Van Dine, S. S. - Signori, il gioco è fatto/Il mistero del Casinò

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Una misteriosa lettera anonima sollecita Philo Vance a recarsi, in una determinata sera al Casinò, per assistere a un drammatico evento. E quando Vance arriva al Casinò, un uomo viene ucciso. È l'inizio della vicenda che vede Vance alle prese con uno spietato assassino, che sembra intenzionato a sopprimere, uno dopo l'altro, tutti i membri della famiglia Liewellyn. L'indagine, più estrosa e geniale che mai, metterà però alla fine allo scoperto il responsabile della catena di delitti...

"… L'onesto dubbio, a volte sottostimato ma quantomai efficace, offre alla nostra mente la possibilità di esercitarsi in piena libertà". Ho voluto trascrivere questa frase tratta dall'ottavo volume della serie su Philo Vance, perché la ritengo emblematica. Essa descrive non solo il libro in questione, ma costituisce il fondamento del modo di ragionare e di risolvere i casi usato da Vance, nonché dell'intero filone del genere giallo deduttivo. Senza la mente sgombra da preconcetti, senza la dovuta predisposizione a considerare ogni elemento, a lasciarsi guidare da rigorose deduzioni logiche, Vance non riuscirebbe mai a venire a capo delle situazioni sempre più intricate e diabolicamente escogitate con cui viene in contatto. Non bastano i fatti, non basta collegare meccanicamente azioni e parole… bisogna andare più in là, pensare oltre. E davvero in questa storia S.S. Van Dine ci regala una prova impareggiabile di questi principi: era davvero difficile capire chi avesse architettato la serie di delitti che coinvolge la famiglia Liewellyn, tanto più che il veleno utilizzato è invisibile e irrintracciabile nel corpo… come uscirne? Beh, il finale di questo libro è davvero qualcosa di… esplosivo!
Un giallo che parte in sordina, che rispetto ad altri ha qualche elemento di differenza nel plot, ma che poi si rivela veramente magistrale e degno di considerazione. Consigliato, come tutte le indagini di questo esteta apparentemente svagato e saccente, ma che in realtà non smette di sorprendere.
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Giallo particolare, che più che al movente a dire il vero piuttosto banale, ruota attorno ad un'arma del delitto quasi impossibile da identificare. Mi è piaciuto moltissimo come l'autore, tramite il colpevole, ci portasse a seguire una direzione davvero interessante, per poi dirci subito dopo che aveva inserito quell'elemento solo per incastrare un'altra persona. I romanzi di Van Dine non sono mai fini a se stessi, si impara anche tanto ed è bello ritrovare le conoscenze scientifiche che magari adesso sono superate, ma allora erano vere e proprie rivoluzioni.
 
Alto