Palmisano, Leonardo - Nessuno uccide la morte (Mazzacani 02)

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È quasi Natale quando Elia Colucci, camorrista malato di Sla, sparisce mentre sta andando a incontrare in una valle della Calabria gli 'ndranghetisti, con cui deve discutere del futuro di Tamburi, il rione di Taranto di cui è a capo, l'unico rimasto fedele alle famiglie napoletane. Ad accompagnarlo il suo giovane fidanzato Matteo Maltempo che in Valle d'Itria gestisce un commercio illegale di alcolici sotto la copertura di una comunità spirituale. Dopo quell'incontro, di Colucci si perdono le tracce, mentre di Maltempo viene ritrovato il cadavere che porta i segni inequivocabili di una tortura violenta, quasi si fosse trattato di un omicidio rituale. Carlo Mazzacani è stato costretto a rimanere in Sardegna, lontano dal suo compare Luigi Mascione, ma alla notizia della scomparsa di Elia decide di tornare: Elia è un amico, quando il bandito è stato in pericolo lo ha sempre aiutato. Mentre camorristi e 'ndranghetisti cercano di spartirsi la Valle d'Itria e la procuratrice Buonamica collabora con la Pm di Catanzaro per venire a capo dell'assassinio di Maltempo, Mazzacani si mette alla ricerca di Elia, determinato a trovarlo prima dei suoi molti nemici e prima delle forze dell'ordine. Ma qualcosa in quello che scopre non lo convince, la chiave per risolvere questo caso è nascosta tra i trulli della comunità con cui faceva affari Maltempo e tra i segreti della sua guida spirituale, una misteriosa vecchia signora di nome Alina Desiati. Con «Nessuno uccide la morte» Leonardo Palmisano ci regala la seconda avventura del bandito più scorretto, più ricercato e più leale della letteratura italiana. Un thriller su amore e amicizia.

L'ultima volta che l'avevamo incontrato, in estate, Carlo Mazzacani era in Sardegna, tra le braccia di Isabella Udda. E lì lo ritroviamo qualche mese dopo, in mano una bottiglia di vino rosso invece che bianco, inquieto ed annoiato, impossibilitato a lasciare l'isola per le restrizioni che gli ha posto la procuratrice Buonamica. Se vuole rimanere libero, Mazzacani deve restare lontano da Mascione, il Gigante, il suo socio, quindi non può tornare in Puglia. Ma davanti al richiamo dell'amicizia, per Mazzacani non c'è divieto che tenga: quando scopre che si sono perse le tracce di Elia Colucci, il suo amico fraterno a capo del clan che domina Taranto, Mazzacani torna in Puglia e si mette alla sua ricerca. Ma sono in tanti a cercare Colucci e quando viene ritrovato il cadavere trucidato del suo giovane compagno, Matteo Maltempo, gli interrogativi si fanno ingombranti. La situazione è instabile, la piazza è molto ambita, la faida tra napoletani e calabresi per il dominio su Taranto e sui traffici di droga sull'Adriatico è apertissima, le cosche locali sgomitano prepotentemente, gli equilibri sono instabili e polizia e procura devono muoversi in fretta. Ma a Carlo Mazzacani il potere non interessa, lui i Boss li ritiene infidi e ottusi, lui tiene solo alla libertà e agli amici. Non lo capiscono, l'agente Carlucci e la procuratrice Buonamica, che a lui interessa solo questo. Lo sa bene, invece, il Gigante, Luigi Mascione, che sarà al suo fianco in questa ricerca serrata e pericolosa. E sembra banale da dire, ma è bella questa saga che ha per protagonista un bandito, un indipendente, uno corretto tra gente che non si fa scrupoli a fare sgambetti, scavalcare, forzare, ingannare, uccidere per il potere. E' bella perché Leonardo Palmisano è riuscito nella difficile impresa di raccontare con lucido disincanto un mondo duro e implacabile, senza però tralasciare il territorio, i personaggi con le loro fragilità, i valori che guidano le loro scelte. E non si può non parteggiare, non legarsi – in qualche modo – a questa coppia di banditi leali e con un codice di valori personali che li identifica e che li distingue dagli altri. E pazienza se la parte dei "cattivi" - o quantomeno antipatici - la fanno i tutori dell'ordine e della legge.
Ha tanto da dire, Mazzacani, perciò non vedo l'ora di leggere ancora di lui, di Mascione, della mia Puglia e… perché no, anche della Buonamica che (mannaggia a iddhra) mi fa sempre venire voglia di dolce! 😊
 
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