Parole stonate 8

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Siamo giunti all'ottavo appuntamento con le nostre parole stonate.
Proponiamo i nostri testi di canzone preferiti o quelli che ci incuriosiscono di più, una proposta a testa e poi li commentiamo TUNZZZ
 

ariano geta

New member
Io sono abbastanza "datato" quindi insisto con canzoni non proprio recenti :wink:

Il vento (FORMULA 3 - ma il testo è del mitico Mogol)

Cara
son le otto del mattino
e tu ancora stai dormendo
ho già fatto le valigie
e adesso sto scrivendo
questa lettera per te
ma non so che cosa dire
è difficile spiegare
quel che anch'io non so capire
ma fra poco me ne andrò
e mai più ritornerò
io ti lascio sola

Ah! quando s'alza il vento
Ah! quando s'alza il vento
No! più fermare non si può
dove vado non lo so
quanto male ti farò
non ti svegliare mai

Cara le mie mani stan tremando
i miei occhi stan piangendo
a me sembra di strappare
qualche cosa dentro me
e vorrei gridare no!
ma se guardo quella porta
io la vedo già aperta
ed ho voglia di fuggire
di lasciare dietro me
tutto quanto insieme a te
di partire solo

Ah! quando s'alza il vento
Ah! quando s'alza il vento
No! più fermare non si può
dove vado non lo so
quanto male ti farò
non ti svegliare mai
 

SALLY

New member
Siccome anch'io sono "datata", come dice Ariano..anche a me viene da pescare nel passato..:wink:

I giardini di marzo - Lucio Battisti

Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!"
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti
Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
Il più bello era nero e coi fiori non ancora appassiti
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
Poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
E la sera al telefono tu mi chiedevi: "perché non parli?"

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani, come vedi, non tremano più
E ho nell'anima...
In fondo all'anima cieli immensi, e immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me

Ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c'è

I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori
Camminavi al mio fianco ad un tratto dicesti: "tu muori"
Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori

Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani, come vedi, non tremano più
E ho nell'anima...
In fondo all'anima cieli immensi, e immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c'è
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Bentornato a questo sole
nelle camere di tutto il mondo
quando allaga letti e cuori
che si girano per un secondo...
Uno specchio che si invecchia
mentre raschiano i sogni e il mento
per ricominciar le strade
e li coglie di fianco il vento...

E spalle strette vanno
nelle vie echi di luce come di candela
camicie silenziose nel mattino
che si spacca in due come una mela...
Ombre di donne pigre
s'aggiustano le calze e baciano rossetti
si affrettano alla vita inseguite
da un mare di capelli e di tetti...

E tutti amore
a dare indietro ieri
per un altro cuore
e un mucchio di pensieri...
E tutti in fila
verso il vento del duemila
e noi
al centro di un frammento della vita...
della vita...
al centro della vita...

Sotto questo cielo muto
una scena ferma che riprende
e si affaccia alle finestre
mentre tirano sospiri e tende...
E la gente si alza insieme
come quando c'è un gol allo stadio
e si accendono rumori
e notizie fresche della radio...

Quando gli uomini
correndo stringono le giacche ed i polmoni
ognuno e la sua storia in macchine
di latta che si inseguono a milioni...
E le ragazze dei tram
che scrivono messaggi dentro le bottiglie
e in fondo ad un diario e sognano
appese ai desideri e alle maniglie...

E tutti quanti
a risalir dal fondo
e andare avanti
come se iniziasse il mondo...
E tutti accanto
e ognuno un po' da solo
a dire quando
si potrà partire in volo...

E i ragazzi
in giacche colorate ai gusti misti
ribelli e un po' svogliati vanno in classe
come si entra dai dentisti...
Gli innamorati pazzi
che vivono il più bello degli amori
gli occhi traboccanti cantano
più forte dei motori...

E tutti adesso
incontro a un sogno
che non è lo stesso
ma ne abbiamo già bisogno...
E tutti
ci guardiamo intorno
e ci chiediamo se
se questo è un nuovo giorno
o un giorno nuovo...
un giorno nuovo...
nuovo... un giorno nuovo

Un giorno nuovo o un giorno nuovo - Claudio Baglioni
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Partiamo con le prime parole datat ... ehm, stonate :mrgreen:

Il vento (FORMULA 3 - ma il testo è del mitico Mogol)

Cara
son le otto del mattino
e tu ancora stai dormendo
ho già fatto le valigie
e adesso sto scrivendo
questa lettera per te
ma non so che cosa dire
è difficile spiegare
quel che anch'io non so capire
ma fra poco me ne andrò
e mai più ritornerò
io ti lascio sola

Ah! quando s'alza il vento
Ah! quando s'alza il vento
No! più fermare non si può
dove vado non lo so
quanto male ti farò
non ti svegliare mai

Cara le mie mani stan tremando
i miei occhi stan piangendo
a me sembra di strappare
qualche cosa dentro me
e vorrei gridare no!
ma se guardo quella porta
io la vedo già aperta
ed ho voglia di fuggire
di lasciare dietro me
tutto quanto insieme a te
di partire solo

Ah! quando s'alza il vento
Ah! quando s'alza il vento
No! più fermare non si può
dove vado non lo so
quanto male ti farò
non ti svegliare mai
 

ariano geta

New member
L'ho scelta perché parla di una rottura sentimentale che però sembra nascere non tanto da problemi nella coppia quanto piuttosto dall'improvvisa necessità dell'uomo di "seguire la propria strada"... e mi chiedo quanto sia attuale il tema (pur essendo la canzone datata :D ) in un'epoca in cui l'individualismo si afferma sempre di più e infatti ci si sposa poco e si fanno sempre meno figli.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Che bella canzone ... e siccome sono anch'io datata, non posso fare a meno di pensare a quell'altra ... quella che parla di un certo "vagabondo che non è altro" ... il senso è simile e forse anche il periodo, oggi per fortuna potrebbe scriverla facilmente anche una donna :)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco il prossimo reperto arch ... ehm, la prossima canzone :mrgreen:

I giardini di marzo - Lucio Battisti

Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!"
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti
Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
Il più bello era nero e coi fiori non ancora appassiti
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
Poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
E la sera al telefono tu mi chiedevi: "perché non parli?"

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani, come vedi, non tremano più
E ho nell'anima...
In fondo all'anima cieli immensi, e immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me

Ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c'è

I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori
Camminavi al mio fianco ad un tratto dicesti: "tu muori"
Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori

Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri

Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani, come vedi, non tremano più
E ho nell'anima...
In fondo all'anima cieli immensi, e immenso amore
E poi ancora, ancora amore, amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c'è
 

ariano geta

New member
Mi piace questa canzone. Ha una melodia triste e prestava il fianco al rischio d'essere la tipica canzone italiana disperata-strappalacrime (d'altronde la stessa accoppiata Mogol-Battisti è caduta in questa trappola in canzoni come "Non è Francesca" o "Anna").
Qui però il testo va al di là del solito lei-mi-ha-lasciato-e-io-sono-disperato.
Intanto si parla di due momenti diversi della vita. Nel primo si fa riferimento all'infanzia, uno di quei momenti in cui uno vorrebbe concedersi qualcosa ma non ha i soldi per farlo, basterebbe fare come gli altri ragazzini e i soldi si rimedierebbero pure... Però vendere i libri non sarebbe giusto, sarebbe una mancanza di rispetto ai genitori (oltre che un rischio, ovvio). E così niente, ci si comporta da bravo bambino più per paura che per altro. E resta quel senso di frustrazione, di essere solo un gran fesso più che un bimbo onesto.
Si passa alla giovinezza e qui la situazione è quella cliché, però più ambigua: lei fa capire che c'è stato qualcosa con un altro, però non dice neppure che vuole lasciarlo per stare con l'altro, anzi, gli dice che con il suo "aiuto" lei ne verrà sicuramente fuori. Però... però sono quelle situazioni in cui essere comprensivo significa ugualmente essere forse un po' fesso, e stavolta il protagonista proprio non se la sente.
Sono quelle piccole ferite che ti lascia la vita, quei casi in cui qualunque scelta sembra sbagliata perché purtroppo è proprio la situazione stessa che non avrebbe dovuto verificarsi... Quelle piccole ferite che ti lasciano cicatrici nell'anima e ti fanno dire che, seppure ormai le mani "non tremano più", però al tempo stesso il "coraggio di vivere, quello, ancora non c'è".
 
Ultima modifica:

SALLY

New member
Ale...reperto arch.. troppo forte...ahahahahahah

Devo ancora commentare la prima, comunque sono molto simili, cioè sono tutte e due storie che finiscono, Il vento è magnifica, e anche molto attuale, il rapporto finisce per una motivazione, che forse ai tempi non era così comune, o almeno, probabilmente certe persone hanno sempre sentito " la sabbia che scotta sotto ai piedi" ma non si sapeva spiegare, ed era prerogativa quasi solo degli uomini, oggi per fortuna conoscere se stessi e cercare di essere individui soddisfatti è una cosa molto più capita...o almeno spero..mah.

I giardini di marzo, bellissima poesia, triste, come dice Ariano, c'è il paragone dell'infanzia...un bimbo che non aveva coraggio di cambiare la situazione, nel suo piccolo...vendendo i libri, probabilmente era il primo dopoguerra, non c'era ancora il boom economico, nei suoi ricordi vede l'abito della madre, quasi sorpreso che i fiori fossero ancora a colori, e ricorda che a metà mese la famiglia non aveva più soldi...questo stato di cose deve aver segnato il suo essere adulto...è rimasto una persona che preferisce defilarsi, lui vorrebbe....la sua anima è grande, ma il coraggio di vivere, di rischiare, non riesce a trovarlo....nemmeno alla richiesta di aiuto della ragazza.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Se continuiamo così chiameremo il prossimo 3d Ospizioforum :mrgreen:
I giardini di marzo ... bellissima ... testo triste, a sfondo un po' psicologico, che racconta di una persona che ha tanto amore dentro ma non può condividerlo poiché sopraffatta dai suoi complessi e dai suoi "tarli", come li chiama Battisti rendendo benissimo l'idea.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Boston - More than a feeling (1976).

Più di una sensazione

Ho guardato fuori questa mattina
e il sole se n’era andato
ho messo su della musica
per iniziare la giornata
mi sono perso in una canzone che conoscevo
ho chiuso gli occhi e il tempo mi è volato
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
vedo Marianne andare via
Così tante persone sono passate
e se ne sono andate
le loro facce diventano sfuocate
col passare degli anni
ma ancora quando vago con la mente
mi tornano in mente
chiare come il sole nel cielo estivo
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
vedo Marianne andare via
Quando sono stanco
e i miei pensieri diventano negativi
mi rifugio nella mia musica
dimentico la giornata
e sogno una ragazza che conoscevo
ho chiuso gli occhi e se n’è andata
se n’è andata.
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il vento

Non conoscevo questa canzone, mi ha colpito.
Lasciare una persona è una sofferenza e in questo testo le parole esprimono benissimo l'inquietudine di chi sta lasciando.
C'è dolore ma anche sincerità in quello che scrive, la sincerità nei sentimenti è la prima cosa in un rapporto, sia nel bene che nel male.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
I giardini di marzo

Giulio Rapetti, alias Mogol, in un'intervista dichiara che questa canzone ha forti rimandi autobiografici.

"Emerge, nei ricordi
di adolescente timido e introverso, il grido di un gelataio,
presso il quale si comprava il gelato per dieci lire,
come Mogol stesso rivelò in un’intervista. Il riferimento
uditivo rivive nella mente dell’autore in una sintesi improvvisa;
poi, la figura della madre, ancora giovane nel
suo abito a fiori.
Nella seconda strofa, protagonista è ancora il ricordo,
ora centrato sulle esperienze scolastiche, vissute con
un senso frustrante di sconfitta. Poi il discorso si sposta
al presente, ove fiorisce un amore felice, cantato nel
lungo ritornello. Qui i pensieri si rasserenano, le malinconie
diventano dolcissime. Così emergono dall’immaginazione
cieli immensi, fiumi azzurri e colline e praterie,
che definiscono il forte sentimento di fusione con la
natura, colta nei suoi aspetti più positivi e ariosi. Permane,
tuttavia, il problema di fondo: la mancanza di
coraggio di fronte alla vita, che resta ancorata alla dimensione
adolescenziale.
Nella strofa successiva ritornano nuovamente i ricordi
del passato. L’amore non è più felice ma struggente, segnato
da un tradimento che il protagonista non riesce a
superare. La primavera tutt’intorno, con i fiori appena
sbocciati nei giardini di marzo, non conforta l’animo ma,
al contrario, per contrasto diffonde tristezza. Il protagonista
non è sereno, si sente inadeguato alla vita provandone
una sottile paura e un amaro senso di esclusione.
Il ritornello finale, con la tristezza dell’ultimo verso, accentua
il senso di struggente malinconia".

Stupenda la frase "Ma il coraggio di vivere, quello, ancora non c'è", mi ci identifico.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Terza proposta :YY

Bentornato a questo sole
nelle camere di tutto il mondo
quando allaga letti e cuori
che si girano per un secondo...
Uno specchio che si invecchia
mentre raschiano i sogni e il mento
per ricominciar le strade
e li coglie di fianco il vento...

E spalle strette vanno
nelle vie echi di luce come di candela
camicie silenziose nel mattino
che si spacca in due come una mela...
Ombre di donne pigre
s'aggiustano le calze e baciano rossetti
si affrettano alla vita inseguite
da un mare di capelli e di tetti...

E tutti amore
a dare indietro ieri
per un altro cuore
e un mucchio di pensieri...
E tutti in fila
verso il vento del duemila
e noi
al centro di un frammento della vita...
della vita...
al centro della vita...

Sotto questo cielo muto
una scena ferma che riprende
e si affaccia alle finestre
mentre tirano sospiri e tende...
E la gente si alza insieme
come quando c'è un gol allo stadio
e si accendono rumori
e notizie fresche della radio...

Quando gli uomini
correndo stringono le giacche ed i polmoni
ognuno e la sua storia in macchine
di latta che si inseguono a milioni...
E le ragazze dei tram
che scrivono messaggi dentro le bottiglie
e in fondo ad un diario e sognano
appese ai desideri e alle maniglie...

E tutti quanti
a risalir dal fondo
e andare avanti
come se iniziasse il mondo...
E tutti accanto
e ognuno un po' da solo
a dire quando
si potrà partire in volo...

E i ragazzi
in giacche colorate ai gusti misti
ribelli e un po' svogliati vanno in classe
come si entra dai dentisti...
Gli innamorati pazzi
che vivono il più bello degli amori
gli occhi traboccanti cantano
più forte dei motori...

E tutti adesso
incontro a un sogno
che non è lo stesso
ma ne abbiamo già bisogno...
E tutti
ci guardiamo intorno
e ci chiediamo se
se questo è un nuovo giorno
o un giorno nuovo...
un giorno nuovo...
nuovo... un giorno nuovo

Un giorno nuovo o un giorno nuovo - Claudio Baglioni
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Mi piacciono molto i testi che parlano della quotidianità.
Questo testo mi fa pensare ad un periodo della mia vita in cui mi recavo al lavoro in autobus, guardavo dal finestrino la gente che si muoveva, chissà per andare dove, le finestre delle case, alcune ancora chiuse, altre già aperte, le saracinesche dei negozi alzate, i bar col profumo di dolce e di caffè, il giorno che inizia.
Guardavo le persone che viaggiavano con me, con le loro decine di vite diverse ma nello stesso tempo comuni, mi sentivo parte di un microcosmo.
Mi viene voglia di svegliarmi presto la mattina, andare in città e camminare, e fermarmi a far colazione, entrare in un forno e sentire il profumo del pane appena sfornato, qualche volta lo faccio, abitando in campagna mi manca questo contatto quotidiano con le persone e la loro routine, mi calma.
 

ariano geta

New member
Confesso che non impazzisco per Baglioni, però riconosco che questo testo nello specifico ha una sua efficacia nel rendere il momento in cui riparte una giornata feriale, quel senso di fretta, fastidio e lieve malinconia che subito vengono riassorbiti dall'abitudine.
"E tutti adesso / incontro a un sogno / che non è lo stesso / ma ne abbiamo già bisogno"... Infatti è così, ne abbiamo già (sempre) bisogno.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Bentornato a questo sole
nelle camere di tutto il mondo
quando allaga letti e cuori
che si girano per un secondo...
Uno specchio che si invecchia
mentre raschiano i sogni e il mento
per ricominciar le strade
e li coglie di fianco il vento...

E spalle strette vanno
nelle vie echi di luce come di candela
camicie silenziose nel mattino
che si spacca in due come una mela...
Ombre di donne pigre
s'aggiustano le calze e baciano rossetti
si affrettano alla vita inseguite
da un mare di capelli e di tetti...

E tutti amore
a dare indietro ieri
per un altro cuore
e un mucchio di pensieri...
E tutti in fila
verso il vento del duemila
e noi
al centro di un frammento della vita...
della vita...
al centro della vita...

Sotto questo cielo muto
una scena ferma che riprende
e si affaccia alle finestre
mentre tirano sospiri e tende...
E la gente si alza insieme
come quando c'è un gol allo stadio
e si accendono rumori
e notizie fresche della radio...

Quando gli uomini
correndo stringono le giacche ed i polmoni
ognuno e la sua storia in macchine
di latta che si inseguono a milioni...
E le ragazze dei tram
che scrivono messaggi dentro le bottiglie
e in fondo ad un diario e sognano
appese ai desideri e alle maniglie...

E tutti quanti
a risalir dal fondo
e andare avanti
come se iniziasse il mondo...
E tutti accanto
e ognuno un po' da solo
a dire quando
si potrà partire in volo...

E i ragazzi
in giacche colorate ai gusti misti
ribelli e un po' svogliati vanno in classe
come si entra dai dentisti...
Gli innamorati pazzi
che vivono il più bello degli amori
gli occhi traboccanti cantano
più forte dei motori...

E tutti adesso
incontro a un sogno
che non è lo stesso
ma ne abbiamo già bisogno...
E tutti
ci guardiamo intorno
e ci chiediamo se
se questo è un nuovo giorno
o un giorno nuovo...
un giorno nuovo...
nuovo... un giorno nuovo

Un giorno nuovo o un giorno nuovo - Claudio Baglioni

In questo testo Claudio - che a me invece piace molto - traccia scorci di vite umane, partendo dal tedio della quotidianità e delle giornate sempre uguali - alzarsi, fare colazione, lavarsi, il rossetto, le calze, la corsa verso il luogo di lavoro o la scuola dei figli - e poi passando a descrivere diverse tipologie di persone e le loro vite. Ma poi, ci dice, c'è un solo motivo per cui abbiamo il coraggio di affrontare la vita: l'andare tutti verso una stessa e nel contempo diversa direzione, quella del prossimo sogno. La speranza che, finalmente, quello che sta iniziando sia un giorno nuovo e non soltanto un nuovo giorno. Bellissima.
 

SALLY

New member
Un giorno nuovo o un nuovo giorno , non mi dispiace Baglioni, questa canzone è un quadro...mi sembra di vederci i quadri di Hopper, dipinti del quotidiano, donne alla finestra, al bar, in stazione....la routine in musica.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Partiamo con i commenti sulla prossima canzone ... l'ultima :)

Boston - More than a feeling (1976).

Più di una sensazione

Ho guardato fuori questa mattina
e il sole se n’era andato
ho messo su della musica
per iniziare la giornata
mi sono perso in una canzone che conoscevo
ho chiuso gli occhi e il tempo mi è volato
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
vedo Marianne andare via
Così tante persone sono passate
e se ne sono andate
le loro facce diventano sfuocate
col passare degli anni
ma ancora quando vago con la mente
mi tornano in mente
chiare come il sole nel cielo estivo
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
vedo Marianne andare via
Quando sono stanco
e i miei pensieri diventano negativi
mi rifugio nella mia musica
dimentico la giornata
e sogno una ragazza che conoscevo
ho chiuso gli occhi e se n’è andata
se n’è andata.
È più di una sensazione (più di una sensazione)
quando sento quella vecchia canzone
che suonavano anni fa (più di una sensazione)
inizio a sognare (più di una sensazione)
finché non vedo Marianne andare via
 
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