255° MG - Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier

Ondine

Logopedista nei sogni
Domani io e ila78 cominceremo la lettura di questo romanzo, un classico della letteratura gotica.
Non anticipo la trama per lasciare la suspence.
Purtroppo ho visto la trasposizione cinematografica di Alfred Hickok per cui conosco la storia ma spero che comunque la scrittura della du Maurier sia coinvolgente.
Mi piacciono molto i romanzi gotici per cui le mie aspettative in questo caso partono già alte ancora prima di cominciare.

Qualche annotazione:
Il romanzo è stato pubblicato nel 1938 col titolo originale di "Rebecca".
In Italia il romanzo venne pubblicato inizialmente con il titolo "La prima moglie (Rebecca)".

Buona lettura ila. :)
 

ila78

Well-known member
Eccola qua!!! Anche io conosco la trama, ma sono incuriosita lo stesso. Piuttosto è allucinante che in vari "stores" on line non esista la versione in italiano. :boh:
Penso di iniziare oggi pomeriggio.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Non preoccuparti, stavolta mi quieto, promesso.
Anche perché conoscendo già la storia non verrò presa dalla curiosità di sapere il finale.
Vogliamo stabilire un tot di capitoli al giorno o andiamo in libertà?
 

ila78

Well-known member
Non preoccuparti, stavolta mi quieto, promesso.
Anche perché conoscendo già la storia non verrò presa dalla curiosità di sapere il finale.
Vogliamo stabilire un tot di capitoli al giorno o andiamo in libertà?

Io voto per la libertà, anche perché io leggo nei momenti liberi, non posso garantire un numero fisso di capitoli al giorno.
 

Jessamine

Well-known member
Io l'ho già letto qualche anno fa, ma vi seguo volentieri per capire se sono davvero l'unica ad aver trovato odiosi tutti, tutti tutti i personaggi :mrgreen:
 

ila78

Well-known member
3% Non ho ben capito se questo file è suddiviso in capitoli

Paesaggi cupi e onirici descritti mirabilmente... Ma la protagonista, a pelle, non mi è particolarmente simpatica, vuoi vedere che ha ragione Jess? :wink:
Comunque sembra scritto molto bene e scorre facilmente.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il mio pdf è dell'edizione Oscar Mondadori con traduzione di Alessandra Scalero ed è suddiviso in capitoli.
Ho letto i primi due, fino a pagina 9, quando la signora Van Hopper dice alla protagonista che il signore seduto accanto al loro tavolo è Max de Winter (te lo dico per capire se il numero di pagine che ho io corrisponde al tuo).
L'inizio mi è piaciuto moltissimo, non credo di aver mai letto un romanzo che comincia con un sogno.
Nel sogno mi è sembrato di camminare insieme a lei lungo il sentiero fino alla magione, è una descrizione molto visiva, e poi mi piace l'idea di questa dimora situata vicino ad una baia e da cui si vede il mare (abitare vicino al mare è il mio sogno). Quando parla del presente descrive una realtà diversa, più semplice ma più serena e infatti la protagonista dice che la felicità non è un bene materiale ma uno stato d'animo e mentale, per cui finora lei mi piace tranne quando parla del compagno chiamandolo "egli", mi sembra un modo freddo di parlare del proprio compagno, spero che non sia così per tutto il romanzo. Mi piace anche il fatto che di lui, a Montecarlo, la prima cosa che lei noti siano le mani ferme e ben formate che tranquille e metodiche sbucciano un mandarino (mi ha piacevolmente colpito perché anch'io di un uomo noto le mani) e lui poi che ogni tanto alza lo sguardo per sorriderle, come se lui, avendola vista per la prima volta già avesse capito che lei si ritrova in quel posto ma è un posto del tutto fuori luogo per lei, dopotutto è lei stessa che dice di sé che a quel tempo era troppo sensibile, troppo primitiva, e parole che in realtà volavano leggere si mutavano per lei in altrettante spine e punture di spillo (già solo per questo sono portata a simpatizzare con lei perché anch'io sono così).
Il nome di lei non viene scritto, il nome di lui è de "Winter", inverno, sarà forse freddo come il ghiaccio questo Max?
Mi fermo qui per oggi. :)
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io l'ho già letto qualche anno fa, ma vi seguo volentieri per capire se sono davvero l'unica ad aver trovato odiosi tutti, tutti tutti i personaggi :mrgreen:

io invece li ho trovati particolarmente adatti alla storia. Max affascinante e fuori dal tempo, lei dolce e naif, molto imbranata direi e ingenua, una ragazzina senza esperienza
 

ila78

Well-known member
Sono arrivata alle mani di lui che sbucciano il mandarino. :wink:. Concordo sulla bellezza dei primi paragrafi, sembra di entrare nel suo sogno e vedere la magione misteriosa. Una menzione speciale per il cane che mi è istintivamente simpatico, anche se lo vediamo in retrospettiva è passato a miglior vita.
E quando dice che vicino al vecchio capanno si sentono i passi e il fruscio di una veste? Brrrrrrr. :paura:
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Jasper, vero!
In effetti si, la casetta sulla baia mi inquieta un po' anche se mi fa molta più paura la signora Van Hopper quando mangia i ravioli e le cola il sugo sul mento! :mrgreen:
 

ila78

Well-known member
Capitolo 5 (ho trovato i capitoli... :wink:)

A me questo De Winter me gusta, anche se a tratti è un po' inquietante. La Sig.ra Van Hopper mi irrita parecchio. Io mi chiedo insistentemente come si chiama la protagonista: nome insolito, non associato normalmente a una ragazza: Andrea? Ma non so se nel contesto culturale della Francia dell'epoca possa essere insolito. Boh.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Arrivata al capitolo 5. Mi piace la scrittura in prima persona, la trovo molto introspettiva, infatti si coglie molto bene l’intelligenza di questa ragazza (il nome ancora non si sa, cosa strana) che, da attenta osservatrice, sa capire dai singoli gesti della signora Van Hopper quali sono le sue intenzioni ancora prima che parli e intuisce da subito che Max de Winter è un tipo riservato (carina lei quando dice che avrebbe voluto avvertirlo dell’imboscata ma che il senso delle convenienze era ancora in lei troppo fortemente radicato e che non avrebbe nemmeno saputo come formulare un giro di frasi adatto). Trovo davvero mortificante il modo in cui la signora Van Hopper la tratta ma la ragazza dimostra di conoscere se stessa molto bene e di seguire gli ordini senza però essere troppo servile, mantenendo la sua dignità. Max è affascinante, sa essere gentile ma senza essere prevedibile, e sa essere ironico e si difende dalla curiosità maldestra della signora Van Hopper con eleganza, sa usare le parole nel modo giusto. Anche i dialoghi tra lui e la protagonista non sono formali, sono sinceri e quest’atmosfera che si crea tra i due mi piace molto. M’ha fatto morire Max quando ad un certo punto le dice che se l’invitava ad andare in giro con lui era perché gli piaceva e non per una forma di carità e che se non gli credeva poteva scendere subito dalla macchina! Comunque è la prima volta che non si sa il nome della protagonista, boh anch’io!
 

ila78

Well-known member
Arrivata al capitolo 5. Mi piace la scrittura in prima persona, la trovo molto introspettiva, infatti si coglie molto bene l’intelligenza di questa ragazza (il nome ancora non si sa, cosa strana) che, da attenta osservatrice, sa capire dai singoli gesti della signora Van Hopper quali sono le sue intenzioni ancora prima che parli e intuisce da subito che Max de Winter è un tipo riservato (carina lei quando dice che avrebbe voluto avvertirlo dell’imboscata ma che il senso delle convenienze era ancora in lei troppo fortemente radicato e che non avrebbe nemmeno saputo come formulare un giro di frasi adatto). Trovo davvero mortificante il modo in cui la signora Van Hopper la tratta ma la ragazza dimostra di conoscere se stessa molto bene e di seguire gli ordini senza però essere troppo servile, mantenendo la sua dignità. Max è affascinante, sa essere gentile ma senza essere prevedibile, e sa essere ironico e si difende dalla curiosità maldestra della signora Van Hopper con eleganza, sa usare le parole nel modo giusto. Anche i dialoghi tra lui e la protagonista non sono formali, sono sinceri e quest’atmosfera che si crea tra i due mi piace molto. M’ha fatto morire Max quando ad un certo punto le dice che se l’invitava ad andare in giro con lui era perché gli piaceva e non per una forma di carità e che se non gli credeva poteva scendere subito dalla macchina! Comunque è la prima volta che non si sa il nome della protagonista, boh anch’io!

Faccio un po' fatica a non sapere il nome della protagonista, mi sembra di parlare con una persona che sta dietro un muro e non so che faccia ha, infatti paradossalmente faccio anche fatica a "vederla" nella mia testa mentre leggo. Concordo sulla riflessione sui primi amori: vanno bene solo per i poeti.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Sono tempi pieni di piccole viltà, di minime paure senza fondamento, e ci si sente così presto vinti, ci vuol tanto poco a esser feriti; e si cede alla prima parola pungente.
I primi innamoramenti sono terribili, molto meglio la maturità, sono d'accordo.
Di lei sappiamo solo che ha 21 anni, capelli scuri e lisci (corti mi pare?) e io purtroppo non riesco a non avere di fronte l'immagine di Joan Fontaine!
Il cinema uccide la fantasia. :W
 

ila78

Well-known member
Capitolo 7

Uh che belli questi due capitoli, ci sarebbero un mucchio di cose da dire, sicuramente la cosa che mi ha colpito di più è stata la sensazione di malinconia nel fare i bagagli per lasciare la stanza d'albergo, è un sentimento che mi è molto familiare, lo provo sempre anche io alla fine di un viaggio. Li abbiamo vissuto e quel posto non lo vedremo mai più e noi non saremo più gli stessi.
Ho colto il senso delle mani che sbucciano il mandarino all'inizio, è un ricordo amaro anche quello e ha tolto quel poco di tenerezza che aveva la scena iniziale. E così la mostra protagonista è sposa, di un uomo che non la ama ma vuole solo sfuggire al vuoto della sua vita, qualcosa mi dice che quella pagina bruciata tornerà a popolare i suoi incubi.
Ondine sono curiosa di leggere le tue ci considerazioni.
 

ila78

Well-known member
Capitolo 9 Spoiler?

La lettura scorre veloce, la nostra protagonista è arrivata a Menderley e ha fatto la conoscenza del personale di servizio, tra cui la "meravigliosa" Sig.ra Denvers, fa venire i brividi e io me la immagino uguale a Frau Blucker di Frankestein jr (hai presente?). :mrgreen:
Nella casa aleggia lo spirito della prima Sig.ra De Winter, anzi più che aleggiare direi che è una presenza palpabile visto che Frau Blucker/Denvers non si è nemmeno preoccupata di rimuovere la sua carta da lettere, cosa per la quale io, in qualità di nuova padrona, mi sarei incavolata a morte.
I rododendri possono essere inquietanti? Sì, in questo libro mettono i brividi.
Compaiono anche la sorella di De Winter e il marito nonché il suo agente, che finora sembrano essere gli unici a dimostrare un po' di calore alla nuova padrona di casa, persino i cani la guardano storto, cavoli.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Capitolo 7

Mi sta piacendo il fatto che lei sia molto concentrata sulle proprie emozioni. Il senso di malinconia che la invade quando prepara le valigie è molto ben descritto, la sensazione di aver perduto qualcosa, nulla di materiale ma legato a ciò che si è vissuto in un determinato posto che è diventata la tua casa anche se per un breve periodo, è descritto tutto così “L’episodio era finito, con lo scatto della serratura. Guardai fuori della finestra, e mi parve di voltare la pagina di un album di fotografie. Quei tetti, quel mare non erano più miei”. Ma quel luogo per lei rappresenta lui, ormai i suoi pensieri sono totalmente rivolti a lui, è totalmente presa. Al pensiero di andare a Nuova York è piena di angoscia, ha l’anima in tempesta, sensazioni forti, conta i minuti rimasti prima di non vederlo mai più, immagina come sarà il loro ultimo colloquio, la fredda cartolina di risposta di lui, costruisce scene mentali tipiche dell’innamoramento. La proposta di matrimonio mi ha lasciato un po’ perplessa (io non amo le scene cerimoniose ma il modo in cui le ha chiesto di sposarlo è piuttosto bizzarro) soprattutto perché lui non fa un minimo cenno a ciò che prova per lei tanto che lei pensa che la stia prendendo in giro (l’avrei pensato anch’io). Hai ragione ila sul significato del mandarino, sembra premonitore di qualcosa. Quando lei taglia la pagina dal libro mi sembra un po’ eccessiva, sembra già ossessionata da Rebecca, la giustifico solamente pensando che per lei le emozioni in questo momento siano amplificate al massimo. Comunque non è totalmente irrazionale per fortuna, come sempre dimostra di avere piena coscienza del suo modo di essere, sa di essere senza esperienza, timida e immatura, e con scarsa autostima. Devo dire che il nervosismo che lei prova mano a mano che si avvicinano a Manderley l’ho provato anch’io, una sensazione claustrofobica (muraglia di rododendri di un rosso sanguigno). La signora Danvers è inquietante davvero. L’incontro con i cocker spaniels è l’unica sensazione confortante dell’arrivo. Dici che lui non è innamorato di lei? Secondo me si, dopo aver letto il sesto capitolo. L’unica cosa che mi piace della casa è che si affaccia sul mare, per il resto mi trasmette tanta freddezza.
Stasera leggo gli altri due e poi leggo il tuo precedente commento. :wink:
 

ila78

Well-known member
Mi sta piacendo il fatto che lei sia molto concentrata sulle proprie emozioni. Il senso di malinconia che la invade quando prepara le valigie è molto ben descritto, la sensazione di aver perduto qualcosa, nulla di materiale ma legato a ciò che si è vissuto in un determinato posto che è diventata la tua casa anche se per un breve periodo, è descritto tutto così “L’episodio era finito, con lo scatto della serratura. Guardai fuori della finestra, e mi parve di voltare la pagina di un album di fotografie. Quei tetti, quel mare non erano più miei”. Ma quel luogo per lei rappresenta lui, ormai i suoi pensieri sono totalmente rivolti a lui, è totalmente presa. Al pensiero di andare a Nuova York è piena di angoscia, ha l’anima in tempesta, sensazioni forti, conta i minuti rimasti prima di non vederlo mai più, immagina come sarà il loro ultimo colloquio, la fredda cartolina di risposta di lui, costruisce scene mentali tipiche dell’innamoramento. La proposta di matrimonio mi ha lasciato un po’ perplessa (io non amo le scene cerimoniose ma il modo in cui le ha chiesto di sposarlo è piuttosto bizzarro) soprattutto perché lui non fa un minimo cenno a ciò che prova per lei tanto che lei pensa che la stia prendendo in giro (l’avrei pensato anch’io). Hai ragione ila sul significato del mandarino, sembra premonitore di qualcosa. Quando lei taglia la pagina dal libro mi sembra un po’ eccessiva, sembra già ossessionata da Rebecca, la giustifico solamente pensando che per lei le emozioni in questo momento siano amplificate al massimo. Comunque non è totalmente irrazionale per fortuna, come sempre dimostra di avere piena coscienza del suo modo di essere, sa di essere senza esperienza, timida e immatura, e con scarsa autostima. Devo dire che il nervosismo che lei prova mano a mano che si avvicinano a Manderley l’ho provato anch’io, una sensazione claustrofobica (muraglia di rododendri di un rosso sanguigno). La signora Danvers è inquietante davvero. L’incontro con i cocker spaniels è l’unica sensazione confortante dell’arrivo. Dici che lui non è innamorato di lei? Secondo me si, dopo aver letto il sesto capitolo. L’unica cosa che mi piace della casa è che si affaccia sul mare, per il resto mi trasmette tanta freddezza.
Stasera leggo gli altri due e poi leggo il tuo precedente commento. :wink:

Amare non credo, secondo me è intenerito, affezionato ma siamo lontani anni luce dall'amore.
 
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