Parole stonate 15

Ondine

Logopedista nei sogni
Spilla posta ciò che vuoi. :)

Posto la mia: Figlio della luna (Mecano)

Per chi non fraintenda
narra la leggenda
di quella gitana
che pregò la luna
bianca ed alta nel ciel
mentre sorrideva
lei la supplicava
«fa che torni da me»
«tu riavrai quell'uomo
pelle scura
con il suo perdono
donna impura
però in cambio voglio
che il tuo primo figlio
venga a stare con me»
chi suo figlio immola
per non stare sola
non è degna di un re
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Nacque a primavera
un bambino
da quel padre scuro
come il fumo
con la pelle chiara
gli occhi di laguna
come un figlio di luna
«questo è un tradimento
lui non è mio figlio
ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
II gitano folle
di dolore
colto proprio al centro
dell'onore
l'afferrò gridando
la baciò piangendo
poi la lama affondò
corse sopra al monte
col bambino in braccio
e lì lo abbandonò
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Se la luna piena
poi diviene
è perché il bambino
dorme bene
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Testo Un Blasfemo

(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)

Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,

non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato.
 

SALLY

New member
E' una canzone datata, del 94' di una cantautrice che a me piaceva molto, ma non si sente più...:boh:

SOGNARE, SOGNARE - Gerardina Trovato

Mi sveglio come sempre la mattina
senza sapere mai che cosa fare
Faccio due passi e poi
ritorno giù a dormire
Non c'è più niente che mi fa impazzire
non c'è più un uomo che mi fa morire
l'unica cosa bella è dormire, è dormire, dormire

Rit. E sognare, e sognare, e sognare
e sognare dei topi che mangiano gatti
o dei pettirossi che mangiano falchi e poi...
rubare il vento a un aquilone
gridare senza una ragione
correre forte come pazzi
a piedi nudi sopra i sassi
vivere adesso e non domani
come gli zingari sul prato
bere la pioggia dalle mani...
senza tempo a senza nome
Senza nome

Passeggio tra la gente, per le strade
tra quella scia, quella delle borgate mi siedo stanca e indifferente
Mi sono messa troppo oro addosso
mi s'avvicina un tipo brutto e grasso
mi chiede se lì vicino c'è un gabinetto

Rit. Sarà meglio sognare, e sognare, e sognare
e sognare dei topi che mangiamo gatti
o dei pettirossi che mangiano falchi e poi...
rubare il vento a un aquilone
gridare senza una ragione
correre forte come pazzi
a piedi nudi sopra i sassi
vivere adesso e non domani
come gli zingari sul prato
bere la pioggia dalle mani...
E questa voglia di ballare
sopra una nuvola sul mare
tra due rocce sotto il sole
mentre qualcuno spacca un cuore
e questa voglia di giocare
senza più guanti con la neve
morire prima d'invecchiare
Non ho più il terrore di essere normale
di essere normale...
di essere normale...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Mentre aspettiamo altre proposte partiamo con i commenti :HIPP

Figlio della luna (Mecano)

Per chi non fraintenda
narra la leggenda
di quella gitana
che pregò la luna
bianca ed alta nel ciel
mentre sorrideva
lei la supplicava
«fa che torni da me»
«tu riavrai quell'uomo
pelle scura
con il suo perdono
donna impura
però in cambio voglio
che il tuo primo figlio
venga a stare con me»
chi suo figlio immola
per non stare sola
non è degna di un re
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Nacque a primavera
un bambino
da quel padre scuro
come il fumo
con la pelle chiara
gli occhi di laguna
come un figlio di luna
«questo è un tradimento
lui non è mio figlio
ed io no, non lo voglio»
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
II gitano folle
di dolore
colto proprio al centro
dell'onore
l'afferrò gridando
la baciò piangendo
poi la lama affondò
corse sopra al monte
col bambino in braccio
e lì lo abbandonò
Luna adesso sei madre
ma chi fece di te
una donna non c'è
dimmi luna d'argento
come lo cullerai
se le braccia non hai
figlio della luna
Se la luna piena
poi diviene
è perché il bambino
dorme bene
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
ma se sta piangendo
lei se lo trastulla
cala e poi si fa culla
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Figlio della luna è un brano dei madrileni Mecano, i quali nascono per volontà dei fratelli Cano (Nacho e Jose Maria) e della cantante Ana Torroja nel 1981; la Spagna allora sta vivendo i primi di quelli che saranno ricordati come gli anni della Movida Madrilena, ovverosia di quel movimento socio-culturale che prese piede nel paese iberico all’indomani della caduta del regime franchista e che vide l'esplodere di libertà e culture artistiche tra le più disparate; nello specifico i tre musicisti portarono avanti il loro progetto "pop", caratterizzato da brani molto eleganti, ben eseguiti dalla Torroja e permeati delle atmosfere del mondo latino. Gli arrangiamenti puntano molto su strumenti acustici, quali i fiati e le chitarre classiche, mentre le percussioni svolgono sempre il loro ruolo d’accompagnamento.
Questo commovente brano racconta la leggenda della zingara che chiese indietro, disperata, l’uomo amato alla Luna, la quale acconsentì a patto di poter accudire personalmente il suo primo figlio; è una struggente ballata per pianoforte e percussioni, la voce della Torroja – che padroneggia molto bene l’italiano, almeno a livello canoro, è calda, avvolgente e drammatica, emerge il suono di un organetto e di un sassofono che dà a questa canzone una connotazione antica che a me piace molto.
Le leggende sono tristi ma mi affascinano.
 

SALLY

New member
Triste...veramente, non conosco i Mecano, grazie Ondine per la spiegazione, sono andata a sentirmela....vero, molto elegante, una voce così eterea...devo dire la verità, anche troppo per me...che prediligo le voci alla Bertè...o alla Amanda Lear :mrgreen:..all'inizio pensavo fosse una bimba...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Amo le canzoni che raccontano una storia o una leggenda, anche in questo caso, sebbene sia davvero uno strazio :mrgreen: Andrò a cercarla, sono anch'io curiosa di conoscere i Mecano.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Inserisco il secondo Testo

Un Blasfemo

(Dietro Ogni Blasfemo C'è Un Giardino Incantato)

Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.

Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,

non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.

Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'e' il bene e c'è il male.

Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.

... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato
ci costringe a sognare in un giardino incantato
 

SALLY

New member
Un Blasfemo fa parte di un album di De Andrè ispirato all'antologia di Spoon River Di Edgar Lee Master, in queste poesie parlano i morti, fra questi morti c'è, appunto, un blasfemo ucciso di botte dalle guardie, è una critica alla religione, a Dio, che è cattivo patrigno con colui che ha creato, prima vuole tenerlo come un ebete nel giardino dell'Eden, poi, per paura che mangiando la mela l'uomo diventasse un Dio pure lui, lo buttò nel mondo dove regnavano il bene e il male e lo contrastò in tutti i modi, inventando il tempo e infine la morte.
 

ariano geta

New member
Accidenti che testi estremi in questa sessione! Quello del gruppo spagnolo ricorda proprio le storie dei cantastorie da strada, la rievocazione di fatti atroci e un po' magici. Il testo di De André, anche se ispirato da una poesia di Masters, sembra più legato alla denuncia sociale della cronaca, purtroppo.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questo è uno dei miei album preferiti di De André e anche uno di quelli che conosco meglio, parole così ben scelte ci fanno quasi dimenticare cosa significano frasi come "non arrossii nel rubare l'amore" e ci spingono a empatizzare con il personaggio. Una visione di Dio e della religione molto semplice e diretta, che fa riflettere.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
In ritardissimo ecco a voi il terzo e ultimo testo :)

SOGNARE, SOGNARE - Gerardina Trovato

Mi sveglio come sempre la mattina
senza sapere mai che cosa fare
Faccio due passi e poi
ritorno giù a dormire
Non c'è più niente che mi fa impazzire
non c'è più un uomo che mi fa morire
l'unica cosa bella è dormire, è dormire, dormire

Rit. E sognare, e sognare, e sognare
e sognare dei topi che mangiano gatti
o dei pettirossi che mangiano falchi e poi...
rubare il vento a un aquilone
gridare senza una ragione
correre forte come pazzi
a piedi nudi sopra i sassi
vivere adesso e non domani
come gli zingari sul prato
bere la pioggia dalle mani...
senza tempo a senza nome
Senza nome

Passeggio tra la gente, per le strade
tra quella scia, quella delle borgate mi siedo stanca e indifferente
Mi sono messa troppo oro addosso
mi s'avvicina un tipo brutto e grasso
mi chiede se lì vicino c'è un gabinetto

Rit. Sarà meglio sognare, e sognare, e sognare
e sognare dei topi che mangiamo gatti
o dei pettirossi che mangiano falchi e poi...
rubare il vento a un aquilone
gridare senza una ragione
correre forte come pazzi
a piedi nudi sopra i sassi
vivere adesso e non domani
come gli zingari sul prato
bere la pioggia dalle mani...
E questa voglia di ballare
sopra una nuvola sul mare
tra due rocce sotto il sole
mentre qualcuno spacca un cuore
e questa voglia di giocare
senza più guanti con la neve
morire prima d'invecchiare
Non ho più il terrore di essere normale
di essere normale...
di essere normale...
 

SALLY

New member
Per quel poco che si è vista a me Geraldina Trovato era piaciuta molto, canzoni "grintose", bella voce, piena...peccato, canzone onirica, domanderebbe Marzullo: "La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?" :mrgreen: :wink:
 

ariano geta

New member
"Non ho più il terrore di essere normale" è significativo, è un po' il passaggio dalla giovinezza alla maturità, quando non c'è più il desiderio di essere speciali ma va benissimo essere "ordinari". É un testo che esprime uno stato d'animo che capita a tutti in un certo momento della vita.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ora che ho letto il testo mi sono ricordata anche la canzone. Un po' criptico, sembrerebbe a tratti il diario di un momento post-depressione, un momento in cui si ricomincia a vivere. Ricordo di averla sentita (in TV) parlare di un periodo molto buio della sua vita, mi aveva colpito il suo modo sincero di raccontarlo. Chissà che fine ha fatto. Come diceva ariano, è importante la frase "Non ho più paura di essere normale". Come sono diverse le esperienze umane, per me una frase indice di crescita potrebbe anche essere quella opposta "Non ho più paura di essere anormale".
 
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