McDonagh, John Michael - Calvario

elisa

Motherator
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Padre James è un prete in un paesino costiero irlandese, i cui parrocchiani sono una sfilata dei peggiori vizi che si possano trovare. Durante una confessione, un suo compaesano, rivela a Padre James di volerlo uccidere perché da bambino fu violentato da un prete, ormai morto, siccome secondo lui vendicarsi su un prete cattivo non ha senso sente di doverne uccidere uno buono per pareggiare i conti. Quest’uomo da al prete sette giorni di tempo per sistemare la sue faccende dopodichè domenica s’incontreranno in spiaggia e lui morirà. (http://www.amantidelcinema.it)


La chiesa cattolica ha nascosto per anni gli abusi peggiori nei confronti dei bambini da parte del su clero, questo film che ha il ritmo di un thriller non fa che sottolineare i gravi danni sulle vittime e l'inerzia complice e criminale degli apparati ecclesiastici. Il prete buono paga per tutti perché sono sempre gli innocenti che pagano.
 

Marzati

Utente stonato
Mi aggiungo anche io a Elisa. Casualmente ho "scovato" questo film , e che dire... è una pellicola straziante. Un povero prete diviene vittima di un omicidio, e lo viene a sapere una settimana prima, ricevendo il tempo di "sistemare le ultime cose". Questo è l' incipit del film, che così inizia a scavare in una piccola comunità irlandese, mostrando a noi spettatori la miseria umana delle persone, perse nel dolore, che affondano nell' errore, nella rabbia, mostrando anche il lato negativo della modernità, che porta dubbi, che porta a perdere certezze e ad abbandonarsi ad una infinita pena. Chiaramente non viene risparmiata dalla critica neanche la Chiesa, in primis colpendola colla tragedia della pedofilia (proprio nelle battute finali, nel dialogo fra assassino e prete, il secondo rivela di aver provato dolore per l' uccisione del proprio cane, e una sorta di distacco per le violenze sui bambini, leggendone i dossier).
Bellissime (a mio avviso) le immagini, ove spessissimo c'è la natura nella sua sublime grandezza, che rende i personaggi minuscoli e soli; mi è anche piaciuta la cura della luce, che si scontra con le onnipresenti ombre, creando giochi particolari. Complimenti anche al protagonista, di una espressività incredibile, e posso dire che tutti questi elementi fanno sì che il "non detto" nel film acquisisca una valore non di secondo piano.
Cosa lascia il film? Morte, la mancanza di speranze, il dolore delle vittime innocenti (che qui sono tremendamente legate), il senso della fede che qualche anima ancora rischiara, e, soprattutto, la consapevolezza della grande miseria dell' uomo.
 
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