Simeone, Aldo - Per chi è la notte

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Mentre la seconda guerra mondiale si avvia verso la fase più cruenta, tra i monti della Garfagnana c’è un paese che sembra rimasto escluso dalla Storia e in cui la vita è scandita da antiche leggende. Per gli abitanti di Bosconero è più forte il divieto di entrare nel bosco del timore della guerra e delle terribili notizie che arrivano dal fronte. In paese si racconta che tra gli alberi si nascondano inquietanti creature: gli streghi, spiriti che, dopo il tramonto, si aggirano con un cero in mano, il loro indice che arde e non si consuma, in un’infinita processione. Chi sono? Qual è la risposta alla loro oscura domanda: «Per chi è la notte?». Francesco, di undici anni, vive con la madre, malinconica e distaccata, e con la nonna che nutre le sue fantasie con i racconti popolari. Il ragazzino non ha amici e vive isolato perché, secondo le dicerie paesane, è figlio di un disertore. Ma quel marchio infame non è la sua unica vergogna. Ancora più inconfessabile è il richiamo del bosco, nonostante la paura di ciò che in esso si annida. All’arrivo dei nazisti, e dopo l’apparizione di strane luci nel fitto degli alberi, sarà Tommaso, un ragazzino dagli occhi verdi e dai capelli rossi, giunto misteriosamente da solo in fuga dalla città, a convincere Francesco a violare quell’estremo confine, oltre il quale bisogna scegliere da che parte stare.
Un esordio nitido e visionario che guarda al dramma della Storia con gli occhi candidi e coraggiosi di un bambino. Un romanzo di formazione dallo stile evocativo, suggestivo come il paesaggio magico e incantato dei monti della Garfagnana. Un racconto, tenero e straziante, sulla fine dell’infanzia.

Giugno 1943. Francesco vaga da solo, al crepuscolo, le spalle al paese di Bosconero, negli occhi il folto del bosco, quel limite che non riesce a superare. Tra poco scatterà l'oscuramento, Francesco sa che deve affrettarsi, ma non riesce a distogliere lo sguardo: il bosco, il luogo proibito dove nessuno può entrare tranne i custodi, lo attira irresistibilmente, ci pensa sempre, ma deve farlo in segreto: glielo dice sempre la nonna che dal bosco bisogna tenersi lontani, anche col pensiero. E proprio mentre sta lì incantato a rimirarlo, le vede, le luci iridescenti che si muovono in file incorporee. Sono gli streghi, gli spiriti che abitano il bosco. Se gli chiedessero "Per chi è la notte?" lui non saprebbe la risposta, il babbo se n'è andato senza dirgliela, perciò Francesco scappa, atterrito, senza voltarsi. Ci vorrà il coraggio di Tommaso, il bambino dai capelli rossi venuto da fuori e avvolto in un alone di mistero, a fargli varcare la soglia delle sue paure, affrontarle e crescere. Francesco ha undici anni, è ancora un bambino che porta su di sé il disprezzo del paese per ciò che ha fatto suo padre, ossia tradire il Duce, e Francesco non sa nemmeno se sia davvero morto. Sarà grazie all'amicizia – l'unica – con Tommaso che scoprirà che possono esistere altre risposte e altre verità dietro al non detto, che la paura si può superare e i rischi si possono correre se non si è soli… e che piuttosto che accontentarsi di storie fantasiose, vale sempre la pena di andare a vedere di persona. Francesco, Tommaso, Secondo, la Ione, Don Dante impareranno a caro prezzo quanto dolore può portare la guerra, quanta distruzione può portare un incendio, quanto duro può diventare ricostruire tutto.
Per chi è la notte è un romanzo suggestivo, intenso, duro com'è dura la guerra, ma che al suo interno nasconde gesti teneri e rarissimi come una pezza bagnata e una mano stretta più forte nel terrore della notte. E' un romanzo sulla guerra e sull'amicizia, sull'importanza di prendere una posizione e di seguirla fino a combattere per difenderla. E' un invito a restare umani, a rispettare gli altri e la loro cultura. E' davvero una lettura importante, utile e consigliata.
 
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