto a bambini dai 6 anni in su.
 

ariano geta

New member
A me è piaciuto molto. L'allegoria dei conflitti fra emozioni che avvengono nella psiche non è troppo seria ma neppure troppo macchiettistica. La Pixar riesce sempre a produrre film graziosi e questo non fa eccezione.
 
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