Le decisioni della Giustizia possono essere "ingiuste"?

bouvard

Well-known member
Anche se in questo periodo non ho il tempo e neppure la testa per seguire una discussione, ed anche se penso che forse l'argomento su cui voglio aprirla non è dei più semplici ci provo ugualmente perché penso potrebbe venirne fuori un discorso interessante. Per farla breve cosa ne pensate della questione sollevata dalla Cassazione sul diritto di Totò Riina ad avere una morte dignitosa?

Io francamente sono shoccata. Non metto in discussione che abbia diritto ad essere curato, lasciarlo morire sarebbe comportarsi malvagiamente proprio come lui ha sempre fatto. Ma non capisco perché le cure debbano avvenire fuori dal carcere. Non stiamo parlando di un soggetto "innocuo" stiamo parlando di qualcuno che lanciava minacce fino a quattro anni fa, qualcuno ancora "ascoltato" e "considerato" in certi ambienti, almeno io penso. Non è un rischio troppo grosso allentare il carcere duro? Non perché pensi che possa scappare, ma solo perché potrebbe essere interpretato come un "cedimento" dello Stato, un indebolimento...

Voi cosa ne pensate?
 
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c0c0timb0

Pensatore silenzioso 😂
Non sapevo nemmeno che fosse ammalato. Ma se lo è, e gravemente, che lo curino in carcere, per quanto possibile.
Se non ci sono le attrezzature necessarie allora non saprei che dire. Dovrei riflettere e pensare ad una strategia su come condurlo segretamente in una clinica per le analisi e le varie terapie necessarie. Ma lui non merita questo, cioè non merita il mio tempo per studiare la cosa...
 

malafi

Well-known member
Non so valutare se e in che misura Riina sia solo un povero vecchio in punto di morte o possa essere ancora influente e dunque pericoloso.
Perchè questo è il punto dirimente.

Quanto alla Giustizia non giusta .... beh, qui se ne potrebbe parlare per giorni interi.

La Giustizia può essere non giusta in due modi:
- quando utilizza mezzi e strumenti di indagine 'illegali' (succede, vi assicuro, ne ho testimonianze dirette) cercando e costruendo notizie di reato, invece che indagando su notizie di reato. Di norma queste ingiustizie vengono sanate almeno in Cassazione, se non in Appello, perchè il 1° grado di giudizio....(lasciamo perdere) dopo però che danno mediatico ed economico è ormai irrecuperabile per il malcapitato
- quando i giudici interpretano leggi che lasciano spazio ad interpretazioni: qui però entriamo nel campo del diritto puro e dobbiamo fidarci. Qui il 'secondo me non è giusto' non vale più, anche perchè la Cassazione (ed in casi di disaccordo le Sezioni Unite della Cassazione) sono i migliori interpreti che possiamo avere
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Solitamente tento di non farmi prendere dall'emotività delle cose. Cerco di essere il più razionale possibile, quando mi riesce.

Qua non mi riesce.

Riina l'analfabeta, che non ha mai collaborato con la giustizia, che ha continuato a minacciare di morte magistrati e collaboratori da dietro le sbarre, che ha ordinato le esecuzioni di Falcone, Borsellino e scorta, deve morire in carcere.
 

malafi

Well-known member
Si hai ragione. Ma così si genera una grande confusione.

La confusione la fanno gli organi di stampa che stressano il concetto che fa notizia (la cassazione afferma che Riina ha diritto ad una morte dignitosa) e non quello che forse è più importante (il Tribunale non ha accertato le condizioni di poter ospitare un letto adeguato nella cella).
 

bouvard

Well-known member
Qui il 'secondo me non è giusto' non vale più,

Ho virgolettato "ingiuste" proprio perché volevo dare a questa parola un senso più ampio e non parlare solo di "ingiustizie" relative alla forma o ad un vizio di procedura. Volevo che includesse anche quella emotività a cui fa riferimento Zingaro.
Qui non siamo dei giuristi (o almeno io non ho questa formazione di studi) e valutando "emotivamente" sicuramente potremmo scrivere cose sbagliate, ma mi chiedo se in certe situazioni-limite - come penso sia questa - non abbia diritto anche l’emotività ad essere considerata?
Situazione-limite perché non stiamo parlando di una persona che ha ucciso (o fatto uccidere) una sola volta, ma di una persona che è stata dietro per decenni alle più gravi stragi mafiose commesse in Italia.
Stiamo parlando di una persona che non ha avuto pietà neppure davanti ad un ragazzino facendolo morire di una morte atroce. Allora mi chiedo perché lui – in base a quale “umanità” - abbia invece diritto ad una morte dignitosa?
Solo perché la Giustizia non può cedere alla vendetta? Perché occhio per occhio dente per dente è un comportamento incivile che esclude per sua natura la Giustizia? Sono d'accordo, ma penso anche che fra il tutto ed il niente ci siano delle vie di mezzo.
Riina in quanto persona ha diritto alle cure mediche questo non si discute, ma in quanto criminale penso che quelle cure le debba ricevere in carcere. Se la stanza che lo ospita adesso non è adatta non si può trovare una stanza adatta? Ho letto attentamente il link che hai postato e le parole di Rita della Chiesa (che può star simpatica o meno, ma questo è un altro discorso) non sono diverse da quelle che ho sentito l'altro giorno dal fratello di Borsellino in tv: ai loro parenti è stato negato il diritto ad una morte dignitosa, e a negargli questo diritto è stato proprio Totò Riina.
Penso che la Giustizia non dovrebbe mai dimenticarsi di quelle persone che per essa sono morte. Non è passato neppure un mese da quando si sono commemorati i 25 anni della strage di Capaci, Riina è ancora tra noi… altri no...Forse un po' di rispetto se lo meritano. E soprattutto lo merita il modo atroce, disumano in cui sono morti. Ripeto le mie considerazioni sono dettate di “pancia” e sicuramente sono influenzate dall’emotività, ma penso che in quella "interpretazione del diritto" di cui parli anche tu forse ci dovrebbe essere un margine anche per tutto questo
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Ho virgolettato "ingiuste" proprio perché volevo dare a questa parola un senso più ampio e non parlare solo di "ingiustizie" relative alla forma o ad un vizio di procedura. Volevo che includesse anche quella emotività a cui fa riferimento Zingaro.
Qui non siamo dei giuristi (o almeno io non ho questa formazione di studi) e valutando "emotivamente" sicuramente potremmo scrivere cose sbagliate, ma mi chiedo se in certe situazioni-limite - come penso sia questa - non abbia diritto anche l’emotività ad essere considerata?
Situazione-limite perché non stiamo parlando di una persona che ha ucciso (o fatto uccidere) una sola volta, ma di una persona che è stata dietro per decenni alle più gravi stragi mafiose commesse in Italia.
Stiamo parlando di una persona che non ha avuto pietà neppure davanti ad un ragazzino facendolo morire di una morte atroce. Allora mi chiedo perché lui – in base a quale “umanità” - abbia invece diritto ad una morte dignitosa?
Solo perché la Giustizia non può cedere alla vendetta? Perché occhio per occhio dente per dente è un comportamento incivile che esclude per sua natura la Giustizia? Sono d'accordo, ma penso anche che fra il tutto ed il niente ci siano delle vie di mezzo.
Riina in quanto persona ha diritto alle cure mediche questo non si discute, ma in quanto criminale penso che quelle cure le debba ricevere in carcere. Se la stanza che lo ospita adesso non è adatta non si può trovare una stanza adatta? Ho letto attentamente il link che hai postato e le parole di Rita della Chiesa (che può star simpatica o meno, ma questo è un altro discorso) non sono diverse da quelle che ho sentito l'altro giorno dal fratello di Borsellino in tv: ai loro parenti è stato negato il diritto ad una morte dignitosa, e a negargli questo diritto è stato proprio Totò Riina.
Penso che la Giustizia non dovrebbe mai dimenticarsi di quelle persone che per essa sono morte. Non è passato neppure un mese da quando si sono commemorati i 25 anni della strage di Capaci, Riina è ancora tra noi… altri no...Forse un po' di rispetto se lo meritano. E soprattutto lo merita il modo atroce, disumano in cui sono morti. Ripeto le mie considerazioni sono dettate di “pancia” e sicuramente sono influenzate dall’emotività, ma penso che in quella "interpretazione del diritto" di cui parli anche tu forse ci dovrebbe essere un margine anche per tutto questo

Sono d'accordissimo.

Nemmeno io sono un giurista, ma credo che dal punto di vista strettamente legale Riina abbia il diritto ai domiciliari. Non sono sicuro di ciò che dico, ma credo che le cose stiano così.

Il fatto è che io, in questi casi, divento ignorante come una scarpa.

Riina deve stare in carcere. Che lo curino lì. E se non lo curano, pazienza.

Giudizio del tutto personale, tutto emotivo e per niente ragionato.

Anche se, volendo andare un po' più in là rispetto alla rabbia, credo vada tutto ricondotto alle proporzioni di ciò che un carcerato ha commesso.

Stiamo parlando di un serial killer tra i più spietati, che ha fatto affari loschi con lo stato e ha ordinato decine di massacri. Non si è nemmeno pentito, come ripeto. Non ha mai collaborato con la giustizia. Ha minacciato di morte magistrati e dintorni dalle aule giudiziarie e dato ordini attraverso parole chiave e mandanti segreti.


La morte dignitosa, Riina, se la doveva guadagnare in vita.

E non si tratta di vendetta, secondo me. Vendetta significherebbe fargli ciò che lui ha fatto ad altri. E io non sono per questo. Non sono per "occhio per occhio, dente per dente". Quelle sono cose tribali. Sono per ricondurre tutto alla proporzione. Farlo morire in casa con i suoi familiari significherebbe ridurgli la pena. E non se lo merita. Per cui, che muoia in carcere. Assistito, accudito, lavato, mangiato e bevuto. Ma che muoia lì.

Falcone e Borsellino erano i gioielli d'Italia.
 

malafi

Well-known member
Qui non siamo dei giuristi (o almeno io non ho questa formazione di studi) e valutando "emotivamente" sicuramente potremmo scrivere cose sbagliate, ma mi chiedo se in certe situazioni-limite - come penso sia questa - non abbia diritto anche l’emotività ad essere considerata?

Premesso che neppure io sono un giurista e quel che so è per osmosi rispetto al fatto che lavoro spesso a fianco di giuristi, credo che:
- se ne vogliamo parlare tra di noi, allora l'emotività ha diritto ad essere considerata
- in diritto, invece, considerare l'emotività conduce a violazioni dei principi e, spesso, a sentenze ingiuste

Altrimenti ha ragione chi dice che uccidere uno che ti entra in casa va capito. O che aveva diritto di esistere il delitto d'onore.

My opinion, of course
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Premesso che neppure io sono un giurista e quel che so è per osmosi rispetto al fatto che lavoro spesso a fianco di giuristi, credo che:
- se ne vogliamo parlare tra di noi, allora l'emotività ha diritto ad essere considerata
- in diritto, invece, considerare l'emotività conduce a violazioni dei principi e, spesso, a sentenze ingiuste

Altrimenti ha ragione chi dice che uccidere uno che ti entra in casa va capito. O che aveva diritto di esistere il delitto d'onore.

My opinion, of course


Certo, ma siamo da capo.

Come ti ripeto, credo che dal punto di vista strettamente giudiziario ci sia poco da discutere. Riina (penso) ha il diritto di andare ai domiciliari per motivi di salute.

Ma il nocciolo del 3d non è legale, è emotivo.

Può essere la Giustizia ingiusta?

Si, secondo me si. Credo sia legale farlo uscire, ma sarebbe profondamente ingiusto (ingiusto in senso lato).
 

malafi

Well-known member
si si, la giustizia può essere ingiusta allora.

pensiamo solo ai tanti episodi di scarcerazioni dovuti a cavilli, o a prescrizioni dovute a lungaggini processuali, ecc....
 

SALLY

New member
Per tornare al quesito del 3D, penso che la giustizia , emotivamente, il più delle volte sia profondamente ingiusta, sarebbe ora di smettere di garantire sempre Caino e pensare un pò di più ad Abele.
 
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Tanny

Well-known member
Per tornare al quesito del 3D, penso che la giustizia , emotivamente, il più delle volte sia profondamente ingiusta, sarebbe ora di smettere di garantire sempre Caino e pensare un pò di più ad Abele.

:ad:
Parole sante cara Sally, dato che hai tirato in ballo due personaggi biblici nell'antico testamento si dice occhio per occhio dente per dente, alla fine la pena che gli hanno assegnato è proporzionata ai reati di cui si è macchiato.
Non voglio dire di applicare la millenaria legge del taglione che era utilizzata da popolazioni barbare, qualche progresso lo avremo poi fatto in tutto questo tempo dal punto di vista della giustizia, ma nel contempo veder scarcerato una simile belva mi fa proprio schifo; capisco che la cosa è come il cane che si morde la coda ma sinceramente una risposta non riesco a trovarla, sarò cattivo ma sinceramente spero che prenda un colpo prima di riuscire a mettere il naso fuori dal carcere.
 
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