Parole stonate 19

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Buongiorno,
apro il nuovo "Parole stonate" e aspetto i vostri testi di canzone preferiti, per poterli poi commentare tutti insieme :wink:
 

Shoshin

Goccia di blu
Nella terra del vento



Grazie per le rose d'inverno
in un momento fiorite e in un giorno appassite
di nuovo sai qui la gente mi ama
la città il suo candore
il suo passo il suo orgoglio e il suo nome

Io sto qui
nella terra del vento
nella terra dei sogni sbiancati
e dormo con la mia porta aperta
in qualche modo
da qualche parte
molto lontano più a Ovest di qui
ci sono giorni meno tersi di questi
io non ho niente da ricordare a nessuno
se non che io e te ci troveremo qui
nella strada bruciata dal sale
in questo bel silenzio

Sarà il nostro destino
che di noi non sa niente sarà
e la sua regola
ma i ricordi sono pieni di nomi per niente
e ci fanno sentire lontani e sicuri

Io sto qui
nella terra del vento
nella terra degli uomini
io sto qui
e io ti aspetto qui amore mio
nella casa imbiancata di sale
in questo bel silenzio

Ivano Fossati

https://youtu.be/aAzqwyazKI8

La ascoltavo stamattina.
E la lascio volentieri in questo post.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo

Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore.
Questa prigione corregge e
Prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa
Lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma
Non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per
Non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un *****, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino che
Non stava mai fermo
L’avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo
Virtuale
Io che ero argento vivo

Dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso
Mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
Così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo
Paterno il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna la
Campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo
Virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo
Speciale
E dicono
Che tanto è un movimento
Chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in

Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la
Nomenclatura.
Ho, sedici anni ma già da
Più di dieci vivo in un
Carcere
E c’è un equivoco nella
Struttura
E fingono ci sia una cura
Un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un *****, no
E allora
Ti dico un trucco per
Comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero
È normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo

Signore
Io così agitato
Così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di
Avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Settembre è arrivato, le vacanze sono finite quasi per tutti (credo) ed eccoci a commentare i due testi del nostro thread Parole stonate. Naturalmente aspettiamo nuove proposte; Shoshin, se ti va proponi un altro testo :)


Nella terra del vento



Grazie per le rose d'inverno
in un momento fiorite e in un giorno appassite
di nuovo sai qui la gente mi ama
la città il suo candore
il suo passo il suo orgoglio e il suo nome

Io sto qui
nella terra del vento
nella terra dei sogni sbiancati
e dormo con la mia porta aperta
in qualche modo
da qualche parte
molto lontano più a Ovest di qui
ci sono giorni meno tersi di questi
io non ho niente da ricordare a nessuno
se non che io e te ci troveremo qui
nella strada bruciata dal sale
in questo bel silenzio

Sarà il nostro destino
che di noi non sa niente sarà
e la sua regola
ma i ricordi sono pieni di nomi per niente
e ci fanno sentire lontani e sicuri

Io sto qui
nella terra del vento
nella terra degli uomini
io sto qui
e io ti aspetto qui amore mio
nella casa imbiancata di sale
in questo bel silenzio

Ivano Fossati

https://youtu.be/aAzqwyazKI8
 

SALLY

New member
Metto ora la mia, mi sono dimenticata...:mrgreen::mrgreen::mrgreen:

Il Peso Del Coraggio - Fiorella Mannoia


Sono questi i vuoti d'aria
questi vuoti di felicità
queste assurde convinzioni
tutte queste distrazioni
a farci perdere
sono come buchi neri
questi buchi nei pensieri
si fa finta di niente
lo facciamo da sempre
ci si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio

E ho capito che non sempre il tempo cura le ferite
che sono sempre meno le persone amiche
che non esiste resa senza pentimento
che quello che mi aspetto è solo quello che pretendo
e ho imparato ad accettare che gli affetti tradiscono
che gli amori anche i più grandi poi finiscono
che non c'è niente di sbagliato in un perdono
che se non sbaglio non capisco io chi sono

Sono queste devozioni
queste manie di superiorità
c'è chi fa ancora la guerra
chi non conosce vergogna
chi si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
che ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio

E ho capito che non serve il tempo alle ferite
che sono sempre meno le persone unite
che non esiste azione senza conseguenza
chi ha torto e chi ha ragione quando un bambino muore
e allora stiamo ancora zitti ché così ci preferiscono
tutti zitti come cani che obbediscono
ci vorrebbe più rispetto ci vorrebbe più attenzione
se si parla della vita se parliamo di persone

Siamo il silenzio che resta dopo le parole
siamo la voce che può arrivare dove vuole
siamo il confine della nostra libertà
siamo noi l'umanità
siamo il diritto di cambiare tutto e di ricominciare
ricominciare

Ognuno gioca la sua parte in questa grande scena
ognuno ha i suoi diritti
ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio
il peso del coraggio
 

SALLY

New member
Nella terra del vento, penso sia una delle più belle dell'ultimo album di Fossati, l'album con cui Fossati ci saluta e decide di andare in pensione, parole di speranza.
 

Shoshin

Goccia di blu
Settembre è arrivato, le vacanze sono finite quasi per tutti (credo) ed eccoci a commentare i due testi del nostro thread Parole stonate. Naturalmente aspettiamo nuove proposte; Shoshin, se ti va proponi un altro testo :)

Molto volentieri propongo questa piccola pietra preziosa.


Ti porto a cena con me
Il tuo passato non è invitato
Lascia a casa le pene
Se me lo sono un po' meritato
Ti porto a cena perché
Vorrei che tu mi togliessi il fiato
Riaverlo indietro da te
Come se fosse il mio compleanno
Il mio regalo

Avrei voluto scriverti una lettera
Anche se ormai si usa poco
Se fosse contagiosa la felicità
Adesso è fuori moda

Vorrei che tra le righe tu capissi che
Che nonostante il mio sorriso
Non tutto è stato semplice, ed anche se
Nascondo il peggio è perché il meglio è andato via con te

Ti porto a cena con me
Ho un conto aperto con il passato
Che pagherò io perché
Il tuo futuro non sia un inganno
Ti porto a cena perché
Nel caso avessi dimenticato
Il mio coraggio

Avrei voluto scriverti una lettera
Anche se ormai si usa poco
Se fosse contagiosa la felicità
Adesso è fuori moda

Vorrei che tra le righe tu capissi che
Che nonostante il mio sorriso
Non tutto è stato semplice ed anche se
Nascondo il peggio è perché il meglio
È perché il meglio è andato via con te
Via con te

La verità è che mi sento morire dentro
E la bugia è che non m'importa poi così tanto
Così tanto
Avrei voluto scriverti una lettera
Anche se ormai si usa poco
Se fosse contagiosa la felicità
Adesso è fuori moda
Vorrei che tra le righe tu capissi che
Che nonostante il mio sorriso
Non tutto è stato semplice ed anche se
Nascondo il peggio è perché il meglio è andato via con te
Via con te



Compositori: Dario Faini / Roberto Casalino

https://youtu.be/N1fZ4Zi8syk
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Nella terra del vento

Bello questo testo a me nuovo; una canzone di attesa, attesa di qualcuno che forse non c'è più ma c'è sempre la speranza di rivedersi, magari in un'altra vita, in un'altra terra, la terra del vento. Un testo comunque sereno.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Propongo il secondo testo. La proposta è mia, ma non sono certa di averla capita :?


Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo

Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore.
Questa prigione corregge e
Prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa
Lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma
Non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per
Non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un *****, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino che
Non stava mai fermo
L’avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo
Virtuale
Io che ero argento vivo

Dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso
Mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
Così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo
Paterno il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna la
Campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo
Virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo
Speciale
E dicono
Che tanto è un movimento
Chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in

Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la
Nomenclatura.
Ho, sedici anni ma già da
Più di dieci vivo in un
Carcere
E c’è un equivoco nella
Struttura
E fingono ci sia una cura
Un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un *****, no
E allora
Ti dico un trucco per
Comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero
È normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo

Signore
Io così agitato
Così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di
Avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Questo testo mi fa l'effetto di alcuni libri oppure anche di film tipo David Lynch (be', no, è un po' più facile :mrgreen:)
Leggendolo penso "che bello" però poi mi chiedo cosa significhi.
Dove si trova questo ragazzo? Il carcere è semplicemente il mondo o è un carcere vero e proprio (ma in tal caso come è possibile che ci stia da dieci anni se ne ha sedici)? O forse si tratta di un bambino "curato" sin da quando era piccolo per la sua iperattività, ed è questa la sua prigione? Penso di essere proprio tonta...
 

umbro

Member
Secondo me la prigione intesa dal ragazzino è la scuola.
Una critica verso una scuola che ormai non prepara più alla vita che c'è fuori
"uno zaino come palla al piede un'aula come cella...."
E poi il fatto che ha sedici anni, ma da più di 10 è nel carcere perché ovviamente si intende che la scuola inizi a 6 anni.
O no?
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Sì, umbro, anche secondo me hai ragione! O, forse, si parte dalla scuola per poi estendere il pensiero all'intera vita, dato che si parla anche di famiglia e poi c'è il verso finale...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Comunque il testo precedente era Argento vivo di Daniele Silvestri.

E ora passiamo al prossimo!

Il Peso Del Coraggio - Fiorella Mannoia


Sono questi i vuoti d'aria
questi vuoti di felicità
queste assurde convinzioni
tutte queste distrazioni
a farci perdere
sono come buchi neri
questi buchi nei pensieri
si fa finta di niente
lo facciamo da sempre
ci si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio

E ho capito che non sempre il tempo cura le ferite
che sono sempre meno le persone amiche
che non esiste resa senza pentimento
che quello che mi aspetto è solo quello che pretendo
e ho imparato ad accettare che gli affetti tradiscono
che gli amori anche i più grandi poi finiscono
che non c'è niente di sbagliato in un perdono
che se non sbaglio non capisco io chi sono

Sono queste devozioni
queste manie di superiorità
c'è chi fa ancora la guerra
chi non conosce vergogna
chi si dimentica
che ognuno ha la sua parte in questa grande scena
che ognuno ha i suoi diritti
e ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio

E ho capito che non serve il tempo alle ferite
che sono sempre meno le persone unite
che non esiste azione senza conseguenza
chi ha torto e chi ha ragione quando un bambino muore
e allora stiamo ancora zitti ché così ci preferiscono
tutti zitti come cani che obbediscono
ci vorrebbe più rispetto ci vorrebbe più attenzione
se si parla della vita se parliamo di persone

Siamo il silenzio che resta dopo le parole
siamo la voce che può arrivare dove vuole
siamo il confine della nostra libertà
siamo noi l'umanità
siamo il diritto di cambiare tutto e di ricominciare
ricominciare

Ognuno gioca la sua parte in questa grande scena
ognuno ha i suoi diritti
ognuno ha la sua schiena
per sopportare il peso di ogni scelta
il peso di ogni passo
il peso del coraggio
il peso del coraggio
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Grande interprete :ad: e ottimo testo, scritto da altre due donne (sono andata a cercarlo ma ora ricordo solo il nome di una, Amara, che le aveva già scritto la canzone per Sanremo, Che sia benedetta). Appena riesco la commento.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Non conosco questa canzone della Mannoia. Bel testo, forse un po' scontato, ma arrabbiato e vero.
Ma è vero che non serve il tempo alle ferite? Boh, forse hanno ragione loro (le autrici). Il dolore intenso si dilegua, ma si deposita chissà dove e fa male in modo diverso, sordo.
 

SALLY

New member
Penso anch'io che sicuramente sia la scuola.....sto commentando la penultima eh :mrgreen:....piu di 10 anni, il ragazzino c'ha infilato anche l'asilo, mi ha un pò terrorizzato questo testo, ma davvero sono così i nostri figli? davvero quello hanno in testa?....poi si....è un adolescente, tutti ci sentivamo in prigione e non capivamo perchè dovevamo fare cose che non avevamo voglia di fare, perchè ci dovevamo adattare alla "società", fare perchè "così fan tutti"....le incongruenze dei nostri genitori, l'ipocrisia che vedevamo negli adulti...niente di grave, i figli erano già così 50 anni fa.:mrgreen:
 
Alto