231° MG - Povera gente di Dostoevskij

Minerva6

Monkey *MOD*
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Io e Trillo inizieremo questa sera a leggere l'opera di esordio del Dosto, datata 1846, ossia Povera gente.
Volevo fargli conoscere questo autore che amo e per iniziare abbiamo scelto un libro breve, anche se spero che lui proseguirà con quelli più corposi :wink:. Io l'ho già letto ma lo ricordo poco... a proposito del club delle smemorine :mrgreen: (come ho scritto ieri in un post sul precedente MG).
Si tratta di un romanzo epistolare con protagonisti i cugini di secondo grado Varvara e Makar che abitano uno di fronte all'altra.
Se ci fosse qualche altro utente interessato può unirsi a noi :MUCCA.
 

Spilla

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Io sono interessata!:paura:
Se è un libro snello mi unisco volentierissimo!!!
 

Trillo

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Se per snello intendi breve, sì, ha circa 145 pagine (escludendo la prefazione e le note). Se intendi qualcosa tipo elegante, leggero, ecc. non mi sembra il massimo, ma per ora ho letto solo le primissime pagine, quindi non saprei darti un giudizio complessivo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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@ Spilla: sei la benvenuta :D. Lo trovi in ebook gratis su liberliber, il sito dove c'erano pure le novelle :wink:.

@ Trillo: io te l'avevo detto che forse era meglio se iniziavi con uno dei racconti che hai già comprato, Le notti bianche o Il giocatore :BLABLA... Vabbè, dai, mi fa comunque piacere che lo stiamo leggendo insieme, mi sento la madrina al tuo battesimo :wink:.
 

Trillo

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Non ho mica detto che è brutto e pesante :mrgreen:
Lo stile delle prime lettere non mi è sembrato molto sobrio, soprattutto quello di lui, con tutti gli appellativi con i quali si rivolge a lei, e certe cose che ripete per mascherare le sue condizioni e i suoi intenti. Lo stile di lei mi è sembrato invece più fresco e sincero.
Ora invece sto leggendo la parte dei quaderni di lei, quando arriva a fare amicizia con Pokrovskij e devo dire che mi sta piacendo, coinvolgendo e incuriosendo, uno stile completamente diverso!
 

Spilla

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Conosco Dostoevskij :mrgreen:, è un vecchissimo amico:wink:.
Non mi spaventa il suo stile, anzi! Era il numero di pagine a preoccuparmi, diciamo che di norma lui fatica a buttarne giù meno di 500:mrgreen:
Questo libro è stranamente esile, ne sono contenta, così posso farvi compagnia (forse è meglio dire che voi la farete a me :) ).
Io penso di iniziare domani sera, stasera mi dedico a finire i Finzi-Contini.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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@ Trillo: sono stata precipitosa, ma è che ho troppa paura che non ti piaccia... Sono appena arrivata quasi al tuo punto, io però i quaderni devo ancora iniziarli e prima di stasera non ci riuscirò. Lo stile degli uomini russi devoti e innamorati è così :wink:, qui - almeno nella mia traduzione (poi cerco il nome del traduttore e tu ci dirai come si chiama il tuo) - Varvara non è neppure ancora stata chiamata piccioncina :mrgreen:.

@ Spilla: non ci avevo pensato a proportelo quando mi avevi detto che potevamo leggere qualcosa insieme, ma sono contenta che ti sei unita a noi. Poi passeremo a qualcosa di più allegro però... Le novelle con le sue morti e sventure ci aspettano :mrgreen: :wink:.
 

Trillo

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@ Trillo: sono stata precipitosa, ma è che ho troppa paura che non ti piaccia... Sono appena arrivata quasi al tuo punto, io però i quaderni devo ancora iniziarli e prima di stasera non ci riuscirò. Lo stile degli uomini russi devoti e innamorati è così :wink:, qui - almeno nella mia traduzione (poi cerco il nome del traduttore e tu ci dirai come si chiama il tuo) - Varvara non è neppure ancora stata chiamata piccioncina :mrgreen:.
La mia traduzione (quella dell'universale economica feltrinelli) è di Serena Prina. "Piccioncina" non l'ho ancora trovato, ma diverse volte ripete "mia piccola colomba". Per non parlare di quante volte lui usa i diminutivi per ogni cosa...Ad esempio: "animuccia mia", " il solicello", "la finestrella", "annetti", "sono buono buonino", "sono a modino"...è insopportabile :mrgreen: Per fortuna lo stile di Varvara è diverso :D

Una curiosità che ho trovato leggendo il libro: in Russia nell'Ottocento i libri venivano normalmente venduti senza rilegatura. Se la si voleva, bisognava pagare a parte. Non so se da altre parti fosse diverso, ma mi è parso abbastanza curioso.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Mi sono confusa :oops:... La parola giusta era colombella (nel tuo caso hanno tradotto piccola colomba :wink:).
Il mio traduttore invece è Federigo Verdinos, nato a Caserta e morto a Napoli, quindi gioco quasi in casa :mrgreen:.
 

Spilla

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Io ho scaricato dalla biblioteca l'ebook della BUR tradotta da Perego.

A me piacciono i vezzeggiativi rssi e mi dà fastidio quando vengono italianizzati troppo. "Colombella" va bene, ma detesto quando "Batjuska" viene italianizzato con "babbino" o"paparino" :wink:
Per i diminutivi dei nomi propri, poi, ho una vera passione :mrgreen:
Ekaterina può diventare Katja, Katjuscia e Kitty... uno spasso :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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La mia traduzione (quella dell'universale economica feltrinelli) è di Serena Prina. "Piccioncina" non l'ho ancora trovato, ma diverse volte ripete "mia piccola colomba". Per non parlare di quante volte lui usa i diminutivi per ogni cosa...Ad esempio: "animuccia mia", " il solicello", "la finestrella", "annetti", "sono buono buonino", "sono a modino"...è insopportabile :mrgreen: Per fortuna lo stile di Varvara è diverso :D
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Ti ripeto, lo stile è proprio così, però nella mia traduzione non mi pare ci siano tutti questi termini diminutivi :?? Oppure sarà che io ormai ci sono abituata e non ci faccio più caso :wink:.
"A modino" comunque non si può sentire :W, è troppo toscano, stiamo leggendo il Dosto, mica Dante :paura: :mrgreen:.
Posta l'incipit così lo confrontiamo.
Ora posto anche il mio, più le prime citazioni segnate...
 
Ultima modifica:

Minerva6

Monkey *MOD*
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Incipit:
Varvara Alekséevna mia impareggiabile!
Ieri sono stato felice, felicissimo, arcifelice! Una volta almeno, caparbietta che siete, mi avete dato retta. Verso le otto di sera, mi sveglio (voi già sapete, cara, che dopo l’ufficio mi piace schiacciare un sonnellino), prendo la bugia, preparo i miei fogliacci, tempero la penna, e così a caso alzo gli occhi… parola d’onore, il cuore mi dà un tuffo! Come avevate imbroccato il mio desiderio, il desiderio di questo mio cuoricino! Vedo alla vostra finestra una cocca della tendina ripiegata e appuntata al vaso di gelsomini, proprio come io una certa volta vi accennai; e mi sembrò anche, così tra luce e ombra, di veder balenare il vostro visino, e che voi guardaste dalla mia parte, e che pensaste a me.


Citazioni:
i ricordi di allora mi mettono addosso tanta, tanta tristezza... E dire che sono ricordi piacevoli. Curioso, vero? Perfino quel che c’era di brutto, e che a momenti mi faceva arrabbiare, mi torna in mente, dirò così, pulito, allegro, simpatico.
Mi ritrovo perfettamente in questa incoerenza d'animo :ad:.

Non si sentiva il maltempo di fuori e il vento che infuriava. Si stava bene vi dico.
Una volta anche per me era così, ora invece sono diventata troppo sensibile al maltempo, soprattutto al vento che nel mio paese è spesso bufera :W.

E scusatemi, vi prego, se vi ho scritto una lettera così sconclusionata: me ne accorgo ora a rileggerla.
Mi sta capitando sempre più spesso, faccio fatica a mettere per iscritto i miei pensieri e mi sembra davvero di aver scritto messaggi (perché ormai le lettere non si usano più) sconclusionati...

Ovviamente per ora sono solo citazioni che danno sul personale :BLABLA
 

Minerva6

Monkey *MOD*
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Una curiosità che ho trovato leggendo il libro: in Russia nell'Ottocento i libri venivano normalmente venduti senza rilegatura. Se la si voleva, bisognava pagare a parte. Non so se da altre parti fosse diverso, ma mi è parso abbastanza curioso.

Questa cosa non me la ricordavo, se riesco faccio ricerche in merito agli altri stati, altrimenti puoi farle tu se ne hai voglia, ora sono curiosa se a quell'epoca era così dappertutto.
Mi sa che più che alla storia in questo MG darò risalto allo stile, alla traduzione e alle curiosità.
Un'altra cosa che mi è venuta in mente sulla quantità di pagine dei suoi romanzi riguarda il fatto che lui veniva pagato proprio a pagina (non vorrei dire una stupidaggine, ma ricordo che era così) quindi più scriveva e più guadagnava ma nello stesso tempo noi lettori possiamo godere di storie lunghe e interessanti, secondo me non ci sono parti superflue, anche se probabilmente lo faceva per i soldi i suoi capolavori sono lo stesso completi e per nulla ridondanti per chi ama la letteratura russa :ad:
 

Trillo

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Posta l'incipit così lo confrontiamo.
Ora posto anche il mio, più le prime citazioni segnate...
Ci sono diverse cose diverse con la mia traduzione. Ecco il mio incipit:

Mia inestimabile Varvara Alekseevna!
Ieri sono stato felice, enormemente felice, felice come più non si può essere. Voi, mia ostinata, almeno una volta nella vita mi avete ubbidito. A sera, verso le otto, mi sveglio (voi lo sapete, matocka, che amo farmi una dormitina di un'oretta o due, dopo il lavoro), prendo la candela, preparo le carte, faccio la punta alla penna, all'improvviso, per caso, alzo lo sguardo...davvero, il cuore mi ha fatto un tale balzo in petto! Avete capito così bene quello che volevo, quello che il mio cuoricino voleva! Vedo che un angolino della tendina della vostra finestra è piegato e agganciato al vaso della balsamina, preciso preciso quel che vi avevo allora accennato: e mi è pure sembrato che il vostro visetto balenasse alla finestra , che anche voi foste intenta a guardarmi, che anche voi pensaste a me.


Nella nota si spiega che il termine matocka, usato molto spesso dall'autore, serve ad esprimere una forma di rispetto affettuoso nei confronti di una donna giovane. La parola si legge con l'accento sulla prima "a" e con la "c" dolce come si leggerebbe "cima".

La citazione sui ricordi come è scritta da me, invece, è questa:

ma ecco che il ricordo di tutto quello che un tempo era mio mi fa venire la tristezza... Una cosa strana: è angoscioso, eppure i ricordi sono quasi piacevoli. Persino quello che era brutto, che m'indispettiva, anche quello nel ricordo è come se si purificasse della parte brutta e si presentasse alla mia immaginazione con un aspetto affascinante.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi sono dimenticata di dire che il mio traduttore è stato contemporaneo del Dosto, era nato nel 1844, perciò credo che lo stile sia più consono. La tua traduttrice invece credo sia ancora vivente, secondo me è anche giovane, ma per te forse potrebbe essere meglio...
 

Spilla

Well-known member
La mia traduzione è un po' troppo italianeggiante:W... me ne farò una ragione.
Addirittura "Alekseevna" diventa "Aleksjejevna", che non si può vedere :paura:

Comunque mi sento tornata a casa.
Leggere Dostoevskij è come andare a trovare un anziano parente: non ti chiedi più se ti piaccia la casa o la conversazione, sei felice della sua presenza.
Con Dostoevskij le prime pagine sono sempre di beato spaesamento: ma di cosa starà parlando? Chi sono, questi? Come parlano? Come ragionano? In che rapporti sono? Si naviga così, senza bussola.:mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ma certo che ti puoi unire :).
Siamo ancora agli inizi e poi comunque non c'è pericolo di spoiler, puoi già leggere i nostri post e postare anche tu l'incipit se la traduzione è diversa, così la confrontiamo :wink:.
Hai già letto altro del Dosto?
 

velvet

Well-known member
Ma certo che ti puoi unire :).
Siamo ancora agli inizi e poi comunque non c'è pericolo di spoiler, puoi già leggere i nostri post e postare anche tu l'incipit se la traduzione è diversa, così la confrontiamo :wink:.
Hai già letto altro del Dosto?

Allora mi unisco e inizio oggi stesso. :wink:

Sì ho già letto dosto: Il giocatore, le notti bianche, Delitto e castigo e alcuni racconti.
 
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