C GdL - I fratelli Ashkenazi di Israel J. Singer

Spilla

Well-known member
Pronte... via!
Domani si parte con la lettura di questo lungo racconto, che ci porterà... chissà dove?
Io non conosco né il libro né l'autore, quindi sono curiosa di scoprire cosa mi riserverà questo viaggio.

Al momento siamo in cinque lettrici
  • Qweedy
  • Shoshin
  • Estersable88
  • Elisa
  • Spilla


ma chiunque volesse unirsi sarà il benvenuto :HIPP
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io devo ancora prenderlo in biblioteca e vedo se riesco andare tra giovedì e venerdì se no la prossima settimana :)

ho visto che sono 783 pagine, apperò :mrgreen:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Io ho letto su internet che sono 830 pagine, boh, credo dipenda dalle edizioni... non ho ancora controllato la mia.
Comunque pronta, da domani si comincia. Spilla, l'autore è lo stesso della Famiglia Karnowski... fidati, se questo libro è come quello si lascerà leggere in un baleno. Mi aspetto buone cose da questa lettura.
 

qweedy

Well-known member
Sono pronta anch'io con l'e-book, traduzione di Bruno Fonzi, ed. Longanesi. 760 pagine

Sto leggendo un libro di oltre mille pagine, sono oltre la metà, domani lo interrompo per entrare nel mondo di Singer.
 

Shoshin

Goccia di blu
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Il mio libro è edito da Bollati e Boringhieri.
Reca una lunga introduzione del 1970 di
Claudio Magris.La traduzione è di Bruno Fonzi
Le pagine sono 759.
 

Shoshin

Goccia di blu
Ho attraversato le prime 110 pagine di quest'opera
imponente.
Ho riconosciuto i tratti narrativi di Israel Singer,
di cui continuo sempre più ad apprezzare la capacità evocativa e l'intensità e la potenza .
Credo di aver già scelto il mio faro nel libro..
Il giovane ragazzo Jacob Bunim.E non scrivo altro
per non disturbarvi con eventuali anticipazioni.
 

qweedy

Well-known member
Inizio stasera.

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Nato nel 1893, undici anni prima del fratello futuro premio Nobel per la letteratura nonché impareggiabile cantore dello scomparso mondo yiddish, Israel Joshua ebbe una vita per certi versi parallela a quella del talentuoso fratello. Attratto in gioventù dalla pittura, poco dopo i vent’anni si convertì ad altra forma d’arte e cominciò con lo scrivere racconti di stampo chassidico. Dopo aver peregrinato tra la campagna polacca, Varsavia e Kiev, nel 1933 Israel Joshua emigrò in America.
Israel Joshua Singer non ci racconta lo sterminio, perché ancora non lo conosceva – del resto egli morirà d'infarto nel 1944, prima della fine della guerra.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Non ho ancora cominciato... oggi sono stata poco bene, vedremo se riuscirò a leggere qualcosa più tardi. Comunque anche la mia edizione è tradotta da Bruno Fonzi ed è della Longanesi, però del 2004.
 

Spilla

Well-known member
Libro 1 cap 4

Iniziato anche io.
Per fortuna la scrittura è scorrevolissima, dimenticavo quanto siete veloci, mie care compagne di lettura!

La mia edizione è digitale, e purtroppo si tratta di un Newton Compton (l'avevo comprato in offerta senza rendermene conto :paura:).
Al momento, comunque, a parte qualche ingenuità di traduzione, non mi trovo male. Speriamo :boh:!

Sono a pagina 50 circa. È stato bello veder crescere la città di Łódź. Mi ha divertito l'escamotage con cui Reb Solomon David Preiss ha aggirato il divieto di lavorare al sabato :mrgreen:. E mi sono commossa davanti alla descrizione della condizione di moglie chassidica. Avevo appena letto che presso gli ebrei osservanti del tempo di Gesù la donna era considerata meno di nulla, e non lo avevo trovato stupefacente, visto che in quel caso si parlava di una società tradizionale. Ma qui si racconta di un'epoca molto più recente e, confesso, mi aspettavo che la società ebraica fosse ormai più evoluta.
 

Shoshin

Goccia di blu
"...Un libro magnifico e potente,un'opera magistrale,che vive in quel miracoloso punto d'equilibrio dove si incontrano il particolare e l'universale,il singolo e l'intero consesso umano.."
Dal Web


Israel J.Singer sa guardare con grande profondità nell'animo umano,e attraverso il racconto delle vite dei personaggi dei suoi romanzi porta alla luce decenni di storia.Tutto è papabile,tutto si spiega in questo suo raccontare un destino comune a milioni di persone...che lui non vedrà.

Sono alla pagina 217 e aspetto di ritrovare Jacob Bunim.
Non ho simpatia per il fratello.Non mi piace
il suo animo e preferisco conoscere attraverso Jacob
tutto il senso di questo capolavoro.
 

Spilla

Well-known member
Pagina 90 circa

Si stanno delineando le famiglie, i gruppi, le relazioni. È un mosaico davvero interessante.
Mi affascina questo mondo dell'ebraismo osservante, che permea ogni momento della vita personale. Singer sembra guardarlo al tempo stesso con affetto e con ironia, denunciandone l'essessivo legalismo, il perbenismo, talvolta l'opportunismo. La comunità chassidica sembra dimenticare le persone e guardare solo l'esteriorità. Simcha Meyer gode da parte di tutti di uno strano rispetto venato di disprezzo. È potente, non amabile. Prevedo grandi sofferenze future per chi gli sarà accanto.
Mi sto chiedendo se ci sia qualche significato simbolico nei tratti così rigidi dei personaggi :?
 

qweedy

Well-known member
capitolo 20

E' straordinario come Singer riesca a farci "scivolare" con naturalezza nel mondo chassidico. Il rigido rispetto di una serie dettagliata di norme di comportamento, di minuziose ritualità, la scala di valori che deriva dalla inflessibile ortodossia sono per me sconcertanti.
La condizione delle donne non è delle migliori, il ruolo femminile è pesantemente marginale, mi ha fatto però sorridere vedere come insultavano i loro mariti, che comunque non facevano una piega: le parole e le lacrime delle donne non venivano minimamente considerate, e così pure gli insulti e men che meno la loro volontà.
 

Shoshin

Goccia di blu
http://www.gliscritti.it/blog/entry/931

Piccolo contributo al post...
È un mondo complesso
quello che leggiamo
nei libri di Singer.
Può essere utile avere qualche
punto di riferimento.
Ho raggiunto le mie prime 400 pagine.
Però sono costretta a fermarmi un poco.
Devo riposare gli occhi.
Non scrivo nulla perché non voglio svelare
niente per rispetto della vostra lettura.

C'è una giovane ragazza che
ho incontrato nelle ultime pagine lette che
mi è subito piaciuta.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
E' straordinario come Singer riesca a farci "scivolare" con naturalezza nel mondo chassidico. Il rigido rispetto di una serie dettagliata di norme di comportamento, di minuziose ritualità, la scala di valori che deriva dalla inflessibile ortodossia sono per me sconcertanti.
La condizione delle donne non è delle migliori, il ruolo femminile è pesantemente marginale, mi ha fatto però sorridere vedere come insultavano i loro mariti, che comunque non facevano una piega: le parole e le lacrime delle donne non venivano minimamente considerate, e così pure gli insulti e men che meno la loro volontà.

Mi trovi perfettamente d'accordo. E' il secondo libro di Singer che leggiamo ed in entrambi ho provato e provo una sensazione indescrivibile quando ci descrive la cultura e le abitudini degli ebrei polacchi... è un misto di timore, rispetto, ma anche tristezza. Non è solo questo, ma non so spiegarlo meglio, è qualcosa di troppo indefinito e sfuggente eppure costante nella lettura di questo romanzo. Lo avverto di più qui perché ovviamente questo libro è completamente basato (almeno finora) sulla situazione polacca che nella Famiglia Karnowski era più presente nella prima parte.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Fine cap. 14-possibile spoiler

Eccomi, sono sopravvissuta a malanni vari ed ora sto letteralmente volando nella lettura! Quanto mi piace l'immediatezza dello stile di Singer e la sua schiettezza di esposizione! Con una scrittura completa eppure mai ampollosa riesce a portarci esattamente dove vuole: in questo caso a Loz, agli inizi del Novecento, fra tessiture a telaio ed a vapore, fra ebrei pietisti e chassidici, ebrei paganeggianti che osano travestirsi da gentili, gentili che - per la verità - sono poco presenti almeno fin qui. Con attenzione chirurgica Singer ci presenta una società - la comunità ebraica per cui Loz sarà famosa anche ai tempi della II guerra mondiale - estremamente chiusa, diffidente, settaria, direi fanatica, senza tralasciare la forte componente maschilista e misogina. E l'autore ci parla di tutto questo con il distacco che deriva dall'osservazione esterna, ma anche da una profonda conoscenza dell'ambiente, del contesto e delle dinamiche sociali.

Intanto, nella storia, abbiamo conosciuto un caleidoscopio di personaggi, come accade in molti romanzi che descrivono comunità ebraiche. In particolare abbiamo conosciuto i genitori dei fratelli Ashkenazi e i loro figli. Per la verità abbiamo conosciuto di più il più antipatico e pericoloso, Simcha, di cui già si delineano chiaramente le mire... attendo di conoscere meglio Jacob prima di esprimermi di più. Inoltre abbiamo conosciuto un'altra famiglia, gli Alter... ed anche qui attendo con curiosità di seguire il destino (ossia i comportamenti e le decisioni) di Dina.
 

Shoshin

Goccia di blu

Nel canto abitano le preghiere.
C'è una grande quantità di filmati
di danze e canti non solo chassidim .
Sono un misto di gioia e malinconia.
Luce e ombra.
Questo filmato descrive tante cose.
 
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