Zahavi, Helen - Sporco weekend

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Chi è Bella, la protagonista dell'esplosivo romanzo di Helen Zahavi? Una donna molto giovane ma già molto provata; una creatura trascurabile perché si è trascurata, accettando passivamente il ruolo che la vita – gli uomini – le hanno di volta in volta imposto. Ma un giorno, mentre se ne sta nel suo umido, misero seminterrato di Brighton a rimuginare sulle minacce sessuali che uno sconosciuto le rivolge al telefono, ecco che in lei nasce improvviso il desiderio di rivalsa. Da questo momento Bella si trasforma da vittima passiva delle voglie maschili in soggetto attivo di una inflessibile giustizia femminile. Siamo alle soglie di un weekend sorprendente, quello che si prepara per gli incauti uomini che si sono trovati sul cammino di Bella, e non hanno potuto fare a meno di apprezzarne le grazie. Un weekend sorprendente e terribile.

"Questa è la storia di Bella, che una mattina si svegliò e si rese conto di non poterne più." È questo il folgorante incipit di Sporco weekend, romanzo noir scritto dall'anglopolacca Helen Zahavi e pubblicato per la prima volta nel 1992. La protagonista, Bella, è una giovane donna che, fino al giorno in cui capì di non poterne più, era sempre stata disponibile, servizievole, accomodante, paurosa. Gli uomini potevano chiederle, dirle, farle ciò che volevano senza che lei riuscisse a ribellarsi, sommersa com'era dalla paura. Come quello che abitava di fronte al suo seminterrato, che la spiava, osservava la sua figura muoversi dietro le sottili tendine tirate, la chiamava per telefono sussurrandole sconcezze. Tutto questo fino al giorno in cui proprio quell'uomo che fino ad allora era rimasto uno sconosciuto, uno dei tanti, aveva osato avvicinarla mentre lei era seduta su una panchina al parco. Era arrivato, si era seduto accanto a lei non invitato ed aveva cominciato a parlarle. Ecco, quello era stato il giorno in cui per la prima volta Bella aveva sentito dentro di sé qualcosa di nuovo, di vivo crescere, crescere, crescere sempre più. Pensava che dentro di lei non ci fosse più niente, invece no, qualcosa c'era: c'era l'ira. Un'ira cieca eppure lucida, spietata, chirurgica è ciò che trasforma la donna impaurita e sottomessa in una nuova Bella, implacabile vendicatrice di se stessa e dell'intero genere femminile. Per la durata di un weekend, Bella diventa la giustiziera delle donne, le oppresse, le sottomesse, le succubi, le insultate, le stuprate, le picchiate, le circuite, le non libere. Non libere di camminare per la strada da sole, di notte, senza sentirsi osservate, fischiate, apostrofate, abbordate, attaccate. Quelle non libere di bere un drink al bar di un hotel senza che qualcuno si sieda accanto a loro, strusci il suo corpo al loro fianco e attacchi bottone per poi, immancabilmente, invitarle a salire; quelle non libere di accettare un passaggio in auto per un tragitto di cinque minuti senza che un uomo allunghi le mani o peggio; quelle non libere di passare la notte in un vicolo con addosso solo la loro povertà, senza che ragazzetti ben vestiti si accaniscano contro di loro… quelle non libere di passeggiare su un molo deserto senza che un maniaco tenti di assassinarle per puro piacere, il suo personalissimo piacere.
Sarcastico, grottesco, scabroso, Sporco weekend racconta tutto questo con nero realismo e implacabile ironia; lo racconta a noi, a te, donna, che pieghi la testa e fuggi impaurita se senti dei passi alle tue spalle; a te, uomo, che cammini per la tua strada scrollando le spalle e distogliendo lo sguardo. Che non ti capiti mai, quando in qualche modo offendi una donna, di incontrare una Bella.
 
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