230° MG - Il giardino dei Finzi-Contini di G. Bassani

Spilla

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Volevamo essere il primo minigruppo del 2019... ed eccoci qua!

Augurando a tutti un 2019 pieno di soddisfazioni, estersable88 ed io abbiamo scelto di iniziare in bellezza, in compagnia de "Il giardino dei Finzi-Contini" di Bassani.

Come sempre, chi volesse unirsi è il benvenuto.

Io stasera devo smaltire lo spumante, perciò inizierò a leggere da domani :mrgreen:
....cioè, da stamattina...
 

estersable88

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Presente! Buon anno a te Spilla e a tutti voi. Io comincerò a leggere Bassani stasera. Complice una nottataccia mi sono svegliata presto e non ho resistito: ho cominciato anche "La fine è il mio inizio" di Terzani, che però è breve.
Bene, buona lettura e buon minigruppo!
 

Spilla

Well-known member
Eccomi!
Buon anno, Rossella!
So che tu sei stravelocissima, perciò cercherò di leggere tutte le sere almeno una mezzoretta, non vorrei tenere aperto qui per un mese, mentre tu in due giorni avrai finito :mrgreen:

Oggi ho iniziato.
Stasera cerco di portarmi un po' avanti, tu prenditi per Terzani tutto il tempo che vuoi, tanto mi supererai di sicuro :wink:
 

estersable88

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Incipit-prologo

Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini – di Micòl e di Alberto, del professor Ermanno e della signora Olga -, e di quanti altri abitavano o come me frequentavano la casa di corso Ercole I d’Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse la guerra. Ma l’impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica d’aprile del 1957. Fu durante una delle solite gite di fine settimana.Distribuiti in una decina d’amici su due automobili, ci eravamo avviati lungo l’Aurelia subito dopo pranzo, senza una meta precisa. A qualche chilometro da Santa Marinella, attirati dalle torri di un castello medioevale che erano spuntate all’improvviso sulla sinistra, avevamo voltato per una viottola in terra battuta, finendo quindi a passeggiare in ordine sparso lungo il desolato arenile stendentesi ai piedi della rocca: molto meno medioevale, quest’ultima, esaminata da vicino, di quel che non avesse promesso di lontano, quando, dalla nazionale, l’avevamo scorta profilarsi controluce sul deserto azzurro e abbagliante del Tirreno. Investiti in pieno dal vento, con la sabbia negli occhi, assordati dal fragore della risacca, e senza neanche poter visitare l’interno del castello perché sprovvisti del permesso scritto di non so quale istituto romano di credito, ci sentivamo profondamente scontenti e irritati di aver voluto uscire da Roma in una giornata come quella, che adesso, in riva al mare, si rivelava di un’inclemenza poco meno che invernale.
 

estersable88

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Finiti i primi 4 capitoli.
Lettura certamente non facile, che richiede una certa concentrazione per via della struttura linguistica non lineare e piena di sottintesi.
Il romanzo è ambientato nella Ferrara degli anni precedenti alla II guerra mondiale. Un narratore esterno, ma non estraneo ai fatti narrati ci racconta la storia e le vicende della famiglia Finzi-Contini, evidentemente benestante (lo si deduce dal giardino che in realtà pare essere un parco sterminato di 10 ettari), certamente ebraica e, pare, anche abbastanza "strana"... quest'ultima è però solo una sensazione che non riesco ancora a spiegare compiutamente.
Il narratore è un coetaneo dei figli Finzi-Contini, Alberto e Nicole, loro compagno di liceo (se ho ben capito) e di sinagoga.
 

Spilla

Well-known member
Piccoli spoiler fino alla fine del capitolo 1

Eccomi.
Allora,oggi ho dato il mio massimo e sono arrivata alla fine del 1 capitolo, ma non sosterrò questo ritmo :mrgreen:
Per me questa è una rilettura, ma la distanza di tempo dalla prima è infinita, direi una trentina d'anni, perciò non ho quasi ricordi della storia.
Ricordo però la sensazione che provavo allora, e che sto in parte ritrovando, di "sgradevolezza" della lettura. Forse, come dici tu, e colpa delle informazioni poco esplicite, che sembrano incongruenti con un testo così dettagliato (fin troppo, in alcune parti). Forse ancora è per l'uso così massiccio del dialogo indiretto, che da una parte rende lunghi e aggrovigliati i periodi, dall'altro mette come uno schermo, una distanza tra noi e quanto è narrato. Anche nella mia prima lettura, quando ero una lettrice molto più ingenua e impreparata, avevo trovato questo racconto ...disarmonico. Forse è un effetto voluto, chissà?
Allora, si parte con la storia familiare dei Finzi-Contini, di cui si fa subito notare l'eccentricità e lo snobismo, dimostrato con la costruzione di una tomba incongrua e brutta, del tutto fuori luogo nel contesto della piccola comunità ebraica ferrarese.
Si prosegue con tanti indizi che dimostrano, o sembrano dimostrare, che la famiglia rimane volentieri isolata in modo quasi sdegnoso, tanto che Alberto e Micòl nemmeno frequentano la scuola pubblica.
In questa scena dominata dai protagonisti Finzi-Contini, il protagonista-narratore in realtà c'è e non c'è, compare più come testimone che come figura attiva, sembra essere trascinato qua e là da forze estranee (il padre, la scuola, Micòl...).

Sono curiosa ma, ti confesso, non entusiasta di questo racconto. E nemmeno so spiegarmi bene il perché :?
Vediamo se proseguendo cambierò idea :wink:
 

estersable88

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Devo correggermi: ieri ho scritto di aver finito i primi quattro capitoli, in realtà erano i primi quattro paragrafi del primo capitolo. Purtroppo non avendo la suddivisione completa sott'occhio ho fatto confusione.
Ora, invece, sono arrivata a fine quarto paragrafo del secondo capitolo. Le cose si fanno decisamente più chiare. Ora conosciamo il legame fra i Finzi-Contini e il narratore, ma soprattutto abbiamo intravisto alcune cose che è opportuno sottolineare:
- è chiaro che ben poche persone hanno ben chiara la gravità di quanto sta accadendo dopo la promulgazione delle leggi raziali, meno ancora ce l'hanno gli stessi ebrei. Lo dimostrano le obiezioni inconsistenti del padre del narratore (inizio del secondo capitolo);
- La famiglia dei Finzi-Contini, come apprendiamo sempre dal padre del narratore, è sempre stata vista come snob, aristocratica, quasi sbeffeggiata sarcasticamente per la sua ostentazione;
- una considerazione in più sullo stile del romanzo: a quanto pare qui tutte le informazioni ci vengono date in modo indiretto: tutto è schermato da un vetro protettivo. Mi spiego meglio: del legame adolescenziale tra il protagonista e Micol lo scopriamo per inciso mentre il ragazzo riflette nel vicolo buio; dello snobismo dei Finzi e dell'atteggiamento del padre del protagonista lo apprendiamo da un dialogo tra i due che ci viene riportato, tra l'altro, con discorso indiretto. E' chiaro che questo appesantisce la lettura, sebbene rispetto all'inizio ora stia scorrendo più velocemente. E credo, in fin dei conti, che al di là dello stile di Bassani che non conoscevo prima di questo libro, questo approccio indiretto e schermato sia voluto... quasi a sottolineare l'atteggiamento dell'epoca, il non detto, il sussurrato, l'implicito che porta a nascondere, a sospettare, a non fidarsi.
 

Spilla

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Credo che avessi ragione tu, invece. Sono 4 parti divise in capitoli. Ha più senso :wink:
 

Spilla

Well-known member
Sono anche io alla fine della seconda parte (o capitolo, vedi tu:mrgreen:). Siamo, letteralmente, entrati nel giardino.
Abbiamo conosciuto i suoi abitanti, anche se li trovo in buona parte sfuggenti, poco connotati.
Hai ragione tu a dire di quanto poco si rendessero conto i protagonisti del dramma che stava per investirli.
Ma a me pare che oggi accada lo stesso, che accadano sotto i nostri occhi tragedie di cui non vogliamo renderci conto, e che tante scelte politiche siano potenzialmente altrettanto pericolose per la vita di tanti esseri umani eppure noi continuiamo a giocare a tennis, per così dire... :(
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Sono anche io alla fine della seconda parte (o capitolo, vedi tu:mrgreen:). Siamo, letteralmente, entrati nel giardino.
Abbiamo conosciuto i suoi abitanti, anche se li trovo in buona parte sfuggenti, poco connotati.
Hai ragione tu a dire di quanto poco si rendessero conto i protagonisti del dramma che stava per investirli.
Ma a me pare che oggi accada lo stesso, che accadano sotto i nostri occhi tragedie di cui non vogliamo renderci conto, e che tante scelte politiche siano potenzialmente altrettanto pericolose per la vita di tanti esseri umani eppure noi continuiamo a giocare a tennis, per così dire... :(

Perfettamente d'accordo!
 

estersable88

dreamer member
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Bene, sono alla fine del terzo capitolo della terza parte... nonostante le difficoltà già segnalate, devo dire che mi sono abituata al ritmo lento e mi sta piacendo (cautamente piacendo).
Beh, dopo tante partite di tennis nel giardino dei Finzi-Contini, dopo tante scorribande a due tra Micol e il protagonista nello sterminato parco... doveva pure arrivare la svolta, no? E la svolta arriva con il brutto tempo che obbliga la compagnia a non utilizzare il giardino. E' così che cominciano le telefonate tra Micol e il protagonista, è così che, quando lei è lontana, cominciano le visite di questi a casa Finzi-Contini. Ora bisogna capire come evolverà il racconto. Per il momento, comunque, tutto è ancora ammantato da questo velo di non detto. Bah... a prescindere dalle considerazioni sulla trama, è di certo un modo diverso e inconsueto di raccontare le leggi raziali.
 

estersable88

dreamer member
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Qui da me, inconsuetamente, nevica e mi sto godendo un proficuo pomeriggio di lettura. Credo proprio che entro sera terminerò il libro.
Beh, l'evoluzione c'è stata. Ciò che si è evoluto è stato il sentimento del protagonista per Micol... evoluto, in qualche modo rivelato e barbaramente soffocato da lei. Non vorrei prendere posizione nella diatriba sul "chi ha ragione" tra i due... però il comportamento di Micol, per tutto il libro, mi è sembrato sempre ora provocatorio, ora elusivo, un po' come di chi lancia la pietra e nasconde la mano. Il protagonista, invece, mi sembra il classico buono e illuso... mah...
Al di là di questo, però, vorrei sottolineare la figura del Malnate, l'amico milanese antifascista e lavoratore che entra in punta di piedi nella vita dei protagonisti, ne diventa una presenza costante, e dopo una fuggevole scintilla di interesse suscitata dalle sue idee in un dibattito a casa Finzi-Contini, fà il suo vero exploit verso la fine del romanzo, quando il nostro protagonista, non potendosi più regare alla Magna Domus, cerca un contatto con Malnate. Contatto che... per ora sembra sorprendentemente positivo.
Vado a farmi un thè caldo, poi riprendo.
 

estersable88

dreamer member
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Ed infatti... finito.
Al di là di ciò che ho già detto... e a prescindere dalla storia in sé che ormai è chiara, rimango perplessa sull'eventuale messaggio ulteriore, sul finale che non ho colto (ammesso che ci sia) che magari l'autore avrà voluto trasmetterci. E' come se mancasse qualcosa, una chiosa generale... non saprei, qualcosa che vada al di là della storia personale sua e della famiglia Finzi-Contini. Comunque... è di certo un libro che va letto: è un classico, una volta che ci si abitua al ritmo ci si prende anche gusto, e poi offre comunque un punto di vista diverso dal solito sulle leggi raziali in Italia.
Vado a postare il commento in PB e ti aspetto qua per continuare a discuterne.
 

Spilla

Well-known member
Ero sicura che avresti finito oggi :mrgreen:.
In effetti ora il racconto è molto scorrevole e anche io penso di finire entro domenica.

Non leggo ancora tutto il tuo commento, preferisco farlo dopo, ma anche io ho notato lo strano rapporto tra Micòl e il protagonista senza nome.In tutta la vicemda, lei è attiva e lui passivo, lei vitale e lui malinconico e decadente.
Micòl non riesce ad essermi molto simpatica. Ha l'aria di una ragazzina snob che ama giocare, un po' anche con i sentimenti delle persone, e che non si mescola mai con il gruppo degli "amici" (ma sono amici, poi, questi ragazzi qui? Mah :?). Forse avrebbe voluto una mossa, un passo audace, da parte del povero protagonista. Non so.
Quanto ad Alberto, personaggio ancora meno definito, ad un certo punto mi è sembrato che il narratore suggerisca che poteva essere innamorato di Malnati... si parla di rossori, di ansia di approvazione, di reticenza riguardo all'argomento donne... non so, mi è sembrato che si adombrasse questa possibilità.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Vi sto seguendo perché credevo che non avrei mai letto il libro, avendo già visto il film ma mi sono resa conto che non ricordavo quasi nulla :W.
Spilla, tu mi puoi capire :wink:. Ester, invece, tu sei ancora troppo giovane per soffrire di problemi legati alla memoria o anche tu fai parte del club delle smemorine :mrgreen:?
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
@Spilla, ma... io credo che poi tanto amici non siano... sono d'accordo sulla tua opinione di Micol, è la stessa mia, Alberto invece non sono riuscita ad inquadrarlo: insofferente, instabile di sicuro... quanto alla possibilità di un amore omosessuale non ne sono sicura, tanto sfuggente è il tratto con cui Bassani l'ha dipinto.
@Minerva no, io faccio parte di un altro club, quello delle "non lo conosco, non l'ho mai/letto"... a volte è frustrante per quante cose mi mancano! Però d'altra parte posso sempre recuperare! :)
 

Spilla

Well-known member
Vi sto seguendo perché credevo che non avrei mai letto il libro, avendo già visto il film ma mi sono resa conto che non ricordavo quasi nulla :W.
Spilla, tu mi puoi capire :wink:. Ester, invece, tu sei ancora troppo giovane per soffrire di problemi legati alla memoria o anche tu fai parte del club delle smemorine :mrgreen:?

Io invece il film non l'ho visto e questo punto lo farei volentieri.
Ma ce ne sono due versioni, una anche recente? Dovrei informarmi :?

Mine, Estersable ha una memoria di ferro, altro che noi due poverette :mrgreen::wink:
 

qweedy

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Anch'io vi sto seguendo, non ho mai letto il libro (nè visto il film), però mi avete incuriosito e ho preso l'e-book. Prima o poi lo leggerò anch'io!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io invece il film non l'ho visto e questo punto lo farei volentieri.
Ma ce ne sono due versioni, una anche recente? Dovrei informarmi :?

Mine, Estersable ha una memoria di ferro, altro che noi due poverette :mrgreen::wink:

Io ho visto quello del 1970 diretto da De Sica, tra gli attori c'è anche Fabio Testi. Ho cercato, ma non ho trovato nessun'altra versione recente
 

Spilla

Well-known member
@Spilla, ma... io credo che poi tanto amici non siano... sono d'accordo sulla tua opinione di Micol, è la stessa mia, Alberto invece non sono riuscita ad inquadrarlo: insofferente, instabile di sicuro... quanto alla possibilità di un amore omosessuale non ne sono sicura, tanto sfuggente è il tratto con cui Bassani l'ha dipinto.
@Minerva no, io faccio parte di un altro club, quello delle "non lo conosco, non l'ho mai/letto"... a volte è frustrante per quante cose mi mancano! Però d'altra parte posso sempre recuperare! :)

Al ritmo di 200 libri all'anno recupererai in men che non si dica :OO
 
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