Rumiz, Paolo - Appia

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Paolo Rumiz ha percorso a piedi, con un manipolo di amici, il tracciato di una grande via romana: l'Appia. Lo ha fatto spesso cavando dal silenzio della Storia segmenti cancellati, lo ha fatto ascoltando le voci del passato, lo ha fatto destando la fantasia degli increduli incontrati lungo il viaggio.
E ora ci chiama come un pifferaio magico a seguirlo con le nostre gambe e la nostra immaginazione lungo la via Appia - il nostro giubileo, la nostra Santiago di Compostela. Da Orazio ad Antonio Cederna (appassionato difensore dell'Appia dalle speculazioni edilizie), da Spartaco a Federico II, prende corpo una galleria di personaggi memorabili, mentre si costeggiano agrumeti e mandorleti, si incontrano le tracce di arabi e normanni e ci si interroga sui misteri della viabilità italiana, sull'incomprensibile abbandono dei luoghi della memoria. E intanto le donne vestite di nero, i muretti a secco, la musicalità della lingua anticipano l'ingresso nell'Oriente.
Al racconto di Rumiz fanno da contrappunto le mappe disegnate da Riccardo Carnovalini, che rielabora e mette a punto le tracce del percorso: un contributo prezioso e uno strumento utilissimo - considerata l'assenza di segnaletica - per chi volesse seguire le orme di Rumiz e dei suoi compagni di viaggio.
Il libro contiene le meravigliose mappe di Riccardo Carnovalini per seguire sulle pagine il viaggio di Paolo Rumiz o per avventurarsi sul suo stesso cammino.

Non sono un'esperta di viaggi, tantomeno di letteratura di viaggio, questa è la prima volta che leggo un libro di Paolo Rumiz e non nascondo di esserne rimasta conquistata. Conquistata, sì, dal viaggio in sé, dalla possibilità che si possa intraprendere un viaggio a piedi, in comitiva, con un obiettivo così affascinante ed utile per il prossimo: recuperare le tracce della regina delle vie, l'Appia antica, la via voluta da Appio Claudio che congiungeva Roma a Brindisi passando per il Lazio, La Campania, l'Irpinia, la Basilicata, la Puglia fino al mare che affaccia ad Oriente.
Mi ha conquistata, poi, la scrittura ricca eppure essenziale di Rumiz, la sua capacità di portarci in viaggio con lui, Alex, Riccardo e Irene, con Marco, Vinicio, Sandra e tutti gli altri, dagli archeologi ai contadini, dagli osti ai pastori, descrivendo magistralmente sensazioni, paesaggi, sapori, colori, profumi, pensieri, modi di ragionare. Mi hanno conquistata la forza e l'impegno di questi viandanti moderni, la volontà di affidarsi ai piedi, alla strada, alla storia e al passato piuttosto che al Gps e alla tecnologia; la volontà di andare oltre l'incuria, il degrado, risvegliando popoli dall'oblio per raggiungere la meta.
"Appia" è un libro che si divora, 360 pagine che si leggono avidamente, lasciando spazio all'immaginazione e alla fascinazione delle parole e delle immagini. E già i piedi scalpitano per la voglia di andare.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
Per definizione un libro si sfoglia "con le mani". In questo caso "Appia" ci dice che una strada può essere "sfogliata" con i piedi.
Infatti se la strada in questione è la via Appia, carica di secoli, di reliquie e segni di piccoli e grandi oltraggi, allora questa particolare tipo di lettura, può rivelare storie molto interessanti.
Passo dopo passo, leggendo questa cronaca di viaggio si incontrano vestigia del passato e le vite di persone che abitano i luoghi attraversati da questa antica strada.
Questo libro, offre spunti di riflessione sul rapporto non facile che ha il nostro paese con il suo passato e le sue testimonianze.
Ci ricorda anche che abbiamo molte città e paesi che meriterebbero maggiore considerazione e valorizzazione.

Libro utile sotto molti aspetti. Da consigliare.
 
Alto