LXII Cineforum - Train de vie - Un treno per vivere di Radu Mihaileanu

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alessandra

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Il film Train de vie - Un treno per vivere di Radu Mihaileanu ha vinto il LXII Cineforum.
Io lo riguarderò, lo vidi tanti anni fa, ricordo di non averlo apprezzato come dicono che meriti.

Buona visione :wink:
 

alessandra

Lunatic Mod
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Trama da mymovies:
Una sera del 1941, Schlomo, il folle, fa ritorno al proprio shtetl, un villaggio ebraico dell'Europa dell'Est, con la notizia dell'imminente arrivo dei tedeschi. Il Consiglio dei Saggi si riunisce e decide di organizzare un falso treno di deportati per sfuggire ai nazisti. La comunità prepara la partenza in gran segreto per la Terra Promessa...
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Anche a me piacque molto, ho ancora la videocassetta a casa.
Non credo che lo rivedrò però leggerò volentieri i vostri commenti per ricordarlo meglio :wink:.
 

Monica

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Film molto bello che tratta il difficile tema della Shoah in modo inconsueto.Con uno humor tutto yddish.Si prendono in giro la tirchieria degli ebrei,la follia nazista,il comunismo,il tutto mentre intorno il mondo cade a pezzi e l'orrore è vicino.Il regista fa un film corale,un intero villaggio ebraico si mette all'opera dopo che il matto del villaggio,Shlomo,avverte che oltre le montagne tutti gli ebrei vengono deportati e che presto toccherà anche a loro.
Si organizza allora un falso treno di deportati con tanto di macchinisti e uomini travestiti da nazisti.Tutti insieme cercheranno di arrivare nelle terra promessa,Israele.
E' commovente vedere come ogni singola persona porta via con sé il proprio piccolo mondo e come questa avventura sconvolga gli equilibri ed i rapporti tra le persone.Molto bello l'incontro con una carovana di zingari che hanno avuto la loro stessa idea .Vediamo come attraverso la musica superino le reciproche differenze e diversita.Due popoli uniti dall'incombente minaccia di morte.Da vedere.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Non me ne sono dimenticata ... non riesco a trovare il momento giusto per vederlo ...nessun altro vuole vederlo? TUNZZZ
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
A 20 - 25 anni dalla prima visione posso dire di averlo apprezzato decisamente molto di più!
Non ho gran che da aggiungere a quanto ha già scritto Monica. Un film poetico, tragedia e commedia ben dosate, divertente e amaro, ritmo non troppo incalzante ma nel contempo vivace. Come spesso accade, la vera intelligenza non viene riconosciuta e la geniale idea di "inventare" un treno di deportati viene in mente allo "sciocco del villaggio", persona che dimostrerà una sensibilità fuori del comune sia nei dialoghi durante il viaggio che nel modo in cui tace il suo amore per la più bella del villaggio (non che per questo sia necessario un grande sforzo :mrgreen:) per poi dichiararlo candidamente alla fine. I personaggi sono caratteristici, talvolta quasi macchiette come il "comunista"; diciamo che si ironizza su ogni ideologia portata all'eccesso. Diverse tipologie di persone si scontrano all'interno del treno, ma quando si lotta per la sopravvivenza il fine comune porta naturalmente a superare tutto. Non manca il geniale "tedesco" che imparerà la lingua in pochi giorni e che salverà più volte treno e passeggeri con la sua arguzia, anche se io la traduzione dei dialoghi con gli altri "tedeschi" (veri o finti) incontrati durante il cammino le ho trovate soltanto in francese perciò ho capito solo il senso generale, qualcuno le ha trovate in italiano o almeno in inglese o spagnolo?
Mi ha lasciato un po' perplessa il finale ... però forse doveva andare così, nel senso che l'ultima scena cala lo spettatore in un'atmosfera tragicamente realistica.
 

unkadunka

New member
Un ottimo film,che regge alla visione dopo tanti anni... anche se chi come me ne conosce il finale,rimane sempre molto bello e dimostra la capacità unica degli ebrei di scherzare anche sulle loro tragedie. Lo consiglio a tutti quelli che non l'hanno visto.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L'ho visto quando è uscito e lo vedo adesso in occasione del cineforum. La cifra del film è la farsa, che va oltre l'ironia, credo che questo stile di racconto sia congeniale al regista perché il contrasto tra la storia incredibile ed il finale tragico sia ancor più sottolineato dalla gioia di avercela fatta e dalla delusione dello spettatore che nulla di quello che ha visto sullo schermo è vero...o quasi. Allora quello che conta è il racconto, il saper raccontare una storia, tenere incollati gli ascoltatori/spettatori facendoli partecipi con fantasia, creatività, follia. E' il racconto che tiene viva la speranza, fino all'ultimo, anche nelle situazioni più buie.
 
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