240° MG - Il principe della nebbia di Carlos Ruiz Zafón

qweedy

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Oggi parte questo minigruppo, Kira e qweedy, chi vuole unirsi è il benvenuto.

"1943: il padre di Max decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola per proteggerla dalla guerra. La nuova casa sembra tranquilla ma, appena arrivato, Max scopre un giardino disseminato di statue inquietanti e non tarda a sapere della misteriosa scomparsa del figlio dei precedenti proprietari. Insieme alla sorella Alicia e all'amico Roland, Max comincia a indagare sulla storia di un oscuro naufragio e di un'ombra luciferina che emerge nel cuore della notte per scomparire con le prime nebbie dell'alba.."

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«Sarebbero dovuti passare molti anni prima che Max potesse dimenticare l'estate in cui, quasi per caso, scoprì la magia»

Zafón nella nota introduttiva al libro, ci avverte che questa è stata la sua prima opera, pubblicata nel 1993, e rivolta ad un pubblico molto giovane.

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Carlos Ruiz Zafón (Barcellona 1964) è conosciuto soprattutto per la tetralogia dedicata al Cimitero dei libri dimenticati: "L'ombra del vento", "Il gioco dell'angelo", "Il prigioniero del cielo" e "Il labirinto degli spiriti".
 
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Kira990

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Sono alle prime pagine quindi è presto per dare giudizi sulla storia. Posso però già dire che la scrittura di Zafon mi piace è molto scorrevole, la trovo ricercata ma non pesante. Anche se è un libro indirizzato a ragazzi non trovo la classica scrittura di libri per ragazzi.
Impressione iniziale positiva
 

qweedy

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Questo è l'esordio letterario di Zafon, scritto per un target di adolescenti, però contiene già tutti i tratti salienti, solo più acerbi, dei suoi successivi e più famosi libri. Le atmosfere gotiche e spettrali, la magia e il mistero inondano già le pagine di questo suo primo romanzo, davvero molto scorrevole, avvincente e delicato.

Io sto leggendo la Trilogia della nebbia in un unico e-book, che riunisce oltre al Principe della nebbia, anche Il palazzo della mezzanotte e Le luci di settembre, tre romanzi brevi accumunati sia dai protagonisti adolescenti, dalla nebbia che spunta all'improvviso per avvolgere le scene più "fantasy", e anche dal desiderio dell'autore di una pubblicazione unica che riunisse questi libri destinati a un pubblico di ragazzi. Peraltro godibilissimi come lettura non impegnativa anche dagli adulti.

Non so Kira se sei già arrivata ad incontrare il gatto, che a me ha ricordato un po' Pet Sematary di Stephen King.

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“... certe immagini dell'infanzia rimangono impresse nell'album della mente come fotografie, come scenari che si ricordano per sempre e ai quali si continua a tornare, nonostante il trascorrere del tempo”.

“I brutti ricordi ti inseguono senza bisogno di portarli con te.”

“In un universo infinito, c’erano troppe cose che sfuggivano alla comprensione umana.”
 

Kira990

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Si, l'ho già incontrato alla stazione e si in effetti è inquietante stile Pet Sematary! :D
Immagine azzeccatissima

E chissà l'orologio della stazione che va indietro cosa vuol dire... Questo mi ha ricordato un altro libro di King: Christine la macchina infernale aveva il contachilometri che andava al contrario come l'orologio della stazione!
 

qweedy

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"Quando pioveva forte, Max aveva l'impressione che il tempo si fermasse. Era come un momento di tregua durante il quale egli poteva interrompere qualunque cosa e mettersi semplicemente alla finestra a contemplare per ore lo spettacolo di quell'infinito velo di lacrime del cielo."

"Vada all'inferno" disse, trattenendo la rabbia. Le gocce di saliva evaporarono come se fossero cadute su una griglia di metallo ardente. "Bambina cara, è da lì che vengo"

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Finito! Assolutamente godibilissimo.
Bello il rapporto di amicizia tra i tre ragazzi, Max, Alicia e Roland, intriganti seppur improbabili i misteri e le avventure luciferine narrate. Però tutto scorre, con leggerezza, quasi poeticamente.
Quello che più mi ha inquietato è il giardino delle statue.

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"L'età ti fa capire certe cose. Per esempio, adesso so che la vita di un uomo si divide fondamentalmente in tre periodi. Nel primo, uno non pensa neppure che invecchierà, né che il tempo passa, e che fin dal primo giorno, quando nasciamo, camminiamo verso un unico e identico fine. Passata la prima giovinezza, comincia il secondo periodo, nel quale uno si rende conto della fragilità della propria vita, e quello che in principio è una semplice inquietudine va crescendo nell'animo come un mare di dubbi e incertezze che ti accompagnano durante il resto dei tuoi giorni. Per ultimo, alla fine della vita, si apre il terzo periodo, quello dell'accettazione della realtà e, di conseguenza, quello della rassegnazione e della speranza. Lungo la mia vita ho conosciuto molte persone che sono rimaste agganciate a uno di questi stadi senza mai riuscire a superarli. È qualcosa di terribile... è un cammino che ognuno di noi deve imparare a percorrere da solo, pregando Dio di aiutarlo a non perdersi prima di arrivare alla fine. Se tutti fossimo capaci di comprendere all'inizio della nostra vita questa cosa, che sembra così semplice, buona parte delle miserie e delle pene di questo mondo scomparirebbero. Però, e questo è un incomprensibile paradosso, ci viene concessa questa grazia solo quando è troppo tardi."
 
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Kira990

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Terminato anche io. Lettura molto scorrevole e veloce. E' una storia per ragazzi ma non l'ho trovata per nulla noiosa o scontata. Soprattutto il finale non me lo aspettavo, essendo rivolto a ragazzi avrei scommesso che ci sarebbe stato un lieto fine.
Mi piace veramente tanto lo stile di Zafon e sicuramente procederò anche con la lettura degli altri due libri della trilogia.
Visto che parlavamo dei richiami a King direi che c'è un altro grandissimo richiamo: il pagliaccio cattivo! Chissà se si è ispirato a lui volontariamente o se è un caso. Cercherò se esiste una qualche intervista che ne parla...
 
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