Matrix
Pagina vuota: luminosità, contrasto…
Senza in realtà metterla a fuoco,
come stereogramma, invano fisso;
sguardo smarrito su un confuso altrove.
Mano stereotipata sull’ansioso mouse,
l’altra, freudiana, a cincischiar la barba;
mento braccio e scrivania un tutt’uno.
Pesante la mia testa, incoerentemente:
ricolma di materia, ma vuota di pensieri;
in proporzione inversa il peso col Q.I.
Neuroni con sinapsi: creatività, emozioni;
potenza elaborativa di microchip e ram.
Nessun input dal mio umano cervello,
nessun output il freddo emulo amorfo:
bionica metastasi, sinergico oblio nefasto.
Sorge, figliol prodigo, repentino il sole,
fiorite lande, farfalle, gaio volar d’uccelli,
colori, suoni: dal redivivo monitor, la vita
all’ectoplasmatico altrove mi contende.
Ma evanescente è lo screensaver, random
effimero come l’umana cangiante sorte