Wright, Joe - L'ora più buia

elisa

Motherator
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[FONT=&quot]Appena eletto Primo Ministro della Gran Bretagna, Winston Churchill è chiamato ad affrontare una delle prove più turbolente e definitive della sua carriera politica: negoziare con la Germania nazista o rimanere fermo sulle proprie posizioni e continuare a combattere in nome degli ideali e della libertà della nazione. Mentre le inarrestabili forze naziste avanzano in tutta l'Europa occidentale e la minaccia di un'invasione pare imminente - con il popolo non preparato all'evenienza, un re scettico e il suo stesso partito a tramare contro di lui -, Churchill vive il suo momento più buio, quello in cui deve radunare intorno a sé l'intera nazione e tentare di cambiare il corso della storia mondiale.

Cosa sarebbe l'Europa se Churchill avesse negoziato la resa con Hitler? Ebbe è su questo momento che il film pone i riflettori, sottolinenando il coraggio e la solitudine di un uomo che cerca di portare avanti gli ideali di un paese nonostante le evidenti sconfitte. Camaleontico Gary Oldman nelle vesti di Churchill e una regia attenta e precisa nel sottolineare tutti i passaggi emotivi della storia ma anche a chiarire dubbi e dilemmi, qualora ce ne fossero, sulla scelta sofferta. [/FONT]
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non appena lo trasmetteranno in tv lo guarderò.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Prima di guardare questo film ero completamente ignorante sull'influenza storica di Churchill, non sapevo quanto fosse stata determinante la sua figura.
Era un uomo con le sue ossessioni in ambito privato ma nello stesso tempo determinato e lucido nelle decisioni pubbliche.
Non so quanto sia stata romanzata la storia in questo film (per esempio il suo rapporto ironico con la segretaria oppure il momento in cui sale sulla metropolitana e parla con il popolo) ma poco importa saperlo. Il sacrificio della guarnigione di Calais per attirare i nemici e permettere così l'evacuazione di Dunkirk fa venire i brividi. Joe Wright non si sofferma su immagini crude, come spesso succede quando si parla di guerra, ma la drammaticità del momento è fortissima, è come se nel film si fosse voluto soffermare essenzialmente sulla tensione psicologica di una decisione così importante.
 
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