Ballerini, David - Acqua Morta, romanzo thriller soprannaturale

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Scrittore e regista
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In un grande e remoto albergo, perso tra le Dolomiti, la scoperta di una grande fossa comune sprofonda Patrizia in un sanguinoso passato, macchiato da un crimine orrendo commesso molti anni prima, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Intrappolata insieme ai suoi cari in quel tempo lontano, sarà costretta a rivivere da capo quel terribile giorno, ancora e ancora. Fuggire da questo labirinto ostinato e crudele è impossibile - l'unica speranza di sopravvivenza, è scoprire cosa successe e perché.

Le ombre del passato hanno molto da raccontare e molto da nascondere, e nessuno è senza colpa - c'è sangue, tanto sangue, nell'acqua.


Cari amici vicini e lontani,
dopo 10 anni di tribolazioni cinematografiche, ho riscoperto la gioia di scrivere - ecco a voi Acqua Morta, il mio primo romanzo!

Una pubblicazione indipendente come questa, vive (o muore) del passaparola dei lettori - aiutatemi a far vivere questo libro: compratelo e consigliatelo ai vostri amici; regalatelo o prestatelo a chi non può comprarlo; recensitelo e fate circolare questo post! Grazie di cuore e Buon Natale! David
 
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Scrittore e regista
Eroismo femminile o eroismo femminile?

Esiste un eroismo femminile contrapposto o contrapponibile a un eroismo maschile?

Dal punto di vista della struttura narrativa, del punto di vista delle fiabe, il "viaggio dell'eroe" o "hero's journey" ha delle caratteristiche e dei passaggi ben definiti, apparentemente neutri. Ma quando si scrive dal punto di vista di una protagonista femminile - Patrizia - a mio avviso ci si rende conto che le cose non sono così semplici o neutre come sembrano...
 
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Scrittore e regista
Lara Croft è un uomo con la parrucca

Il "percorso dell'eroe" è noto. Noi tutti, come lettori, abbiamo delle aspettative ben precise al riguardo, non poi tanto diverse da quelle di un soldato: l'eroe è colui che parte; che si avventura da solo nella foresta per fare quel che c'è da fare, costi quel che costi. Molte eroine dei nostri tempi non hanno fatto altro che accettare e far proprio questo modello, con la sola aggiunta di grandi tette e vitino di vespa.
Solo quando mi sono ritrovato a scrivere il personaggio di Patrizia, mi sono reso conto di quanto queste aspettative siano in contraddizione con le aspettative che si hanno verso una madre...
Questo mio post continua una riflessione sull'eroismo maschile e femminile iniziata con un post precedente. Ne seguiranno altri sull'argomento. Ogni contributo è benvenuto: commentate se volete dire la vostra...
 
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Scrittore e regista
E al timone chi resta?

Se dunque sei una madre con una figlia indifesa da proteggere, ma non è rimasto nessun altro che possa prendere in mano il timone della nave, cercare di guidarla fuori dalla tempesta, salvare ospiti ed equipaggio, o andare a fondo nel tentativo - che fai?
Ti comporti da bravo eroe e da pessima madre, lasciando tua figlia in mano ad altri per stare al timone? O, viceversa, adempi ai sacri obblighi di madre, tradendo tutte le aspettative che si hanno verso un eroe, per rimanere con tua figlia?

Scrivendo Acqua Morta e scrivendo il personaggio di Patrizia sono incappato in questa contraddizione continuamente; al punto che questa contraddizione è diventata parte integrante dei pensieri di Patrizia: dopo tutto, Patrizia condivide la nostra cultura; anche lei ha aspettative contraddittorie verso ciò che significa essere eroi e verso ciò che significa essere una buona madre.
A differenza di Lara Croft, per Patrizia prendere la pistola e andare a sparare ai mostri non è la soluzione ovvia a tutti i mali. Come nella vita reale, Patrizia è sempre costretta a confrontarsi col dubbio oltre che con i "mostri".
 
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Scrittore e regista
Mamme mucche ammammellate portate al macello...

Come fanno gli uomini a prendere e partire? A lasciare figli e mogli per andare a morire da eroi? E' mai possibile che sia tanto più semplice per loro? Sono più forti e coraggiosi o solo più incoscienti? E' possibile che questa contraddizione tra l'essere madri ed essere eroi sia solo apparente? Che esista una terza via tra la maniera degli uomini e l'eroismo mansueto che si richiede alle donne per salire sulla scialuppa insieme ai vecchie ai bambini? Possibile che la scialuppa stessa sia solo un inganno che in realtà cela: una mascheratura del camion su cui le mucche si lasciano trasportare al macello?

Patrizia non sa dare una risposta certa e definitiva a questi interrogativi, se non quella di darsi senza riserve, con e nonostante tutti i dubbi del caso e senza alcuna guida di regole certe.
Alla fine rimane una sola e semplice verità: ciò che è stato è stato e non si può cambiare; le colpe del passato si possono solo espiare – col proprio sangue.
 

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Scrittore e regista
Estratto dal primo capitolo

Seduta alla scrivania del suo ufficio, Patrizia faceva fatica a prestare attenzione all’uomo che le stava di fronte. I suoi pensieri continuavano a scappare fuori dalla finestra; si perdevano nel fulgore dei monti. In questa terra - sempre contesa tra Italia ed Austria, tutta fatta di pietre affilate come coltelli - che altro poteva crescere se non storie di sangue e di portenti? Persino l’arcobaleno, donato da Dio agli uomini in segno di pace, si era infranto contro quelle rocce. Uno stregone troppo innamorato - si diceva - ne aveva gettato i cocci nel lago di Carezza, quando Ondina era riuscita a sfuggire alle sue brame, dileguandosi per sempre.
 
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