Il mio libro preferito

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Lo so che il forum pullula di discussioni di questo tipo in tutte le salse, però la apro lo stesso :mrgreen: Devo partecipare a un corso che ha a che fare con la lettura e mi è stato detto "Porta il tuo libro preferito".

Dapprincipio ho pensato "Ah, sì, certo, che bello".

Subito dopo, panico. Quale è il mio libro preferito? Quello preferito in assoluto?

Certo, ci sono libri che ho amato e amo più di altri, ma mica uno solo. E poi ... Cent'anni di solitudine, Trilogia della città di K, Furore di Steinbeck, Se questo è un uomo, L'urlo e il furore di Faulkner, Cecità di Saramago, Il dio delle piccole cose di Arundhati Roy... la mia mente e il mio cuore li catalogano immediatamente tra i miei preferiti, ma cosa sono in grado di raccontare oggi di questi libri, a distanza di anni dalla lettura? Quale sceglierò e perché?

E voi, avete un libro preferito, uno solo? E perché?
 

bouvard

Well-known member
Anch'io ho tanti libri che amo, ho anche diversi libri del cuore, ma ogni volta che devo consigliare a qualcuno un libro assolutamente da leggere il primo che mi viene in mente è sempre lo stesso. In effetti i primi due che mi vengono in mente sono sempre gli stessi. Questo vuol dire che sono i miei libri preferiti? Non lo so, non ho mai visto la cosa sotto quest'ottica, di sicuro sono in assoluto i due libri che vorrei che tutti leggessero. Il primo che mi viene in mente è: Il deserto dei tartari. Ed il secondo: Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Il libro di Buzzati mi piace per quei silenzi assordanti, per quell'attesa infinita. Mi piace perché è lo specchio della vita del 90% delle persone, tutte in perenne attesa di qualcosa di non ben chiaro (neppure a noi stessi), una vita vissuta con lo sguardo costantemente posato sull'orizzonte, sul futuro e alla fine mai effettivamente vissuta...difficile da spiegare...

p.s. ma davvero ti è piaciuto Il dio delle piccole cose? :paura: io lo metto tra i libri più brutti mai letti!!! :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
p.s. ma davvero ti è piaciuto Il dio delle piccole cose? :paura: io lo metto tra i libri più brutti mai letti!!! :mrgreen:

:mrgreen::mrgreen: Credo sia piaciuto solo a me o quasi ... l'ho letto 15 anni fa però, ricordo poco, mi era piaciuto il lento delinearsi e chiarirsi della storia, di cui all'inizio non si capisce niente, e poi la narrazione candida di fatti drammatici visti dai bambini ... e poi ... boh... torniamo al discorso precedente :mrgreen: forse dovrei rileggerlo per capire se mi piace ancora :?
 

Spilla

Well-known member
Anch'io ho tanti libri che amo, ho anche diversi libri del cuore, ma ogni volta che devo consigliare a qualcuno un libro assolutamente da leggere il primo che mi viene in mente è sempre lo stesso. In effetti i primi due che mi vengono in mente sono sempre gli stessi. Questo vuol dire che sono i miei libri preferiti? Non lo so, non ho mai visto la cosa sotto quest'ottica, di sicuro sono in assoluto i due libri che vorrei che tutti leggessero. Il primo che mi viene in mente è: Il deserto dei tartari. Ed il secondo: Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Il libro di Buzzati mi piace per quei silenzi assordanti, per quell'attesa infinita. Mi piace perché è lo specchio della vita del 90% delle persone, tutte in perenne attesa di qualcosa di non ben chiaro (neppure a noi stessi), una vita vissuta con lo sguardo costantemente posato sull'orizzonte, sul futuro e alla fine mai effettivamente vissuta...difficile da spiegare...

p.s. ma davvero ti è piaciuto Il dio delle piccole cose? :paura: io lo metto tra i libri più brutti mai letti!!! :mrgreen:

È piaciuto molto anche a me :wink:, mentre Il deserto dei tartari l'ho dovuto iniziare due volte e quando mi sono obbligata a finirlo mi ha provocato uno dei più lunghi e bui "blocchi del lettore" degli ultimi anni :paura: :mrgreen:
Ma anche Cent'anni di solitudine, iniziato due volte, mai sono riuscita a finirlo :mrgreen:
Il mondo (della lettura) è bello perché è vario :wink:

Leggendo qui ripensavo che per moltissimi anni forse avrei risposto "Il gabbiano Jonathan Livingstone". Sono secoli che non lo riprendo, penso che ora lo troverei molto meno affascinante. Eppure amo molto il ricordo delle emozioni che mi ha dato. E via così: le letture, come la vita, stanno dentro un continuo divenire :wink:
 

qweedy

Well-known member
Leggendo qui ripensavo che per moltissimi anni forse avrei risposto "Il gabbiano Jonathan Livingstone". Sono secoli che non lo riprendo, penso che ora lo troverei molto meno affascinante. Eppure amo molto il ricordo delle emozioni che mi ha dato. E via così: le letture, come la vita, stanno dentro un continuo divenire :wink:

Sottoscrivo in pieno, credo anch'io che dato che noi cambiamo nel tempo, anche i nostri libri preferiti cambiano.

Dovendone indicare uno solo, - ora - direi che il più significativo per me è La trilogia della città di K. di Agotha Kristof.
 

Shoshin

Goccia di blu
Durante tutti questi mesi di cammino
mio interiore ho tenuto con me,e spesso riaperto,
un libro che adoro e rispetto per tutto quello
che mi ha donato.Si tratta di Hotel Silence della scrittrice Audur Ava Olafsdottir .Mi resterà nel cuore per molto tempo,
come libro che mi ha curata e sostenuta.
Persino guardare la copertina mi fa sentire capace
di tenere ancora lo sguardo alto davanti a me.


"La sofferenza, questa pratica misteriosa, accende la speranza”.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Alla fine ho iniziato a ri-sfogliare Città di K, ho scelto quello...l'ho riletto in un pomeriggio e una mattina e mi è piaciuto più della prima volta!
 

Monica

Active member
Anch'io ne ho diversi: L'amico ritrovato, L'analfabeta ( Kristof) ,La libreria della rue Charras ( Adimi) ,la Trilogia di Stieg larsson ecc....ma in questo momento( dato che l'ho appena terminato): Zia Mame di Patrick Dennis:una rivelazione,ho riso come una matta dall'inizio alla fine,un personaggio indimenticabile :)
 

Matteo☆

Member
ciao a tutti.

Dei libri che avete citato ne ho letto qualcuno. Tutti molto belli. Forse cadrò nel banale non so... per me il libro preferito è quello che mi ha emozionato di più, che mi sono sentito vivermi dentro, e che se ci ripenso muove ancora dentro di me dei mondi.
A me è venuto subito in mente, Il vecchio e il mare di Hemingway. la lotta fino allo stremo tra l'uomo e la natura. Riletto metaforicamente come la lotta che fa ognuno di noi. non importa se sia mare, interiore, un obbiettivo da raggiungere, o qualsiasi altra cosa. ma buttarsi fino allo stremo, lottare, poco importa se alla fine sarà una sconfitta, ma comunque mettercela tutta; anche se il mare e l'obbiettivo sembrano troppo grandi, tu metticela tutta, combatti: questa è già in se la vittoria. un libro così piccolo, ma dalla vastità immensa!

ciao
 

Grantenca

Well-known member
Non è facile rispondere ad un quesito come questo. Molto dipende dall'età in cui si legge un'opera. Fiesta di Hemingway e Tenera è la notte di Fitzgerald quando ero molto giovane, poi il deserto dei Tartari di Buzzati. Nella maturità direi Anna Karenina di Tolstoj e Furore di Steinbeck. Ma ne dimentico moltissimi altri....che senz'altro ho apprezzato come quelli citati. Questa discussione è comunque utile: certamente mette in evidenza per ognuno libri di ottima qualità non ancora conosciuti.
 

Matteo☆

Member
Non è facile rispondere ad un quesito come questo. Molto dipende dall'età in cui si legge un'opera. Fiesta di Hemingway e Tenera è la notte di Fitzgerald quando ero molto giovane, poi il deserto dei Tartari di Buzzati. Nella maturità direi Anna Karenina di Tolstoj .
Ciao

Anna Karenina l'ho finitito di leggere ieri. Sono d'accordo con te sul fatto dell'età. Se prendiamo per esempio Siddharta di hesse, lo leggi a 15'anni, lo rileggi dopo 10...10 ancora...10 ancora... lo percepisci in maniera sempre diversa. Il testo è sempre quello ma cambi tu.

Ciao grazie
 

Monica

Active member
Matteo☆;462318 ha scritto:
ciao a tutti.

Dei libri che avete citato ne ho letto qualcuno. Tutti molto belli. Forse cadrò nel banale non so... per me il libro preferito è quello che mi ha emozionato di più, che mi sono sentito vivermi dentro, e che se ci ripenso muove ancora dentro di me dei mondi.
A me è venuto subito in mente, Il vecchio e il mare di Hemingway. la lotta fino allo stremo tra l'uomo e la natura. Riletto metaforicamente come la lotta che fa ognuno di noi. non importa se sia mare, interiore, un obbiettivo da raggiungere, o qualsiasi altra cosa. ma buttarsi fino allo stremo, lottare, poco importa se alla fine sarà una sconfitta, ma comunque mettercela tutta; anche se il mare e l'obbiettivo sembrano troppo grandi, tu metticela tutta, combatti: questa è già in se la vittoria. un libro così piccolo, ma dalla vastità immensa!

ciao

A me non è piaciuto affatto il vecchio e il mare....non ci si misura in una lotta impari,è da sciocchi. In generale ,nella vita se devi combattere per avere qualcosa vuol dire che non merita.Le cose belle o ci sono o non ci sono..la vita come lotta è solo degli animali.......
 

Matteo☆

Member
A me non è piaciuto affatto il vecchio e il mare....non ci si misura in una lotta impari,è da sciocchi. In generale ,nella vita se devi combattere per avere qualcosa vuol dire che non merita.Le cose belle o ci sono o non ci sono..la vita come lotta è solo degli animali.......

Ciao Monica,

Accolgo quello che ti piace e non ti piace, anche il tuo punto di vista che in parte condivido. condivido che, se ti trovi nella savana e per sfamarti devi mangiare un leone, meglio se punti a qualcosa di più piccolo, così facendo avrai più probabilità di non morire di fame e di sopravvivere. trovo sbagliato anche "combattere" per falsi ideali. idealizzare è sempre sbagliato: si idealizzano le persone, le cose, i concetti. per gli ideali si fanno le guerre. a volte devi avere il coraggio di abbandonare il tuo stesso pensiero, le tue convinzioni.
le cose belle ci sono sempre se apriamo bene gli occhi. intesa come "lotta" interiore, per rompere i tuoi schemi, chiusure, idee sbagliate, falsi desideri, illusioni. consiste nel fare un passo, fare un bel respiro e andare oltre. fare quel passo a volte costa tanta fatica. uscire da noi stessi. quel qualcosa che tu dici non merita, si chiama libertà!
quella degli animali non è per me una lotta. loro anno l'istinto, uccidono per sopravvivere, non per possedere, per avere di più. noi umani abbiamo l'intelligenza e, sotto certi aspetti siamo peggio degli animali.
Dobbiamo fare come Davide con il gigante Golia: lottare e vincere, a volte sputare anche sangue, fare fatica, rompersi. per avere la libertà, la pace, per far parte di qualcosa di più grande, più grande di noi stessi. perchè c'è lo meritiamo tutti quanti!

ciao Monica grazie:D
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La campana di vetro perché per me è stato più di un libro, è stato un tumulto di emozioni.
 

Monica

Active member
Matteo☆;462363 ha scritto:
Ciao Monica,

Accolgo quello che ti piace e non ti piace, anche il tuo punto di vista che in parte condivido. condivido che, se ti trovi nella savana e per sfamarti devi mangiare un leone, meglio se punti a qualcosa di più piccolo, così facendo avrai più probabilità di non morire di fame e di sopravvivere. trovo sbagliato anche "combattere" per falsi ideali. idealizzare è sempre sbagliato: si idealizzano le persone, le cose, i concetti. per gli ideali si fanno le guerre. a volte devi avere il coraggio di abbandonare il tuo stesso pensiero, le tue convinzioni.
le cose belle ci sono sempre se apriamo bene gli occhi. intesa come "lotta" interiore, per rompere i tuoi schemi, chiusure, idee sbagliate, falsi desideri, illusioni. consiste nel fare un passo, fare un bel respiro e andare oltre. fare quel passo a volte costa tanta fatica. uscire da noi stessi. quel qualcosa che tu dici non merita, si chiama libertà!
quella degli animali non è per me una lotta. loro anno l'istinto, uccidono per sopravvivere, non per possedere, per avere di più. noi umani abbiamo l'intelligenza e, sotto certi aspetti siamo peggio degli animali.
Dobbiamo fare come Davide con il gigante Golia: lottare e vincere, a volte sputare anche sangue, fare fatica, rompersi. per avere la libertà, la pace, per far parte di qualcosa di più grande, più grande di noi stessi. perchè c'è lo meritiamo tutti quanti!

ciao Monica grazie:D

Wow !! Grazie Matteo per i tuoi consigli.. non è facile cambiare se stessi ,è faticoso....
 
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