Gibson, Mel - La battaglia di Hacksaw Ridge

Trillo

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"La battaglia di Hacksaw Ridge" è uno dei film che ho visto al cinema l'anno scorso e che mi ha particolarmente colpito. Visto che non è stato più commentato, esprimo le mie considerazioni a riguardo. Dico subito che, per quanto io l'abbia molto apprezzato, non credo che lo vedrei una seconda volta, per via della rappresentazione degli orrori della guerra, ma la straordinaria storia (vera!) di Desmond Doss, su cui è incentrato il film, merita davvero di essere conosciuta!

Doss è un giovane ragazzo americano che decide di servire il suo Paese durante la Seconda Guerra Mondiale in un modo del tutto singolare ed eccezionale. Profondamente cristiano e appassionato di medicina, la convinta missione di Doss è infatti quella di salvare vite umane sul campo di battaglia senza però mai toccare un’arma. Niente e nessuno sono in grado di dissuaderlo da questa decisione e lui è disposto a tutto pur di portare avanti il suo ideale. Sembra un folle, un vigliacco, destinato ad una tragica sorte e a portare alla rovina anche i suoi commilitoni. Doss, invece, non solo è più lucido e consapevole di chiunque altro, ma è dotato di una straordinaria forza di volontà, di un ineguagliabile coraggio, di una fede inossidabile e di un'impressionante resistenza che lo spingono a compiere azioni uniche e prodigiose, probabilmente troppo surreali persino per un film di fantascienza. A volte, invece, la realtà riesce ad essere di gran lunga più incredibile e più sorprendente della finzione.

L'ambientazione delle scene di guerra è talmente realistica che si ha la sensazione di essere sul campo di battaglia e di vivere le stesse paure dei protagonisti, col terrore che ogni istante possa essere l'ultimo e con il profondo desiderio che tutto possa risolversi per il meglio il prima possibile. La vivida ricostruzione dello scenario di guerra, invece, fa sì che ogni secondo trascorso sul campo di battaglia sembri un'eternità, ponendoci prepotentemente di fronte a quella condizione di precarietà della vita immortalata da Ungaretti nella poesia "Soldati". Se la rappresentazione di questi drammatici momenti è di indubbia efficacia emotiva, la vera conquista dello spettatore avviene con l’emergere vigoroso della figura di Doss, inesauribile sorgente di umanità e speranza che risplende ardentemente nello sfondo grigio e cupo in cui si dispiegano gli scempi e gli orrori che la guerra porta con sé.

"Aiutami a salvarne ancora uno" è la frase che Doss rivolge al Signore ogni volta che strappa un suo compagno dal suo tragico destino sul campo di battaglia, dopo averlo finalmente calato giù dalla scarpata di Hacksaw con le sue sole forze, dopo un'immensa fatica. E nonostante sia sempre più stremato e vada ogni volta incontro alla morte con una probabilità esponenzialmente aumentata dall'essere indifeso, Doss riesce a salvare uno dopo l’altro dal campo ben 75 persone, nell'incredulità e nell'ammirazione generale.
Quel ragazzo deriso, insultato e maltrattato da tutti per l’assurdità dei suoi pensieri, diventa così il motivo per cui andare avanti e portare al termine la battaglia.

La ricostruzione appassionata, commovente e di grande impatto che Mel Gibson realizza sulla figura di quest'uomo rende a mio avviso "La battaglia di Hacksaw Ridge" un film prezioso che restituisce alla storia e a tutti noi un potente esempio di fede, umanità, coraggio e tenacia che si imprimono indelebilmente nel cuore e nella mente.
 
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