Sepulveda, Luis - La fine della storia

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Juan Belmonte, dopo aver combattuto tante battaglie – prima fra tutte quella al fianco di Salvador Allende – da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare nell’estremo sud del Cile, insieme alla sua compagna Verónica, che non si è mai completamente ripresa dopo le torture subite all’epoca della dittatura. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. I servizi segreti russi, che conoscono bene il suo curriculum di esperto di guerra sotterranea e infallibile cecchino, hanno bisogno di lui. Sul fronte opposto, c’è il piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, discendente diretto dell’ultimo atamano, la cui famiglia riuscì a riparare in Cile dopo la Seconda guerra mondiale. Krassnoff, ufficiale dell’esercito cileno durante la dittatura militare, al momento sta scontando numerose condanne per crimini contro l’umanità. E Belmonte ha un ottimo motivo per odiare «il cosacco», un motivo strettamente personale...

Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Luis Sepúlveda attraversa la storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.

A Carmen Yanez, "Sonia", la prigioniera 824
A tutte le donne e gli uomini
che sono passati dall'inferno di Villa Grimaldi,
il regno del cosacco

Questa la dedica.

Ogni capitolo indica nel titolo la latitudine. Salti geografici, non solo salti temporali, per raccontare questa storia.
Un libro complesso, dalla trama non semplice, come non semplice è stata la vita di Luis Sepulveda. La sua biografia merita una lettura, perchè gli è veramente capitato di tutto, a partire dal carcere e dalla tortura ("Sono morto tante volte. La prima quando il Cile fu stravolto dal colpo di Stato, la seconda quando mi arrestarono, la terza quando imprigionarono Carmen mia moglie, la quarta quando mi tolsero il passaporto").
Anche la poetessa Carmen Yanez, sua moglie, fu arrestata e portata nell'inferno di Villa Grimaldi. "Venne torturata insieme ad altre tre donne. Alla fine pensando che fosse morta gettarono il corpo in una discarica. Un passante si accorse che era ancora in vita e fu così che si salvò".
Adolescenti innamorati "Pelusa" e "Lucho", giovani sposi, un figlio, poi l'arresto e la tortura. Si ritroveranno solo molti anni più tardi in Europa. E torneranno a sposarsi una seconda volta.

Questa spy-story piena di mercenari, killer, cosacchi, dove tutti fanno il doppio e il triplo gioco, ha una parte storica preponderante, e poco conosciuta soprattutto per quanto riguarda i cosacchi: Krasnov, atamano dei cosacchi del Don, animato da un fervente spirito antibolscevico, partecipò prima alla guerra controrivoluzionaria in Russia e in seguito appoggiò il nazismo, diventandone un importante collaborazionista. Durante la seconda guerra mondiale organizzò truppe russe agli ordini dei tedeschi, partecipando anche all'occupazione della Carnia contro i partigiani friulani.
Molto bello e molto positivo il finale, dopo tante morti.
Il nome del protagonista Juan Belmonte è davvero il nome di un famoso torero spagnolo e "La fine della storia" è il seguito del romanzo "Un nome da torero".
 
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