Frankel, David - Collateral Beauty

Trillo

Active member
Un uomo di successo (Will Smith) perde sua figlia di sei anni a causa di una malattia, e sprofonda in uno stato di profonda tristezza, chiusura e solitudine. Comincia anche a comportarsi in modo strano, scrivendo e inviando lettere a tre astrazioni: il Tempo, l'Amore e la Morte. Non riesce più a trovare un senso alla sua vita e, inoltre, a causa di questo suo improvviso cambiamento, la sua azienda sta andando verso il fallimento. Così, tre suoi amici e colleghi (Edward Norton, Kate Winslet, Michael Peña), per smuoverlo e per salvare allo stesso tempo l'azienda e non perdere il loro lavoro, assoldano tre attori affinché impersonino i tre concetti a cui lui scrive e apparirgli come se fossero allucinazioni. In questo modo sperano da un lato di farlo reagire al tragico evento che lo ha colpito, e dall'altro di dimostrare che non è più nelle condizioni mentali per gestire la sua azienda...

L'idea di personificare tre concetti così importanti e fondamentali come il Tempo, l'Amore e la Morte è sicuramente audace e molto difficile da trattare. Per questo ho seguito il film un po' con qualche pregiudizio e un po' con la curiosità di vedere cosa se ne potesse trarre e in che modo. Alla fine ho trovato artificioso il trattamento delle personificazioni e banale il modo in cui sono stati sviluppati i personaggi e le loro storie. Pensavo almeno di uscirne soddisfatto comprendendo le ragioni del titolo particolare del film, invece questo è trattato in modo sbrigativo e superficiale e non sono riuscito a farlo mio e ad apprezzarlo.

All'inizio del film si mostra come uno stesso slogan espresso in due modi diversi possa avere effetti diversi: in un modo arriva alla mente, nell'altro al cuore. Ecco, a me questo film, nonostante alcune scene commoventi, non è arrivato al cuore, e credo che in realtà abbia solo sfiorato la mia mente. L'unica cosa che mi è piaciuta è stata il finale che riserva due sorprese, una evidente e l'altra che induce qualche dubbio.
 
Alto