Grossman, David - Col corpo capisco

elisa

Motherator
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In due splendidi lunghi racconti che parlano d'amore e di tradimento, David Grossman, con il suo inconfondibile stile avvolgente e audace, ci spinge ad affrontare il potente sentimento della gelosia. Nel primo Shaul confessa il coinvolgimento con cui, da dieci anni, vive la relazione di sua moglie con un altro uomo, mentre nel secondo, Rotem, al capezzale della madre, rievoca il rapporto particolarissimo instaurato tempo addietro dalla donna con un suo allievo. Sorprendente è la capacità dei personaggi di usare l'immaginazione, il racconto, la letteratura stessa per trascendere i propri limiti e le proprie inibizioni, per vedere l'altro - e se stessi - sotto una luce diversa. Per rinnovarsi, rinascere e adottare un linguaggio sentimentale nuovo. (lafeltrinelli.it)

Follia
Il finale di Follia mi ha lasciato veramente spiazzata. La storia sta tutto nel viaggio, nel racconto febbricitante di una passione insana, reale o non reale poco importa, tutti i giorni abbiamo davanti agli occhi ossessioni amorose che di amore hanno poco. Anche questa mi sembra tale, vera o immaginaria, in parte vera e in parte no, resta la sensazione di malessere che quel finale aperto lascia dentro il lettore.

Col corpo capisco
Per motivi diversi anche il secondo racconto mi è piaciuto molto, sia per l'importanza data all'intelligenza del corpo di comprendere e comunicare in maniera autonoma la propria storia oltre che le proprie emozioni sia per la struttura complessa messa in atto, con tutti i livelli di narrazione e di realtà/racconto. Sicuramente ci sono livelli più profondi in cui scavare e che si avvicinano man mano che procede il racconto, che conoscendo il finale aperto dell'altro, non mi ha asciata stupita, anzi sorpresa per come Grossman poi riesca a chiudere tanta complessità di scrittura e di contenuti.
 
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