[FONT="]Adelaide Wilson torna nella sua casa d'infanzia sulla spiaggia con il marito Gabe e i loro due figli per un'idilliaca vacanza estiva. Perseguitata da un trauma inspiegabile e irrisolto del suo passato e tormentata da una serie di inquietanti coincidenze, Adelaide cade in uno stato di paranoia sempre più crescente mentre prende consapevolezza che qualcosa di brutto possa accadere alla sua famiglia.
Rispetto al film precedente, Get out, il regista afroamericano gioca interamente su altre dimensioni, rappresentando quella che dovrebbe essere la più grande paura che possiamo avere, quella verso noi stessi, i nostri amici, gli umani in generale. Siamo noi il pericolo in primis e qui viene giocato con maestria. Lavorando su sovrapposizioni, simboli e citazioni ne viene fuori un prodotto raffinato e pieno di contenuti forti. Un po' lento ma vale assolutamente la pena arrivare fino alla fine. [/FONT]
Rispetto al film precedente, Get out, il regista afroamericano gioca interamente su altre dimensioni, rappresentando quella che dovrebbe essere la più grande paura che possiamo avere, quella verso noi stessi, i nostri amici, gli umani in generale. Siamo noi il pericolo in primis e qui viene giocato con maestria. Lavorando su sovrapposizioni, simboli e citazioni ne viene fuori un prodotto raffinato e pieno di contenuti forti. Un po' lento ma vale assolutamente la pena arrivare fino alla fine. [/FONT]