E se...

Orazio

Member
Fosse l'ignoranza che uccide lentamente le persone?
Quando quello che esprimi,quello che provi,quello che comprendi sei soltanto tu a poterlo fare,e tutto intorno a te l'ignoranza rende cieche,mute e sorde le persone. Alla fine quello che muore pero`sei tu come un esule,gli ignoranti,quelli sopravvivono nella loro ignoranza superba.
 

Matteo☆

Member
Fosse l'ignoranza che uccide lentamente le persone?
Quando quello che esprimi,quello che provi,quello che comprendi sei soltanto tu a poterlo fare,e tutto intorno a te l'ignoranza rende cieche,mute e sorde le persone. Alla fine quello che muore pero`sei tu come un esule,gli ignoranti,quelli sopravvivono nella loro ignoranza superba.

Ciao Orazio,

L'ignoranza rende la vita più povera, la priva di contenuti, e la rende qualitativamente meno apprezzabile. Sapendo più cose, comprendi di più quello che ti circonda, e quello che è dentro di te. Il sapere crea un'apertura verso il mondo; gli altri. Di conseguenza, ti rende anche più aperto, accogliente, a chi sa meno. Il sapere ti rende ricco e consapevole, che ci sono persone, che ne sanno molto di più; in un atteggiamento di umiltà. Quello che uccide non è l'ignoranza, ma l'indifferenza.

Ciao grazie
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io però certe volte penso: Beata ignoranza!
E invidio gli ignoranti che non si fanno troppe domande e problemi e sicuramente vivono più serenamente di me che invece con la mia curiosità voglio sempre sapere e comprendere troppe cose :W.
 

malafi

Well-known member
Quanto dice Minerva non è per nulla banale e spesso lo condivido.

Curiosità e sapere (che spesso sono in relazione causa/effetto reciproco) sono la molla per la crescita, personale e sociale.
Ma è vero che più siamo inclini alla conoscenza/curiosità, più siamo insoddisfatti di noi stessi e più affrontiamo la vita in modo impegnativo.
Anche a me ogni tanto piacerebbe essere più easy e vivere nella beata ignoranza di quello che non so che è da scoprire e che non è da da tenere sotto controllo.
perchè ciò spesso è fonte d'ansia.
 

Matteo☆

Member
Un detto dice: meno capire, meno patire. Credo che l'intelligenza di una persona, vada a pari passo con la sensibilità che ha. E le persone molto sensibili, appunto perché... capiscono e sentono più degli altri, spesso soffrono di più. Non è che il mondo sia tutto rose e fiori, e che le persone siano tutte brave e gentili. Dobbiamo imparare ad usare bene l'intelligenza e la sensibilità che abbiamo, incanalarla in modo positivo. A volte può essere difficile, ma si può fare! È un allenamento, una crescita. La curiosità usata bene, ti porta alla ricerca e alla scoperta del bello. Ci sono tante cose belle da scoprire.
Poi... non credo che una persona stupida e che non si fa domande viva meglio.
Se hai il dono dell'intelligenza e della sensibilità, devi imparare a sfruttarlo bene, mettendolo anche a servizio degli altri. Ringraziare che ti è stato dato un dono... donalo!

Buona giornata!
Grazie:D
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Io però certe volte penso: Beata ignoranza!
E invidio gli ignoranti che non si fanno troppe domande e problemi e sicuramente vivono più serenamente di me che invece con la mia curiosità voglio sempre sapere e comprendere troppe cose :W.


"Eppure le scimmie, le nostre progenitrici come le chiamava Prospero, non ci pensavano all'emancipazione femminile. Non pensavano nemmeno di arrivare sulla luna prima di altre scimmie o di curare le malattie o di farsi belle per la sera. Farsi belli per la sera era una cosa a cui Tosca non aveva mai pensato, non prima di allora per lo meno".
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Condivido abbastanza il post di Matteo ma vorrei essere puntiglioso per quanto riguarda:

Matteo☆;462542 ha scritto:
Credo che l'intelligenza di una persona, vada a pari passo con la sensibilità che ha.

Aristotele, Sant'Agostino, Voltaire, Newton e Einstein concordarono che ci sono fondamentalmente 4 tipi di persone:
1. quelle intelligenti che ci arrivano col cervello
2. quelle sensibili al cuore che ci arrivano quando soffrono o vedono soffrire
3. quelle sensibili al portafoglio che ci arrivano quando gli tocca sborsare
4. quelli che è più facile buttarglielo nel **** che ficcarglielo in testa(*),
indi perciò, intelligenza e sensibilità sono cose diverse; una può stimolare l'altra, ma sono diverse e disgiunte.

Infatti un verme non è granché intelligente, ma soffre il solletico come un premio nobel.

(*) non mi sovviene la citazione in latino di Sant'Agostino, mi dispiace.

E' un periodo che sono sempre via e fatico a partecipare, perciò vi leggo e basta.
Saluti
 

Matteo☆

Member
Condivido abbastanza il post di Matteo ma vorrei essere puntiglioso per quanto riguarda:



Aristotele, Sant'Agostino, Voltaire, Newton e Einstein concordarono che ci sono fondamentalmente 4 tipi di persone:
1. quelle intelligenti che ci arrivano col cervello
2. quelle sensibili al cuore che ci arrivano quando soffrono o vedono soffrire
3. quelle sensibili al portafoglio che ci arrivano quando gli tocca sborsare
4. quelli che è più facile buttarglielo nel **** che ficcarglielo in testa(*),
indi perciò, intelligenza e sensibilità sono cose diverse; una può stimolare l'altra, ma sono diverse e disgiunte.

Infatti un verme non è granché intelligente, ma soffre il solletico come un premio nobel.

(*) non mi sovviene la citazione in latino di Sant'Agostino, mi dispiace.

E' un periodo che sono sempre via e fatico a partecipare, perciò vi leggo e basta.
Saluti

Le 5 persone che hai citato, esprimono la loro opinione; come facciamo io e te. Resto comunque dell'idea che una persona con una certa sensibilità è anche intelligente, ma non è sempre vero il contrario.
La sensibilità non si aquisisce con lo studio. È un bene prezioso, una dote innata. Puoi conoscere tante cose a memoria, ma non per questo essere considerato intelligente. studiando, apprendendo concetti nuovi, crei nuove mappe cognitive, migliora il tuo modo di risolvere problemi. Obbiettivamente, l'intelligenza ha molti aspetti, ma sicuramente, la sensibilità è il suo abito più elegante. Ti porta a cogliere dettagli, sfumature che altri non vedono, sentono, percepiscono; amplifica l'intuizione e l'immaginazione. È indispensabile per creare cose nuove in ogni ambito della vita. Vale più del sapere. È anche vero però, che le persone più sensibili, sono più soggette a depressioni, percepiscono di più il bello, ma anche il brutto. Per questo devono imparare a stare più attente e tutelarsi di più.

Ciao grazie.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
La sensibilità non è solo innata, ma va anche coltivata, soprattutto nei bambini attraverso l'educazione.
Per esempio insegnando loro a non strappare i fiori o schiacciare le formiche.

Proprio l'altro giorno ne discutevo con la mia vicina semi-vegana sostenendo che chi è sensibile deve essere anche forte, altrimenti è una sensibilità sprecata (a cosa è servita?) o addirittura ti si ritorce contro con la sofferenza.

Comunque mi davano ragione anche Confucio, Cicerone, Sant'Erasmo da Rotterdam, Descartes, Gramsci e Gandhi, non solo gli altri 5! :D
 

Matteo☆

Member
La sensibilità non è solo innata, ma va anche coltivata, soprattutto nei bambini attraverso l'educazione.
Per esempio insegnando loro a non strappare i fiori o schiacciare le formiche.

Proprio l'altro giorno ne discutevo con la mia vicina semi-vegana sostenendo che chi è sensibile deve essere anche forte, altrimenti è una sensibilità sprecata (a cosa è servita?) o addirittura ti si ritorce contro con la sofferenza.

Comunque mi davano ragione anche Confucio, Cicerone, Sant'Erasmo da Rotterdam, Descartes, Gramsci e Gandhi, non solo gli altri 5! :D

Confucio mi è simpatico, anche tu sei simpatico. Siete 2 grandi!:D

l'educazione certo va insegnata, anche con il nostro esempio. E' un dovere che abbiamo, ma anche un diritto per creare un mondo migliore dove vivere. credo che la differenza, se osservi certi bambini, è che alcuni non serve che gli insegni certe cose, lo capiscono da soli, appunto perchè più sensibili.
Salutami la tua amica semi-vegana :D

Il tuo dono è di mettere insieme tutti questi nomi e di collegarli, io in questo non sono così bravo. Abbiamo tutti caratteristiche diverse e capacita per fare grandi cose, messe a servizio anche nelle piccole cose del quotidiano, possono diventare davvero dei doni bellissimi.
tutti abbiamo le nostre fragilità, siamo umani. diventi forte quando le riconosci, le accetti, quanto capisci che hai dei limiti in tante cose. quando superi la paura più grande che anno tutti: essere se stessi. quando togli tutte le maschere. solo allora, mostrando le tue fragilità, debolezze... accogliendole con un atto di amore, non fanno più male. e diventano la tua forza.

ciao grazie
buona giornata
 

SALLY

New member
La sensibilità non è solo innata, ma va anche coltivata, soprattutto nei bambini attraverso l'educazione.
Per esempio insegnando loro a non strappare i fiori o schiacciare le formiche.

Proprio l'altro giorno ne discutevo con la mia vicina semi-vegana sostenendo che chi è sensibile deve essere anche forte, altrimenti è una sensibilità sprecata (a cosa è servita?) o addirittura ti si ritorce contro con la sofferenza.

Comunque mi davano ragione anche Confucio, Cicerone, Sant'Erasmo da Rotterdam, Descartes, Gramsci e Gandhi, non solo gli altri 5! :D

...oltre a tutti loro ti do ragione anch'io :mrgreen::mrgreen::mrgreen: :wink:

Però forse non è vero che gli ignoranti sono più felici, io li vedo spesso incavolati neri per cose inutili, si perdono e litigano per cose veramente stupide, vedono solo la superficie , l'apparenza e si accapigliano per quello...la sensibilità è vero...c'è chi ce l'ha e chi proprio ne è privo, e comunque anche la sensibilità ognuno ha la sua...ha ragione Carcarlo, se non è accompagnata ai fatti è nulla, anzi, dannosa per la salute :wink:
 
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