Korn, Carmen - E' tempo di ricominciare

estersable88

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È il 1949. La guerra è finita. I nazisti sono stati sconfitti. Come molte altre città, Amburgo è ridotta a un cumulo di macerie e in parecchi si ritrovano senza un tetto sulla testa. Fra questi, Henny, che ha finalmente accettato di sposare Theo e continua a cercare la cara Käthe, che risulta ancora dispersa nonostante l’amica sia sicura di avere incrociato il suo sguardo, la sera di San Silvestro, su quel tram… Nel frattempo, mentre Lina e la sua compagna Louise aprono una libreria in città, Ida si sente delusa dal modesto ménage coniugale con il cinese Tian, pur avendo mandato all’aria il suo precedente matrimonio per stare con lui, e ricorda con nostalgia la sua giovinezza di rampolla di una famiglia altolocata. Sono in molti ad aver perso qualcuno di caro, e sono in molti ad attendere il ritorno di qualcuno, giorno dopo giorno, alla finestra. Ma per i sopravvissuti tornare a casa non è facile, si ha paura di cosa si potrebbe trovare, o non trovare più.
Gli anni passano, i figli delle protagoniste crescono e anche loro hanno delle storie da raccontare. Sullo sfondo, la ripresa dell’economia tedesca e le rivoluzioni sociali che hanno scandito gli anni Cinquanta e Sessanta: lo sbarco sulla Luna, la costruzione del Muro di Berlino, il riarmo e la paura del nucleare, l’arrivo della pillola anticoncezionale, l’irruzione della televisione nella vita quotidiana delle famiglie, l’inizio dei movimenti studenteschi e la musica dei Beatles.
Dopo Figlie di una nuova era, il secondo, attesissimo capitolo di questa fortunata e appassionante trilogia che racconta la vita di quattro amiche nella Germania del Novecento.

Beh, aspettavo con trepidazione il secondo capitolo della trilogia al femminile di Carmen Korn, il primo, Figlie di una nuova era, mi era piaciuto molto. Non posso dire lo stesso, purtroppo, per questo secondo volume che racconta la vita e la storia della Germania e dell'Europa dal 1949 al 1969 attraverso le vicende di quattro amiche, quattro donne così diverse tra loro, e delle loro famiglie. Ritroviamo la bella Amburgo che a fatica si rialza dalle macerie; ritroviamo Enny, Kathe, Ida, Lina, Louise, Else, ma anche i loro figli, compagni, mariti, amici e conosciamo anche molti personaggi nuovi con storie, sogni, angustie. Il problema è che i personaggi, forse, sono ora anche troppi e nella smania di raccontarne le storie in contemporanea, l'autrice non fa altro che correre – a tratti forsennatamente – da uno all'altro senza posa. Il risultato, purtroppo, è un libro complessivamente bello, ma che troppo spesso si rifugia nei dettagli perdendo di vista il filo della storia, un libro zeppo di cose, persone, storie che finiscono per affastellarsi e fanno perdere alla storia il pathos e l'empatia che avevano invece contraddistinto il primo libro. E' ancora interessante sapere come si evolve la complicata storia tra Claus e Alex, la carriera di Ruth e quella di Florentine… però tutto questo rincorrersi non può diventare una telenovela infinita e sfiancante. La sensazione che l'autrice abbia voluto un po' strafare cresce con l'andare delle pagine e mi porta a non consigliare questo libro in modo entusiastico come invece feci per il precedente. Tuttavia, sia chiaro, neppure lo sconsiglierei apriori… è pur sempre una lettura discreta e l'evoluzione delle vicende è apprezzabile.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Ritroviamo anche qui, forse anche più accentuato, il particolarissimo stile dell'autrice, che sposta la macchina da presa con naturalezza da un personaggio all'altro in continuazione, dedicando a ciascuno non più di due - tre pagine per volta. A me questo aspetto è piaciuto, mi ha consentito di non annoiarmi mai. La Korn, in questo romanzo corale che concede pari importanza ai numerosi protagonisti, ha uno stile naturale, racconta ogni cosa senza fronzoli, come se stesse descrivendo qualcosa che è successo a persone di sua conoscenza; ciò mi ha consentito di trovarmi a mio agio e di soffrire un po' nell'abbandonare i personaggi, secondo me tutti molto ben delineati, alla fine della lettura. Mi sono affezionata molto, in particolare, a Klaus e Alex, e mi ha intenerito vedere ancora le amiche tutte unite.
Ho apprezzato i frequenti riferimenti alla storia e all'ambientazione, ma soprattutto mi ha incuriosito una cosa: ma quanto bevono questi qui? La parola prevalente nel romanzo è certamente "vino", tutti sbevazzano allegramente di tutto, di mattina, di sera, di notte, a casa, nei locali, all'alba e al tramonto, e campano fino a 100 anni! :mrgreen:
Scherzi a parte, lo consiglio e sono curiosa di terminare la trilogia.
 

estersable88

dreamer member
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Ritroviamo anche qui, forse anche più accentuato, il particolarissimo stile dell'autrice, che sposta la macchina da presa con naturalezza da un personaggio all'altro in continuazione, dedicando a ciascuno non più di due - tre pagine per volta. A me questo aspetto è piaciuto, mi ha consentito di non annoiarmi mai. La Korn, in questo romanzo corale che concede pari importanza ai numerosi protagonisti, ha uno stile naturale, racconta ogni cosa senza fronzoli, come se stesse descrivendo qualcosa che è successo a persone di sua conoscenza; ciò mi ha consentito di trovarmi a mio agio e di soffrire un po' nell'abbandonare i personaggi, secondo me tutti molto ben delineati, alla fine della lettura. Mi sono affezionata molto, in particolare, a Klaus e Alex, e mi ha intenerito vedere ancora le amiche tutte unite.
Ho apprezzato i frequenti riferimenti alla storia e all'ambientazione, ma soprattutto mi ha incuriosito una cosa: ma quanto bevono questi qui? La parola prevalente nel romanzo è certamente "vino", tutti sbevazzano allegramente di tutto, di mattina, di sera, di notte, a casa, nei locali, all'alba e al tramonto, e campano fino a 100 anni! :mrgreen:
Scherzi a parte, lo consiglio e sono curiosa di terminare la trilogia.

beh, vada come vada, la termineremo a marzo, sta per uscire il nuovo libro.
 
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