[Serie TV] - Riverdale

Jessamine

Well-known member
La serie è costruita tramite una struttura corale che suddivide la trama in diverse vicende nelle quali sono coinvolti uno o più personaggi, mostrando le relative interazioni fra di essi. I fatti si svolgono prevalentemente nella fittizia cittadina di Riverdale, idealmente ubicata sulla costa Est degli*Stati Uniti*e che dà il titolo allo show, tuttavia sono talvolta menzionati e mostrati altri luoghi di fantasia (come nel caso di Greendale, cittadina appartenente all'universo*Archie Comics*in cui ha luogo lo spin-off*Le terrificanti avventure di Sabrina*o*Toledo). A livello temporale, la serie si ambienta in un presente mai del tutto specificato. Il filo conduttore di ogni stagione è un mistero da risolvere (l'omicidio di Jason nella*prima stagione, gli attacchi e l'identità del serial killer Black Hood nella*seconda*e Gryphons & Gargoyles nella*terza), al quale si collegano una serie di altri avvenimenti secondari o direttamente connessi ad esso e pertanto finalizzati alla sua risoluzione. L'intero corso degli eventi è raccontato in maniera onnisciente da un narratore, coincidente con il personaggio di Jughead Jones.



Dopo una prima puntata un po' soporifera, ho continuato comunque a vedere almeno la prima stagione di Riverdale. Ammetto che, arrivando dalla serie su Sabrina, continuavo a chiedermi quando cavolo sarebbe saltato fuori l'elemento soprannaturale... solo verso la quinta puntata mi sono decisa a rassegnarmi XD
Che dire, la serie è un teen drama che avanza fra una cosa superprevedibile e svolte di trama assolutamente senza senso. Non è certo qualcosa che guarderei quando cerco una serie TV impegnata, seria e molto bella, ma mentre cucino e voglio godermi una sorta di guilty pleasure, mi ha divertita moltissimo.
È totalmente sopra le righe, si prende decisamente troppo sul serio, però, almeno la prima stagione, mi ha intrattenuta. L'estetica patinata è molto bella: più che per la storia, l'ho seguita più che alro per le immagini.
Mi hanno detto che con la seconda stagione la sceneggiatura peggiora parecchio, ma diciamo che finché non arriverà su Netflix, dubito che avrò lo stimolo di fare la fatica di recuperarla altrove, ecco.

Spoiler (non esattamente, ma nel dubbio, avviso): nella quarta puntata, quando Betty si traveste per punire il molestatore, per un attimo mi ero fatta un film lunghissimo secondo il quale non esisteva nessuna Polly, ma la presunta sorella altri non era che una seconda personalità della stessa Betty, e che i genitori, più pazzi di lei, la assecondassero. Ammetto di esserci rimasta un po' male quando poi Polly è saltata fuori per davvero :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Toh, ma guarda! Non sono stata l'unica a incappare in questa serie... a 52 anni, ma ciò per me non significa gran che, ho visto per scelta altri teen drama. La verità è che avevo sentito parlare molto bene di Peaky Blinders, ma non sapevo di che cosa parlasse, perciò ho cliccato per sbaglio sul bottone a fianco, peccato che solo a metà del pilot abbia capito che non era Peaky Blinders bensì Riverdale :mrgreen: va be', era destino :mrgreen: e comunque ho continuato a guardarla. Concordo in sostanza con Jessamine, non è una serie raffinata o di alto livello, i personaggi sono piuttosto stereotipati e alcuni, come Cheryl, veramente poco realistici ed eccessivi. Guardando i primi due-tre episodi sono stata attratta dalla trama, incentrata sul mistero dell'omicidio di Jason Blossom; ora sono arrivata al 7° e la carne al fuoco è aumentata al punto da distogliere l'attenzione dagli aspetti più interessanti; ormai continuerò a guardarla per curiosità...ma no, non è gran che.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Confesso che, fedele, sto finendo la quarta stagione. Che, rispetto alla seconda e alla terza, è senz'altro un po' migliore, ma altrettanto folle e assurda. Solo se si pensa che è tratta da un fumetto la serie può essere accettabile, anche se comunque molto poco credibile. Domanda: allora perché la guardo? Forse per spegnere il cervello? O perché in fondo mi sono affezionata? Forse la risposta più vicina alla verità è che, ahimé, malgrado tutto è avvincente.
 
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