258° MG - Il tempo ritrovato di M. Proust

elisa

Motherator
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In attesa del 1 giugno, data di partenza della lettura collettiva, apro questa discussione così da poterci preparare all'impresa, l'ultima, della straordinaria opera di Marcel Proust. Che per noi è un appuntamento annuale imperdibile e che credo ci abbia regalato emozioni, stimoli e crescita personale come lettori.

Siccome siamo 5 all'appello il minigruppo si trasforma in gruppo (che si ritrasforma in minigruppo) e se si unisce qualcuno sarà ben accolto.

Ecco il gruppo delle proustine:


  • elisa
  • isola74
  • Spilla
  • velvet
 
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isola74

Lonely member
Non vedo l'ora! Un po' mi dispiace che sia l'ultimo appuntamento con Proust, ne abbiamo passate tante insieme:)
Momenti difficili ma anche belli e piacevoli, in alcuni casi toccando addirittura la poesia
 

elisa

Motherator
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Anche per me sarà il momento del distacco e da una parte è arrivare in cima dopo una lunga faticata e dall'altra sapere che il bello ce lo siamo lasciate alle spalle.

Questa è la mia edizione, curioso che la traduzione sia di Giorgio Caproni, di cui ho appena letto le poesie.

proust_il_tempo_ritrovato_1.jpg
 

Spilla

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Presente.
E-book ai blocchi di partenza.
Solita edizione, traduzione di Raboni.
Voi che avete il cartaceo, potete dirmi quante pagine sono¿
 

ayuthaya

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Ciao, come sapete già sono sotto concorso per cui non prenderò un libro in mano fino agli orali (se ci arriverò) quindi fra non meno di venti giorni... Purtroppo per questo ultimo capitolo non potrò essere dei vostri! Mi spiace tanto :(
 

elisa

Motherator
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Ciao, come sapete già sono sotto concorso per cui non prenderò un libro in mano fino agli orali (se ci arriverò) quindi fra non meno di venti giorni... Purtroppo per questo ultimo capitolo non potrò essere dei vostri! Mi spiace tanto :(


che peccato!

trasformato in tempi di record da GdL a MB
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
incipit tradotto da Giorgio Caproni

L'intero giorno, in quella dimora di Tansonville un po' troppo campagna, che aveva appena l'aria d'un luogo di siesta fra una passeggiata e l'altra o durante l'acquazzone: una di quelle dimore dove ogni salotto ha l'aria d'un chiosco tra la verzura e dove, sulla tappezzeria delle camere, le rose dal giardino in una, gli uccelli dagli alberi nell'altra v'hanno raggiunto e vi fan compagnia – isolati nondimeno, giacché erano vecchie tappezzerie dove ogni rosa se ne stava separata quel tanto che avrebbe permesso, se fosse stata viva, di coglierla, ogni uccello di metterlo in gabbia e addomesticarlo, senza nulla delle abbondanti decorazioni delle camere d'oggi dove, su un fondo argenteo, tutti i meli della Normandia son venuti a profilarsi in stile giapponese per allucinare le ore che si trascorrono in letto, – l'intero giorno lo trascorrevo nella mia camera che dava sulle belle verzure del parco e i lilla dell'ingresso, sulle foglie verdi degli alti alberi in riva all'acqua, scintillanti di sole, e sul bosco di Méséglise.
 

isola74

Lonely member
Stesso incipit, stesso traduttore. Edizione Einaudi vecchissima del 1952
 

isola74

Lonely member
Ne ho lette 8:mrgreen: e stranamente non è stato troppo pesante ritrovarmi fra le sue parole, anzi..... ho ritrovato una vecchia compagnia.
Bella la descrizione della nostalgia inconscia....

"Le gambe, le braccia, sono piene di ricordi intorpiditi"




.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
pagina 14 - A Tansonville

mi sono immersa nelle sue atmosfere e devo confessare che mi sono emozionata a leggere i commenti di suo pugno che sono stati inseriti nella mia edizione a piè di pagina. E poi tornare a incontrare i personaggi di sempre, vivi e morti. Sempre di grande efficacia le descrizioni dei paesaggi e degli ambienti interno e delle persone. Proust vive per noi, per raccontarci...
Robert e Gilberte in primo piano, mas anche la memoria di Albertine.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
curioso poi che il romanzo inizi prima, con un'introduzione di Proust, che attacca come se nulla fosse in mezzo, e si riparte allo stesso modo da lì...passeggiando

Non avrei ragione d’intrattenermi sul soggiorno che feci nei pressi di Combray, e che fu forse il momento della mia vita in cui meno pensai a Combray, se, proprio per questo, esso non avesse apportato una verifica almeno provvisoria a certe idee che m’eran venute dapprima dalla “parte di Guermantes” e anche ad altre venutemi dalla “parte di Méséglise”. Ricominciai ogni sera, ma in un altro senso, le passeggiate che facevamo, di pomeriggio, a Combray, quando si andava verso Méséglise.
 

Spilla

Well-known member
Nemmeno io mi sono sentita smarrita, anzi, ho trovato tutto come l'avevo lasciato :mrgreen:
Fatico però con i nomi, come sempre :?. Ad esempio Morel, non era il "protetto" di Charlus? Ora è, a quanto si capisce, il favorito di Saint Loup. Comunque sia, mi è piaciuta la figura di Gilberte, che soffre cercando di mantenere in vita almeno la facciata del suo amore.
 

isola74

Lonely member
pag 24

anche io ho avuto qualche difficoltà con alcuni nomi (che sono andata a riguardare) ma tutto sommato l'inizio è stato piacevole
Un po' di noia quando ricopia le pagine del diario che sta leggendo.... il solito Marcel iper dettagliato :)
 

velvet

Well-known member
pag 40 circa

Ho ripreso con molto piacere la lettura che parte un po' da dove l'avevamo lasciata.
Proust riprende la descrizione della società però con dei nuovi salotti in periodo di guerra e lo fa con tale ironia e sarcasmo che è stato un piacere leggere queste pagine, differentemente dalla noia che talvolta i ricevimenti di salotto avevano comportato nei volumi precedenti.

Le classi intellettuali non hanno nulla a che vedere con la nascita.

Un po' arzigogolata invece tutta la questione sul revisionismo dell'affaire Dreyfus...
 
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elisa

Motherator
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pagina 44

Mi piace il ricordo che fa di Albertine, anche se suscitato indirettamente e ho provato tenerezza quando dice che quando è a tavola con altri commensali lui fa la radiografia degli stessi, così non può godersi la conversazione o l'atmosfera.
 

Spilla

Well-known member
Memorabile Saint Loup che, quando entra in un salotto, scuote il capo così da far pensare ad un uccello piumato.:mrgreen:
 
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