Selek, Pinar - Le formiche festanti

estersable88

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Sui documenti Azucena è Suzanne. Il nome che ha scelto di portare è quello che le ha dato la nonna spagnola, esule in Francia dopo la guerra civile. Azucena indossa un paio di scarpe rosse e con quelle percorre le strade di Nizza, si ferma nelle piazze ad ascoltare Gouel che suona Leonard Cohen, parla con Manu allo stand di frutta delle Paranoiche, ragiona di poesia con il Principe dei rifiuti Alex. E intanto, formica tra le formiche, resistente in un mondo dedito al profitto e minacciato dalla criminalità, scava gallerie nascoste per quando il momento di ribellarsi sarà definitivamente arrivato e bisognerà uscire allo scoperto. Ognuno dei personaggi che incontra nella Costa Azzurra patinata degli yacht e dei cani di razza ha una storia di esilio, amore, resistenza, soprusi e amicizia. Ognuno di loro lotta per creare una realtà alternativa, solidale, onirica e più equa: c'è chi sa parlare con i cani e li aiuta a vivere senza guinzagli, chi organizza i braccianti agricoli migranti sfruttati dalle grandi aziende, chi trapianta gli alberi intrappolati dal cemento e chi cerca di riconciliarsi con il proprio passato. Con Le formiche festanti Pinar Selek ci regala il manifesto di un altro mondo possibile, un mondo reale come le ingiustizie e come la forza di liberazione che ha dentro di sé chiunque decida di opporsi. Un libro per i sognatori del nuovo millennio.

Quante volte abbiamo detto, o sentito dire, che una persona è "strana"… Cosa vuol dire, poi, strano? Strano nei confronti di chi? Strano rispetto a cosa? Rispetto, sempre, ai nostri parametri di giudizio, rispetto al nostro modo di vivere e di pensare.
Beh, In questo libro ne incontrerete tante, di persone strane secondo il sentire comune, ma per quanto inconsueta sia la loro vita, sono persone che credono in qualcosa e lottano per ciò in cui credono. E i benefici delle loro lotte servono anche a noi. Sono le Paranoiche (o paranoici), coloro che, con esistenze ammaccate, segnate, sfuggite a un destino già scritto, percorrono instancabili le strade e le piazze portando cultura, portando messaggi, salvando noi attraverso se stessi. C'è chi crea una cooperativa di prodotti biologici con una fattoria e uno stend di vendita per difendere i piccoli produttori dal ricatto di mafia e grande distribuzione; c'è chi salva i cani che non stanno bene coi loro padroni e li affida a famiglie che li amino davvero; c'è chi cerca, a modo suo, di fuggire da un passato di ipocrisia ed entra a far parte di questa rete, di tante reti, muovendosi per non restare imbrigliata a sua volta in una rete che la intrappoli. È il caso di Azucena, al secolo Susanne, la protagonista di questo romanzo: cinquant'anni, un passato da banchiera, un ricovero in un ospedale psichiatrico l'hanno portata qui, a liberarsi da ogni vincolo, a crearne di nuovi, tutti suoi. Azucena ha il magnetismo, la spregiudicatezza, la fragilità e la forza di un giglio: è tutto questo suo essere diversa, fragile e forte, amante ed amata, che la rende bella. Lei, insieme agli altri membri di questo gruppo bislacco e bellissimo, sono le formiche festanti, che non stanno mai ferme, cercano sempre nuove vie, nuovi contatti per fare rete, per trionfare nelle loro lotte pacifiche… per tutti, per noi. E proprio come questo manipolo di bellissimi spiantati, esiliati, senza patria, senza casa, anche Pinar Selek, l'autrice di questo libro, ha fatto di una proibizione una risorsa: esiliata dal governo turco, condannata ed assolta, perseguitata, straniera nel suo Paese, viaggia, vive, comunica, condivide, lotta nel mondo perché tutti abbiamo una seconda possibilità, perché a tutti sia concesso di esprimersi, di essere ciò che vogliono, di avere una casa, un posto a cui tornare, senza ricatti, senza rinnegarsi.
È per questo messaggio di forza e di coraggio che non posso non consigliare questo libro, perché tutti troviamo il coraggio di essere formiche festanti, entusiasti ed instancabili nella nostra vita, malgrado le difficoltà. E non preoccupatevi se leggendolo, all'inizio vi sembrerà incomprensibile: è normale, è bello così. Lasciate perdere la razionalità e lasciatevi portare da Pinar e da Azucena sul treno blu di questa fiaba, nella notte di questo bel sogno… che poi, qualche volta, i sogni si avverano.
 
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