Flash Back e Flash Forward

Noto che queste tecniche sono molto utilizzate sia nelle serie TV che in letteratura.

io trovo che, salvo poche eccezioni motivate, ci sia un abuso e spesso sia una scorciatoia per creare mistero e interesse nel lettore/telespettatore.
Peggio ancora quando l'autore non ci 'avverte' che stiamo facendo un salto in avanti o indietro.

Io lo trovo fastidioso e sfiderei gli autori (soprattutto di serie TV, in letteratura c'è meno abuso) a captare e mantenere vivo l'interesse anche attraverso una narrazione lineare.

Che ne pensate?

Interessante discussione :wink:.
Concordo con te, anche io spesso faccio confusione a causa dei continui salti tra passato e presente e se per le serie tv mi aiuta il mio compagno invece per i libri me la devo vedere tutta da sola :W.

La narrazione lineare forse sarà più piatta, ma almeno scorre liscia ed evita di far incasinare il lettore/spettatore in giri pindarici che spesso fanno venire solo il mal di testa. Soprattutto quando gli anta sono arrivati (a me solo da qualche mese, ma già li sentivo da qualche anno aura: ).
Se però l'autore ci fa capire prima che sta per arrivare il fatidico salto allora è più facile districarsi e magari c'è anche la possibilità di godersi meglio la storia.

Caro Mal, non posso che dire che concordo in pieno! Al 100%!

Il mio secondo libro, AMICI, è creato in questo modo. Tutti i capitoli hanno una codifica che è PRIMA o ADESSO o DOPO.
A parte i gusti personali e sacrosanti, posso raccontare un paio di cose curiose.

1) Ricontrollare il libro ha significato sia rileggere tre livelli di storia che si intrecciano tra loro senza incongruenze. Sia leggere separatamente le tre fasi in modo che tutto il PRIMA fili diritto in maniera lineare, così come tutto il ADESSO e tutto il DOPO. Si è rivelato bizzarro e non facile...

2) dovendo inizialmente rivedere parecchie parti del romanzo, per renderlo più appetibile e veloce, mi sono reso conto che senza volerlo questa struttura "modulare" mi permetteva di spostare le varie parti più avanti o più dietro nella narrazione senza molti problemi. E' stato come avere tanti pezzi di una costruzione e decidere come metterli per ottenere un miglior prodotto finale. Interessante...

Riguardo alle storie TV, invece, non amo molto troppi flash back o flash forward. Soprattutto se forzati e utilizzati solo per "allungare" il brodo.

Riguardo alla letteratura, segnalo "la ragazza del treno" è tutto costruito con flashback di diversi personaggi. Il libro ha avuto un grande riscontro di pubblico, ma personalmente proprio per questo motivo ho trovato la narrazione troppo frammentata con l'effetto di smorzare la tensione anziché alimentarla.

In generale, secondo me i flashback e flashforward andrebbero usati con parsimonia e soprattutto con più cognizione di causa, a volte sembra quasi più un esercizio di virtuosismo narrativo che altro.

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Davide.Zizza ha scritto:

Riguardo alla letteratura, segnalo "la ragazza del treno" è tutto costruito con flashback di diversi personaggi. Il libro ha avuto un grande riscontro di pubblico, ma personalmente proprio per questo motivo ho trovato la narrazione troppo frammentata con l'effetto di smorzare la tensione anziché alimentarla.

In generale, secondo me i flashback e flashforward andrebbero usati con parsimonia e soprattutto con più cognizione di causa, a volte sembra quasi più un esercizio di virtuosismo narrativo che altro.

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Verissimo. E ancora di più il fatto che non essendoci continuità, la frammentazione deconcentra chi come me ha difficoltà ad agganciarsi alla storia se questa non è subito avvincente. Non dico che un romanzo debba per forza partire in quarta, ma almeno non esagerare con dei mini-capitoli che ti fanno rimbalzare a destra e a manca per darti una visione d'insieme immediata, appena inizi la lettura. Toglie suspance e come hai detto tu, non alimenta sicuramente la tensione.

IMHO :wink: