Guadagnino, Luca - A bigger splash

Eve

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"Una rockstar in convalescenza e il suo compagno consumano le loro giornate a bordo piscina o lungo le cale di Pantelleria. Marianne ha subito un intervento alle corde vocali, Paul è sopravvissuto al suicidio. Eccitati dal sale e accarezzati dal vento, Marianne e Paul ricevono la visita di Harry, ex iperbolico e logorroico che si accompagna a Penelope, figlia ventenne emersa dal passato. L'equilibrio e la 'riabilitazione' della coppia sono interrotti dall'uomo, deciso a riprendersi Marianne. Penelope intanto è attratta da Paul e dalle sue cicatrici che dicono fisicamente della sua inquietudine. Lo scirocco, vento anormalmente caldo, si alza sulle emozioni trattenute e i desideri puniti, riscaldando l'aria e il clima" (cit. MyMovies).

Un film che suscita sentimenti contrastanti: da un lato tiene lo spettatore appiccicato allo schermo con il fascino che emanano le situazioni torbide e gli equilibristi che camminano (anzi, danzano) sull'orlo del baratro; dall'altra lascia un po' di amaro in bocca, forse perché dall'equilibrista alla fine ci si aspetta un numero speciale, non una "semplice" caduta nel vuoto.
Alla fine ho letto diverse recensioni, anch'esse contrastanti fra loro. Questa definizione però mi è piaciuta molto, perché sintetizza in sole 8 parole anche il mio pensiero: "un film magnifico e imperfetto, magnifico perché imperfetto".
 
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