CVI GdL - Nel paese delle ultime cose di Paul Auster

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Da domani 1° febbraio 5 utenti
Qweedy
Jessamine
Francesca
Velvet
Spilla
leggeranno insieme questo romanzo dello scrittore statunitense Paul Auster.
Chiunque vorrà partecipare potrà unirsi a loro.
Io l'ho già letto e mi era piaciuto, spero anche a voi. Vi auguro una piacevole lettura :MUCCA.
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
anche io l'ho letto e mi era piaciuto, ma Paul Auster mi piace sempre...
 

qweedy

Well-known member
E' il primo libro che leggerò di questo autore.

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Ho preso in biblioteca il cartaceo Einaudi tascabili, traduzione di Monica Sperandini. E' scritto con caratteri un po' piccoli per i miei gusti, non sarà comodo da leggere, ma per fortuna sono solo 167 pagine.
 

Jessamine

Well-known member
Ho anche io la stessa edizione di Qweedy.
Lo inizierò stasera, se riesco, o al più tardi domani :YY

È anche per me la prima esperienza con Auster, sono molto curiosa!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ragazze, volevo dirvi che anche io lessi la stessa edizione Einaudi nel 2014 e che pure per me questo romanzo è stato il primo, seguito da Trilogia di New York, Moon Palace e La musica del caso.
 

qweedy

Well-known member
"Queste sono le ultime cose, scriveva. A una a una scompaiono e non ritornano più. Posso raccontarti di quelle che ho visto, di quelle che non esistono più, ma temo di non averne il tempo. Tutto sta accadendo così velocemente ora, che non riesco a tenervi dietro.
Non mi aspetto che tu capisca. Non hai mai visto niente di tutto questo, e anche se ci provassi non potresti neppure immaginarlo. Queste sono le ultime cose. Una casa un giorno è lì e il giorno dopo è sparita."

Ho iniziato la lettura di questa lettera, da un paese che non si sa dov'è, a un destinatario che non si sa chi sia.

"Ti sto scrivendo perché tu non sai nulla. Perché sei tanto lontano da me e non sai nulla."
 

francesca

Well-known member
Uff la libreria sotto casa mia mi sta fregando. Ho ordinato il libro più di una settimana fa. E non è ancora arrivato...mi hanno promesso domani o domani l'altro. Speriamo arrivi presto perché ho proprio voglia di iniziare questa lettura.

Francesca
 

Spilla

Well-known member
Francesca, hai di sicuro il tempo di recuperarmi, perché io da un po'leggo al massimo 10 pagine al giorno :mrgreen:

Allora, ciao a tutte! Sono felice di leggere in vostra compagnia! Io non conosco Auster, ne ho sentito larlare qui sul forum ma non ho letto nulla di suo e non ho idea nemmeno di quale possa essere l'argomento del libro :boh:
Ieri sera sono riuscita a leggere 3 o 4 pagine.Non mi è chiaro se si tratti di una distopia o della visione della realtà di un malato di Alzheimer :? Questa seconda ipotesi per un po' mi è parsa la più convincente, poi però mi è sembrato di dover ripiegare sulla prima.
Per ora è tutto (volutamente) molto confuso. La cosa mi diverte, anche se temo che mi rallenterà ancora di più, vista la velocità ridotta del mio unico neurone.
Voi non correte troppo, eh?
Ma cosa lo dico a fare?: Qweedy di sicuro finirà in tre giorni :mrgreen:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Se il mio neurone mi assiste :mrgreen:, questo romanzo è davvero un distopico... Confermate?

Secondo me qweedy ha già finito :paura: :wink:.
 

velvet

Well-known member
Ciao a tutte, io inizierò stasera... Non correte troppo!

Ho anche io la versione Einaudi 2018, traduzione di M. Sperandini.

Di Paul Auster ho letto finore due libri (Trilogia di New York e Sunset Park) e li ho apprezzati entrambi. Sono sicura che mi piacerà anche questo.
 

qweedy

Well-known member
Se il mio neurone mi assiste :mrgreen:, questo romanzo è davvero un distopico... Confermate?

Secondo me qweedy ha già finito :paura: :wink:.

:mrgreen: Quasi, sono oltre la metà :mrgreen: Mi rallenta un po' la scrittura fitta. Mi rendo conto che i capitoli brevi (che qui non ci sono) agevolano e velocizzano la lettura.

E' un racconto distopico, e come spesso accade io lo trovo molto attuale.

"A un certo punto le cose si disintegrano in sozzura, polvere o rottami, e quanto rimane è qualcosa di nuovo, qualche particella o agglomerato di materia che non si riesce più a identificare. Rimane un pezzetto, un granello, un frammento del mondo che non c'è: un nulla, una cifra di infinito."

"Ecco come vanno le cose in città. Ogni volta che credi di conoscere la risposta a una domanda scopri che la domanda non ha senso."

C'è anche un film cortometraggio, regia dell'argentino Alejandro Chomski:

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Tanny

Well-known member
Con la lettura ci sono pure io, l'ho trovato in giro per casa e ieri ho letto una ventina di pagine, ma ero troppo distratto ed ho fatto solo che casino, stasera lo ricomincio.
 

Spilla

Well-known member
Benvenuto, Tanny!
Io sto procedendo quasi spedita, sono oltre pagina 30 (non è una battuta, ultimamente sono più lenta di così :OO).
Finalmente la narratrice dice qualcosa di sé, ero un po' stanca di descrizioni di macerie :mrgreen:
Non potrei ancora dire di essere presa dalla storia, ma naturalmente c'è tempo, vedremo.
Ho cercato di capire se sotto al racconto ci sia qualche tipo di metafora, ma al momento non me n'è venuta in mente nessuna. Magari sarà visibile un po' più in là. Insomma, per ora sto ancora cercando di capirci qualcosa :mrgreen:
 

Jessamine

Well-known member
Io sono riuscita a leggere solo cinque o sei pagine (che devo assolutamente rileggere, perché non ci ho capito niente - ero cotta io, non perché il libro fosse incomprensibile.
Spero di recuperare nel weekend, ché mi hanno cambiato di nuovo sede di lavoro e sto fuori casa praticamente 14 ore al giorno e ho a malapena il tempo di ricordarmi come mi chiamo :W
 

Spilla

Well-known member
Jess, l'importante è lavorare...almeno finchè si è all'inizio :boh:. Tieni duro!

A partire da pagina 30(io ho la versione e-book, non so se le pagine coincidano) la vicenda xomincia a delinearsi un poco e la lettura si fa più scorrevole. Adesso penso di proseguire un po' più velocemente.

Volevo condividere un pensiero che mi colpisce da qualche tempo. Io ho sempre letto prevalentemente autori uomini, forse perché leggevo classici e in passato la donne in letteratura non avevano grande spazio. Da che sono approdata alla letteratura contemporanea non faccio certo distinzioni tra autori e autrici, leggo quel che attrae la mia attenzione e punto. Di recente però sono infastidita daglia autori maschi che scrivono dal punto di vista di una donna. Ecco, il fatto è che secondo me non lo sanno fare. Quando raccontano, da narratori esterni, le azioni o le emozioni di una donna, allora va bene, di solito se la cavano. Ma se, come in questo caso, vogliono dare voce a pensieri, emozioni, paure e desideri di una donna parlando attraverso la sua voce e i suoi pensieri, allora no, non mi ritrovo, sono infastidita e finisco per pensare "una donna non penserebbe, non proverebbe mai questa cosa". Sono pazza? In fondo mica tutte le donne pensano allo stesso modo, tantomeno posso pensare di saper interpretare il modo di ragionare di ogni donna, singolarmente. Eppure questo pensiero mi punzecchia sempre... Capita solo a me?
 

qweedy

Well-known member
Volevo condividere un pensiero che mi colpisce da qualche tempo. Io ho sempre letto prevalentemente autori uomini, forse perché leggevo classici e in passato la donne in letteratura non avevano grande spazio. Da che sono approdata alla letteratura contemporanea non faccio certo distinzioni tra autori e autrici, leggo quel che attrae la mia attenzione e punto. Di recente però sono infastidita daglia autori maschi che scrivono dal punto di vista di una donna. Ecco, il fatto è che secondo me non lo sanno fare. Quando raccontano, da narratori esterni, le azioni o le emozioni di una donna, allora va bene, di solito se la cavano. Ma se, come in questo caso, vogliono dare voce a pensieri, emozioni, paure e desideri di una donna parlando attraverso la sua voce e i suoi pensieri, allora no, non mi ritrovo, sono infastidita e finisco per pensare "una donna non penserebbe, non proverebbe mai questa cosa". Sono pazza? In fondo mica tutte le donne pensano allo stesso modo, tantomeno posso pensare di saper interpretare il modo di ragionare di ogni donna, singolarmente. Eppure questo pensiero mi punzecchia sempre... Capita solo a me?

Riflessione molto interessante. Io mi stupisco sempre quando un autore decide di scrivere il suo libro come fosse una donna, faccio fatica a comprendere il perchè e anch'io a volte avverto delle stonature o della mancanze, come fosse una donna con una psicologia maschile. Lo scrittore potrebbe scegliere di raccontare la storia in altro modo, anche se la protagonista principale è una donna e attraverso i suoi occhi si dipana tutta la vicenda.

E' vero che può capitare di non riconoscersi anche in un libro scritto da una donna, proprio perchè non tutte le donne pensano e agiscono nello stesso modo.
Può essere che semplicemente ci capita di non riconoscerci nell'agire della protagonista quando è diversa da noi e dalla nostro modo di ragionare, indipendentemente dal fatto che l'autore sia uomo o donna.
Probabilmente stonature e mancanze si avvertono anche nel caso inverso, quando è una scrittrice a raccontare in prima persona di un uomo.
Per fortuna c'è talmente tanta diversità di comportamenti e di pensiero che la differenza secondo me non dipende tanto dal sesso dell'autore, quanto dal suo essere o meno in sintonia con il nostro modo di pensare e di agire.
 
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Jessamine

Well-known member
Niente, ho dimenticato la borsa con il libro (e anche la cena, ma quello non vi interessa :W) al lavoro. Nella sede dove vado tre volte alla settimana.
Prima o poi ce la farò a iniziarlo sul serio anche io, eh :??
 

Spilla

Well-known member
Niente, ho dimenticato la borsa con il libro (e anche la cena, ma quello non vi interessa :W) al lavoro. Nella sede dove vado tre volte alla settimana.
Prima o poi ce la farò a iniziarlo sul serio anche io, eh :??

Direi che il guaio maggiore è di sicuro aver perso la cena :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Avanzo con costanza, 10 pagine al giorno, sto tenendo il ritmo che mi sono proposta :mrgreen:
Al momento non ho visto grandi intuizioni, squarci poetici o sottigliezza psicologiche. Il libro non mi dispiace, ma non entra in risonanza con me, finora mi ha trasmesso poco. Però è probabile che il meglio debba arrivare, e io attendo fiduciosa :wink:
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Per fortuna c'è talmente tanta diversità di comportamenti e di pensiero che la differenza secondo me non dipende tanto dal sesso dell'autore, quanto dal suo essere o meno in sintonia con il nostro modo di pensare e di agire.

Condivido.
Io comunque di solito mi riesco ad identificare di più in personaggi maschili nati dalle menti di uomini. E infatti mi ritrovo a leggere sempre più libri in cui i protagonisti sono uomini.
Ma io sono un maschio mancato :wink: :mrgreen:.
 
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