A Serious Man - Fratelli Coen
Che dire su questo film.. il trionfo del nichilismo, il protagonista subisce ogni sorta di angheria e cerca di comprenderne i motivi, intorno a lui persone dalla dubbia morale sembrano passarla sepre liscia mentre a lui il destino riserva sempre il peggio nonostabte lui cerchi di comportarsi degnamente.
La sua fede gli impone di credere che Dio abbia un piano per ognuno e che essere un uomo serio, un uomo buono, lo annovererà tra i giusti e i meritevoli, ma allora perché tutto questo gli accade? Nel cercare una risposta saranno gli stessi rappresentanti in terra di Dio a chiarirgli che una risposta non c'è, che le cose accadono e basta.
Ma lui non è solo un timorato, è veramente un uomo onesto a prescindere e saranno gli avvenimenti esterni a sfiancarlo a tal punto da porlo sull'orlo di essere, per la prima volta, disonesto. Neanche a farlo apposta, una telefonata ricevuta in quel momento forse gli farà credere di essere incorso nella giustizia divina proprio con quel suo gesto, ma lo spettatore ha già su un sorriso amaro perché sa che è tutto frutto del caso, non c'è una legge, non ci sono disegni, ricompense o punizioni, non c'è niente.
In questo film lo spettatore attende tutto il tempo una reazione che non verrà, continuiamo a guardare aspettando che arrivi il momento in cui il protagonista manderà tutti a quel paese, prenderà i soldi e scapperà ai Caraibi, o per lo meno in cui manderà un paio di persone a quel paese, in cui parlerà coi figli e ci renderemo conto che sono più del conglomerato di superficialità e apatia che dimostrano, in cui smaschererà i disonesti e si riprenderà la sua dignità. Ebbene tutto ciò non accade, anzi il film viene proprio troncato, tanto da lasciare lo spettatore a fissare i titoli di coda sperando in altre scene conclusive o almeno una frase o un proverbio o un aforisma che diano un po' il senso a tutto... aspettate e sperate, non c'è niente, questa è la storia, la storia di un uomo qualunque, la storia di ognuno di noi nella sua vita quotidiana, sconfitto, deriso, umiliato, bastonato e impotente.
Sicuramente è un film che fa riflettere quindi devo ammettere di averlo trovato interessante ma non posso dire che mi sia piaciuto, per lo meno non lo riguarderei..perché guardiamo i film? Perché ci fanno pensare, perché ci fanno svagare, perché ci fanno ridere, perché ci trasportano in una realtà differente, perché ci fanno credere che riscattarsi sia possibile.
Posso capire la genialità in mezzo a tutto ciò di mostrare la verità nuda e cruda di una vita senza riscatto, senza pace o giustizia, ma so già bene come funziona la vita reale, perché farmi ulteriormente male guardando un film in cui la speranza è, infine, morta? Preferisco allora vederne altri che, non importa quanto orribili le tematiche e quanto il dolore, diano comunque un messaggio di speranza, perché trovo sia questa a muovere l'uomo verso aspirazioni più alte e diano carburante alla volontà di migliorarsi. Certo anche questo film potrebbe innescare lo stesso pensiero, in questo caso come reazione al nichilismo che lo permea, ma credo che sia una forzatura da parte mia che cerco sempre di dare significati a tutto, questo film è un esperimento che mette su pellicola uno spaccato della realtà che ci vuole in balia di eventi che non hanno un senso o una spiegazione.