Zampa, Luigi - L'arte di arrangiarsi

elisa

Motherator
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Rosario Scimoni, detto Sasà, ha imparato presto l'arte di 'arrangiarsi' traendo profitto dalle circostanze. A vent'anni, nipote e segretario del sindaco della sua città, cede di fronte alla prepotenza di un guappo a cui consegna documenti compromettenti, dopo averne fatte delle fotocopie. I socialisti danno filo da torcere all'amministrazione comunale e al sindaco e Sasà, convinto della loro vittoria, passa dalla loro parte divenendo il braccio destro del loro leader, l'onorevole Toscano, e l'amante della moglie. Toscano, che ha visto le copie dei documenti, attacca vigorosamente gli avversari, ma viene condannato per diffamazione, poiché Sasà nel frattempo ha bruciato le fotografie, per poter vivere indisturbato con l'amante. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Sasà, interventista, simula la pazzia per restare a casa. Decide poi di accasarsi e sposa una ragazza brutta ma ricca. Iniziato il fascismo, Sasà diventa fascista e gerarca. Caduto il fascismo, passa al comunismo. In seguito, grazie alla buona fede di una Congregazione religiosa e di un suo compaesano, riesce a raccogliere i mezzi necessari per finanziare un film che servirà a lanciare una sua protetta. Quando i suoi imbrogli vengono finalmente scoperti, tenta di rimediare corrompendo un funzionario, ma il gioco non riesce e finisce in galera. Una volta uscito, riprende la sua attività e camuffato da tedesco fa la réclame a lamette da barba.

Che dire? un film che rappresenta al meglio il vizio italiano del trasformismo, il voltagabbana per eccellenza, l'opportunista, Sordi incarna in modo magistrale uno dei personaggi più tipici e che abbiamo ancor oggi sotto gli occhi, attualissimo anche dopo 60 anni.
 
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