Weldon, Fay - Le peggiori paure

estersable88

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Alexandra Ludd, attrice e donna affermata, è appena rimasta vedova. Il marito Ned, un critico teatrale molto in vista, è morto inaspettatamente a causa di un infarto nella loro bella casa di campagna, mentre lei si trovava a Londra. Fino a quel momento il rapporto tra i due sembrava felice e privo di ombre, e ora Alexandra è sconvolta, ma una serie di strani dettagli la obbliga a porsi delle domande: accenni di indizi e mezze parole nel giro di pochi giorni si concretizzano in una verità che sovverte ogni sua convinzione in quanto donna, madre e artista. Una rivelazione dopo l’altra, la protagonista giunge alla definitiva presa di coscienza: le sue amicizie erano false, tutte le sue peggiori paure avevano un fondamento, Ned aveva una vita parallela di cui lei era totalmente all’oscuro. Un libro estremo, esagerato, sostenuto da una scrittura che si muove con sicurezza sul sottile discrimine fra tragedia e ironia e che, attimo per attimo, sembra seguire, più che costruire, il passaggio della protagonista dall’umiliazione alla vendetta. Le peggiori paure spiazza e coinvolge il lettore, tenendolo avvinto fino all’ultima pagina in un crescendo di colpi di scena in cui la complicità e le competizioni femminili sono messe a nudo in un continuo confronto di incomunicabilità con il fragile, ambiguo universo maschile.

Se quello che è capitato ad Alexandra Ludd, nella sceneggiatura immaginata da Fay Weldon, fosse capitato a chiunque di noi, non saremmo di certo arrivati alla fine della storia, non avremmo dimostrato il suo autocontrollo… saremmo esplosi molto prima. Ecco, questo mi sento di affermarlo con una certezza prossima al 100% anche senza conoscervi di persona, perché sebbene non sia una santa né la persona più simpatica dell'universo, la quantità di falsità, umiliazioni, tradimenti scoperti da Alexandra dopo la morte del marito Ned avrebbero indotto chiunque a compiere atti inconsulti. Da donna bella, forse un tantino snob e di certo troppo sicura di sé, l'attrice Alexandra Ludd si è trasformata in vedova indesiderata, per nulla compatita e in molti casi persino detestata: una donna accampa diritti su suo marito, si aggira nella sua cucina e porta a spasso il suo cane come se fosse lei la padrona, le amiche sembrano sapere tutto dell'insoddisfazione del marito morto, un'insoddisfazione di cui lei non sospettava nulla; in più si aggiunge il fratello del marito che la tratta con sufficienza se non quasi con aggressività e si mette a girare per casa disponendo e decidendo. E più passano i giorni, più si scoprono altarini dei quali tutti erano a conoscenza, tutti tranne lei, lei che tra gli amici passava per quella che non si accorge mai di niente, tutta presa dal lavoro e da se stessa. Ed evidentemente era proprio così, visto che di colpo Alexandra si ritrova in una realtà che non conosce, che non le appartiene e che la fa sprofondare sempre di più per quanto lei cerchi di recuperare terreno. Una parabola discendente terrificante che la costringerà a prendere decisioni radicali, a malincuore, ma con i migliori auguri a tutti. Le peggiori paure, lo scoprirà con terrore Alexandra, qualche volta si possono avverare, ma può anche accadere che la realtà si metta d'impegno per superarle. Una scrittura sicura, ironica, apparentemente piatta ma in realtà mordace, che trasforma l'apoteosi della tragedia in un romanzo grottesco in cui persino i dettagli sessuali più torbidi assumono una connotazione sarcastica e surreale. Un libro godibile che dà molti spunti di riflessione.
 
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