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Anche a me è piaciuto molto il fatto che non fosse la guerra - o comunque gli eventi storici - il centro del racconto, ma che il punto focale, la costante di tutto il libro fossero le persone con le loro vite, i loro problemi, i cambiamenti, i condizionamenti che quegli stessi eventi storici hanno portato nelle loro esistenze.
E' vero, protagonisti sono gli uomini e le donne, le loro speranze, i loro sogni, i loro sentimenti e la loro umanità, nonostante la guerra e la distruzione. La vita è più forte, si sopravvive e ci si aggrappa a ciò che davvero conta. Tra le macerie si cerca di recuperare non gli oggetti, ma i ricordi.
I ricordi, soprattutto quelli di chi non c'è più, hanno un valore immenso.
Ben volentieri potrei leggere il seguito con voi.
In effetti quando si finisce un libro coinvolgente, sembra di riemergere nel nostro presente provenienti da altro spazio e altro tempo. E si sente un po' di malinconia.
Scusatemi, sono davvero pessima.
Sono ferma al 1926. Non so, faccio davvero fatica a farmi coinvolgere dal racconto, ma non riesco a capire se sia colpa del periodo in cui ho la testa particolarmente all'aria, o se non sia il libro giusto.
Ho come l'impressione che la Korn ci stia facendo vedere una storia potenzialmente molto interessante, senza però mostrarcela per davvero. Ci fa guardare da una finestra, ma non ci permette di vivere assieme ai personaggi. Non riesco nemmeno a spiegarmi al meglio... e appena una situazione comincia a interessarmi, si passa ad altro. E quando torniamo ad un personaggio, sono passati mesi, magari.
Tutte le relazioni sono raccontate, più che mostrate, non entriamo mai nella testa di nessuno... insomma, ho ancora la sensazione che si ha quando si è proprio all'inizio di un romanzo corposo, quando i personaggi e le situazioni ci sono ancora estranei, ma in realtà sono quasi a metà.
L'unica che per ora suscita un po' la mia simpatia è Ida.
Secondo me, in parte la tua sensazione è dovuta anche al fatto che essendo il primo libro di una trilogia, qui l'autrice getta sul "tavolo" tutti i suoi protagonisti, che possono forse sembrare poco approfonditi perchè il racconto scorre molto velocemente. Forse facendo un raffronto con la saga dei Cazalet, che pure aveva molti personaggi, noto che il periodo della seconda guerra mondiale occupa tre o quattro libri, mentre la Korn in un solo libro sorvola un periodo storico molto più lungo. Le situazioni vengono raccontate in modo più rapido, e subito si passa ad altro.
Mi piace che ognuna di noi abbia indirizzato la propria simpatia a una protagonista femminile diversa.Sarei curiosa di leggere la scelta di IreneElle e di Estersable ....
Beh... in fin dei conti credo che la mia preferenza vada ad Enny (si scriveva così?)... però in tutte le donne del libro (come anche negli uomini) ho trovato pregi e difetti, cosa che ha reso la vicenda più realistica perché è ciò che accade anche nella vita reale. Di Kathe mi è piaciuta l'intraprendenza, la forza di schierarsi e di prendere posizione, ma non mi è piaciuta l'eccessiva spigolosità e il saltare spesso a conclusioni affrettate. Ida è forse quella che mi è piaciuta meno... di Lina mi è piaciuta la coerenza, di Luise ho apprezzato la versatilità, ma l'ho trovata un po' stereotipata. Ripensandoci bene, però, il personaggio femminile che più ho preferito è stata Anna, la madre di Kathe: sempre attiva, coraggiosa, sobria, silenziosa ma ferma e vigile.
Ragazze, rientro brevemente per un saluto e per dirvi che io, ahimè, mi sono arenata alle primissime pagine a causa di un problema di salute familiare abbastanza grave. Non ho adesso tempo per la lettura, mi auguro di riprenderlo a brevissimo, così da poter commentare. Mi dispiace perchè sono stata proprio io a proporlo, ma non immaginavo...vi chiedo ancora scusa.
Io ci ho davvero provato in tutti i modi, ma la lettura non sta proprio ingranando.
Lo sto trovando davvero noioso e poco coinvolgente, e lo leggo molto controvoglia. Non so, mi sembra non abbia assolutamente nulla da dirmi in più rispetto a tanti altri libri simili sul tema.
Se non fossi stata in MG, probabilmente lo avrei abbandonato molto prima
Mi dispiace, perché leggere in compagnia mi piace sempre, ma la vita è troppo breve per leggere libri che non ci arricchiscono
Chissà, magari tra qualche anno lo riprenderò e lo riuscirò ad apprezzare
Irene, spero che le cose si risolvano al più presto per il meglio!
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