Menzella, Carmine & Cirigliano, Carmen - La notte del B(r)uco

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
In una notte senza fine, scossa dal vento ed avvolta dai vapori acidi delle strade, un gruppo di amici si mette alla ricerca di qualcuno. Intrappolati nel cemento di una città consumata dal vizio e dalla droga, che sfuma tra le note cupe di un arpeggio e i lamenti della notte, scendono nell’abisso, come Orfeo alla ricerca di Euridice. La città di notte, con le sue stradine che si intersecano nel buio, è la stessa della loro interiorità, smarrita nel groviglio delle possibilità incerte. L’assassinio misterioso di un amico, a cui ne seguono altri, il ritrovamento di lettere che annunciano l’arrivo della morte, li spingono a cercare una meta, a fuggire dalla morte, ma allo stesso tempo a trovarla e guardarla negli occhi, nei due buchi neri sulla maschera del malinconico Pierrot, o dietro le lenti scure dell’uomo che si fa chiamare il Bruco. Trafitti da un’apatia bianca che ha il sapore di una noia amara, di un eterno e irrisolto conflitto con la vita, cercano se stessi nel vuoto, progettando un futuro che gli sfugge.

Un incendio illumina la notte di bagliori sinistri: una pineta sta bruciando. E' con quest'immagine che preannuncia oscure suggestioni che si apre La notte del b-r-uco, il thriller bello e angosciante di Carmine Menzella e Carmen Cirigliano, edito da Eretica edizioni nel 2018.
Siamo a Pinera, una cittadina soporifera come ce ne sono tante, in cui la nebbia sembra avvolgere tutto, dai corpi ai sogni, alle speranze. I giovani cercano di sopravvivere in qualche modo a serate tutte uguali, lo fanno imbracciando una chitarra e suonando nei due pub, alcuni si bucano nei garages, qualcuno – come Debora – parla alla radio, qualcuno – come Luciano – la ascolta: è la sua unica compagnia nel bunker in cui si è rinchiuso… solo Deb, la Fender e lei, l'eroina che ormai gli è diventata insostituibile. Ma un evento nefasto viene a rompere la sua drammatica e volontaria chiusura al mondo: il suo amico Simone è stato trovato morto. Qualcuno parla di Overdose, ma non esiste l'overdose, Luciano lo sa, gliel'ha spiegato proprio Simone, quell'amico che gli ha fatto conoscere l'eroina e gli ha salvato la vita. E adesso tocca a lui, a Luciano, uscire dal suo covo per cercare chi l'ha ucciso. Con lui ci sono Claudio e Myriam, gli Others, e poi, inaspettatamente, c'è proprio lei, Deb. Mentre l'ombra nera della morte incombe sulla città mietendo inarrestabile le sue vittime, Luciano e gli altri dovranno cercare di scamparle e di scoprire chi si nasconde dietro il soprannome di Bruco… dovranno farlo insieme, a dispetto dei dissapori e delle recriminazioni, perché una cosa è sicura: "non ci si salva da soli".
Un thriller avvincente, ben scritto, con un finale inaspettato e personaggi borderline, ma credibili. Sotto un'apparente strato di fascinazione si nasconde una realtà cruda e realistica che ricorda molto quella della provincia italiana, delle periferie lasciate al proprio degrado, dalle quali uscire non è impossibile, ma è molto molto difficile. Ci vuole coraggio, forza di volontà, stimoli, motivazioni, ma soprattutto ci vuole la mano tesa di qualcuno che ci faccia capire che sì, vale la pena riappropriarsi della propria vita, per sé e per gli altri. E' questo il messaggio importante e profondo di questo libro: è difficile, ma si può sopravvivere; un'altra possibilità c'è, ma non ci si salva da soli; chiudersi al mondo non è mai la soluzione: gli altri possono aiutarci a trovare in noi stessi la forza per farcela. A noi non resta che provarci!
 
Alto