Varesi, Valerio - Gli invisibili

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Trama:
Il commissario Soneri, della questura di Parma, deve chiudere il caso di un cadavere ripescato dal fiume, il Po, ormai da tre anni: i suoi colleghi, all'epoca, non solo non erano riusciti a capire se l'uomo si fosse ammazzato o se si trattasse di omicidio, ma non erano nemmeno stati in grado di stabilirne l'identità. Adesso serve un supplemento di indagine. Una cosa formale, viene spiegato dal questore a Soneri, quel che basta per togliere il corpo dalla cella frigorifera, tumularlo, e non pensarci più. Ma Soneri non è uomo adatto alle cose formali. E poi non si può seppellire la gente senza nome, gli dice Angela, la sua compagna di sempre; e così Soneri decide di riaprire davvero il caso. L'indagine lo porterà ad addentrarsi nel microcosmo del fiume, avvolto nelle nebbie dell'autunno padano, a cercare di rompere il muro di omertà che caratterizza quelle piccole comunità dove si annidano pescatori di frodo, piccoli delinquenti, grandi speculatori. E Soneri dovrà constatare una volta di più come la nebbia che circonda il fiume finisca per rendere invisibili le cose e le persone, cambiarne i profili, ingannare e a volte uccidere.

Commento:
Ciò che conquista e cattura fin dalle prime righe è la scrittura: elegante, ma coinvolgente e fluida. A chi come me non ha mai letto nulla su Soneri, questi suscita immediatamente un grande rispetto: non è da tutti voler a qualunque costo scoprire con ogni mezzo l’identità di un morto più di tre anni prima per potergli dare almeno una degna sepoltura. Lo seguiamo per le nebbiose cittadine del Po mentre con difficoltà ricostruisce pian piano il puzzle che è la vita dell’uomo su cui sta indagando e dei suoi familiari, incontrando e scontrandosi con una serie di personaggi che solo in quell’ambiente possono esistere, e del quale ambiente sono parte integrante: i frequentatori del circolo nautico e il comandante della motonave, per fare qualche esempio. Indagine volutamente lenta, in qualche punto forse troppo: alcune conclusioni sono troppo ovvie ed è poco credibile che il commissario non faccia subito il collegamento. L’ostacolo più grande è l’omertà: anche al nord esistono la mafia e le famiglie troppo potenti; la gente del luogo ne ha paura e il commissario dovrà faticare prima di ottenere la completa sincerità delle persone che interroga. La soluzione del caso mi è piaciuta: più semplice di quanto si pensasse e a mio parere molto più realistica.
Quest’autore è stata una piacevole scoperta e sicuramente leggerò altro di suo, anche perché questa è stata abbastanza atipica come indagine visto che Soneri ha agito quasi totalmente in via ufficiosa e ha avuto contatti solo con l’informatico della sua squadra.
 
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