A 20 - 25 anni dalla prima visione posso dire di averlo apprezzato decisamente molto di più!
Non ho gran che da aggiungere a quanto ha già scritto Monica. Un film poetico, tragedia e commedia ben dosate, divertente e amaro, ritmo non troppo incalzante ma nel contempo vivace. Come spesso accade, la vera intelligenza non viene riconosciuta e la geniale idea di "inventare" un treno di deportati viene in mente allo "sciocco del villaggio", persona che dimostrerà una sensibilità fuori del comune sia nei dialoghi durante il viaggio che nel modo in cui tace il suo amore per la più bella del villaggio (non che per questo sia necessario un grande sforzo
) per poi dichiararlo candidamente alla fine. I personaggi sono caratteristici, talvolta quasi macchiette come il "comunista"; diciamo che si ironizza su ogni ideologia portata all'eccesso. Diverse tipologie di persone si scontrano all'interno del treno, ma quando si lotta per la sopravvivenza il fine comune porta naturalmente a superare tutto. Non manca il geniale "tedesco" che imparerà la lingua in pochi giorni e che salverà più volte treno e passeggeri con la sua arguzia, anche se io la traduzione dei dialoghi con gli altri "tedeschi" (veri o finti) incontrati durante il cammino le ho trovate soltanto in francese perciò ho capito solo il senso generale, qualcuno le ha trovate in italiano o almeno in inglese o spagnolo?
Mi ha lasciato un po' perplessa il finale ... però forse doveva andare così, nel senso che l'ultima scena cala lo spettatore in un'atmosfera tragicamente realistica.