Westover, Tara - L'educazione

Kira990

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Tara, la sorella e il fratello sono nati in una famiglia di mormoni anarco-survivalisti delle montagne dell'Idaho. Non sono stati registrati all'anagrafe, non sono mai andati a scuola, non hanno mai visto un dottore. Sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede all'esterno o cosa sia successo in passato. Fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: d'estate, stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice; d'inverno, lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. Fino a diciassette anni Tara non ha idea di cosa sia l'Olocausto o l'attacco alle Torri gemelle. Con la sua famiglia, si prepara alla prossima fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con il sacco d'emergenza sempre a portata di mano. Il clima in casa è spesso pesante. Il padre è un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. Il fratello è chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. La madre cerca di aiutarla ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. Poi Tara fa una scoperta: l'educazione. La possibilità di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. Una rivelazione. Il racconto di una lotta per l'auto-invenzione. Una storia di feroci lealtà famigliari e del dispiacere che viene nel recidere i legami più stretti...

Mi sono avvicinata a questo libro avendo male interpretato la trama. Pensavo approfondisse l'argomento mormoni, idee usi e costumi della comunità. Invece mi trovo a leggere una storia di sopravvivenza, scoperta di sé stessi, l'ever messo in discussione quello che è stata la tua intera vita e, poi di conseguenza, di rinascita.
Un libro forte per i contenuti. E' una storia vera e non lontana dai nostri giorni, anzi praticamente è successo tutto ieri e oggi sta ancora accadendo.
E' un libro che dovrebbe essere letto e riletto. Qui non si tratta di scappare da una religione che ci sta stretta, tutt'altro. Qui si scappa da una situazione di violenza sia fisica che psicologica, si scappa da una vita scelta e imposta da un padre manipolatore e dalle idee assurde. Si scappa da una vita di ignoranza dove il posto della donna è solo quello di servire il marito e la famiglia, dove se tuo padre ti impone azioni mortalmente pericolose tu devi farle quello ti viene detto.
Tara ha fatto un altro grandissimo passo per uscire da questa mentalità, da queste convinzioni che ti sono state imposte dalla nascita da persone che dovrebbero amarti sopra ogni cosa. Ha avuto la forza e il coraggio di staccarsi da tutto ciò, di andare oltre a tutto ciò che le è stato insegnato per andare verso l'ignoto, verso il peccato allontanandosi dalla famiglia. Questo percorso lo chiama L'educazione.
Insomma è un libro che può dare molto.
Alcune cose non mi tornano perfettamente, ad esempio non capisco come possano dei ragazzi che non sono andati mai a scuola, quindi presumo sappiano appena leggere e scrivere, riuscire a studiare da soli e imparare abbastanza per superare esami di ammissione ad università anche prestigiose, oppure come sia possibile che siano sopravvissuti a certi incidenti accaduti senza intervento medico.
Ammiro però anche il coraggio di Tara di scrivere la sua storia, di far conoscere al mondo le umiliazioni subite, dopo aver faticato tanto per distaccarsi da quel mondo.
 

qweedy

Well-known member
Mentre leggevo questo libro sconvolgente e drammatico, speravo e mi auguravo che non fosse ispirato a una storia vera.
Solo al termine ho controllato e ho visto che purtroppo era la storia dell'autrice: cresciuta in una famiglia di mormoni integralisti, anarco-survivalisti ossessionati dalla religione, guidata da un padre fanatico, manipolatore, con problemi psichiatrici e da una mamma sottomessa e succube, con l'aggravante della presenza di un fratello molto violento che la maltratta psicologicamente e fisicamente.

Tara non è mai andata alla scuola pubblica; lei ed i suoi fratelli non potevano andare all'ospedale, essere curati da un medico, prendere medicine, avere un certificato di nascita, andare a scuola, studiare. Potevano solo lavorare nella discarica di rifiuti del padre, ai suoi ordini, preparare scorte di cibo per la fine del mondo, aiutare la madre guaritrice a preparare erbe e oli essenziali.
La madre ha insegnato ai suoi figli a leggere e a scrivere ma lo ha fatto soltanto affinché potessero leggere le Sacre Scritture.
I figli sono cresciuti preparandosi per i Giorni dell’Abominio (uno tra tutti, il capodanno del 2000), quando il sole si sarebbe oscurato e la luna avrebbe grondato un liquido simile al sangue.

Per salvarsi, Tara ha dovuto con enorme dolore e con grandissimi sensi di colpa mettere una distanza anche fisica tra sé e la sua famiglia disfunzionale, violenta e manipolatoria. Ma la difficoltà maggiore è stata la distanza psicologica, il sentirsi rifiutata dalla sua famiglia d'origine.

E' una lettura disturbante, dura, questo memoir dei primi trenta anni di vita vissuti da Tara prima nelle montagne dell'Idaho e poi tra Cambridge (UK) e Harvard, fra gli anni Ottanta e il Duemila.

Anche a me sembra poco verosimile che una bambina che vive fuori dal mondo e che a malapena sa leggere possa da autodidatta riuscire a superare ammissioni a college e università prestigiose, pur con la fortuna di aver trovato professori che hanno creduto in lei.
Credo comunque che porterà con sé per tutta la vita la spaccatura psicologica a cui deve la sua rinascita, essere stata costretta a ripudiare la propria famiglia per salvare se stessa.

Adesso Tara Westover, 33 anni, è una giornalista e una storica, vive in Inghilterra e, dopo una laurea alla Brigham Young University, ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia a Cambridge.

Consigliato a chi ama le storie forti e disturbanti. Voto 5 per la trama (lo stile di scrittura è semplice)


«Potete chiamare questa presa di coscienza in molti modi.
Chiamatela trasformazione. Metamorfosi. Slealtà. Tradimento.
Io la chiamo un'educazione.»

«Ho perdonato i miei genitori quando ho perdonato me stessa»
 

Meri

Viôt di viodi
Un libro molto forte, fatichi e soffri insieme alla protagonista e quando vorrebbe tornare indietro o arrendersi vorresti urlarle "No, ormai sei quasi arrivata". Come è già stato detto non è una questione di religione, ma la religione diventa la scusa x una violenza brutale e folle, la causa è l'ignoranza.
Un appunto alla traduzione: congiuntivo sconosciuto:mad:
 
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